Velocità aziendale e tecnologie In-Memory
Una ricerca SDA Bocconi analizza diversi casi internazionali per capire come le tecnologie ‘In-memory’ contribuiscano a rendere le imprese più veloci e competitive
A cura di:
Paolo Pasini e Angela Perego
Le Ict e i nuovi orizzonti del management aziendale
Nel campo del business management il nuovo millennio si è aperto con nuove suggestioni derivate dall’impiego delle Ict che hanno dato vita a filoni di pensiero e di ricerca innovativi (Real Time Enterprise, Data Explosion e oggi Big Data, Next Generation Business Intelligence e Analytics, In-Memory Computing, Open Innovation Networked Enterprise, Liquid work), con un denominatore comune: la velocità.
La velocità riguarda il tempo e il ritmo delle cose, del lavoro, delle persone; ma la velocità senza controllo, senza finalità, non genera né utilità, né valore, soprattutto nel campo economico-aziendale. Il controllo oggi è sempre più esercitato da una combinazione di persone e di sistemi informatici che lavorano in sinergia.
La metafora delle auto di Formula 1 fornisce un buon esempio per capire come si combinano in modo esemplare queste due capacità di controllo (il pilota, la squadra e gli strumenti Ict di bordo collegati in ‘Real time’ a quelli di scuderia).
Si può andare oltre.
La velocità, oggi a disposizione delle aziende, si concretizza nella capacità, potenziale, di ridurre il tempo necessario non solo per l’esecuzione di un’attività, ma anche per la sua finalizzazione, per il cambiamento repentino e ‘in corsa’ dei suoi obiettivi. È questa la vera e rivoluzionaria novità nella gestione dell’azienda.
La metafora del navigatore satellitare può aiutarci a comprenderlo meglio: nel caso in cui la destinazione cambi in modo inaspettato la reimpostazione ‘in corsa’, durante il viaggio, in tempo reale, della nuova località consente velocemente di riprogrammare il percorso e le risorse necessarie (tempo, carburante, pedaggi, etc.) per raggiungere l’obiettivo, senza lunghe attese dovute alla ricerca dei dati, alla loro elaborazione, alla presentazione delle informazioni rilevanti e alla loro interpretazione.
È chiaro che il muoversi in un contesto dove tutti i dati sono a disposizione (tratti stradali, distanze, etc.) consente di affrontare un problema con un margine di errore ridotto e accettabile. Per riavvicinarsi al contesto più reale e incerto in cui operano le aziende, si può evidenziare che i tratti stradali cambiano, lentamente ma cambiano (e quindi i dati delle mappe vanno aggiornati frequentemente), ci possono essere lavori in corso o incidenti stradali (e questo rende necessario disporre di un sistema di informazione in tempo reale sulle condizioni del traffico), questi eventi incerti condizionano la determinazione del percorso, che può richiedere deviazioni o un percorso non ottimale.
Così il sistema d’informazione (il navigatore) è sempre disponibile, a supporto continuo e in tempo reale del ‘guidatore-decisore’, elaborando sia dati storici disponibili (i dati georeferenziati delle mappe geografiche), sia dati che sono resi disponibili in tempo reale (i dati Gps dei veicolo in movimento, i dati sul traffico), sia dati forniti dal ‘decisore-guidatore’ (le destinazioni, le caratteristiche del percorso desiderato, più veloce o più breve, etc.).
Questo ci aiuta a comprendere cosa significherebbe per le imprese disporre di un simile sistema di ‘navigazione aziendale’ che le supporti a muoversi anche su terreni spesso sconosciuti, imprevisti, incerti.
Stiamo parlando di un sistema di ‘navigazione aziendale’ che si sta velocemente configurando all’orizzonte, facendo leva sulla convergenza di strumenti tecnologici di memorizzazione, elaborazione e trasmissione di dati digitali, di competenze delle persone, di disponibilità tempestiva di elevati volumi di dati di ogni natura, di strumenti di scouting, di ricerca, di selezione e interpretazione intelligenti, che possono aiutare a gestire la complessità crescente della gestione aziendale di cui si parla spesso.
Di fatto generata da due fattori prevalenti:
- la crescente velocità dei cambiamenti (di percorso) necessari;
- la crescente incertezza degli scenari (cioè, dei terreni in cui muoversi) e dei risultati generabili dalle scelte possibili (in termini di performance, cioè in termini di tempi e risorse impiegate per raggiungere la destinazione desiderata).
- Trasformare il modo in cui le persone pensano, analizzano i fatti, pianificano e agiscono. Sono necessari nuovi skill, ma soprattutto nuovi atteggiamenti nei confronti delle Ict, passando da molti fenomeni di moda e di ‘consumerization’ (ad es. riguardo i device mobili come i tablet o il social web), a un reale impiego nella gestione aziendale.
- Velocizzare i processi di Innovation Management, sia di prodotto/servizio (dall’idea generation al concept al testing e allo sviluppo), sia di processo (interno esterno, operativo o manageriale), generati dalle Ict.
- Far funzionare in modo sincrono elevati volumi di transazioni e operazioni aziendali con veloci ed evolute attività di analisi dei dati strutturati (es. dati contabili) e non strutturati (es. dati del social web, di geolocalizzazione, di audio-video) generati da questi processi operativi online e offline.
- Velocizzare le decisioni aziendali con un numero maggiore di informazioni rilevanti (e quindi opportunamente selezionate) e con sistemi di comunicazione e collaborazione ad alta velocità, in tempo reale, tra persone, tra team di lavoro, tra imprese.
- Aumentare i cicli/ritmi di misurazione, di monitoraggio e di analisi dei fatti aziendali per innescare veloci attività trial and error, veloci cicli di ‘Analyze, Plan, Act and Control’, piuttosto che profondi e lenti processi di decisione analitica: meno capacità di andare in profondità e più capacità di mettere in relazione i fatti e di reagire in modo esperto, deduttivo, basando le decisioni su fatti documentati in continuo, sempre più in tempo reale.
- Essere coscienti che il sogno della real time enterprise può avverarsi solo in alcuni business (es. i web business) o in nicchie di attività/processi aziendali fisici (es. processi produttivi o i processi di distribuzione di energia) o con particolari caratteristiche digitali (es. fraud detection, trading finanziario), mentre nuove opportunità di ‘Near RealTime’ si aprono nel campo delle analisi e delle decisioni, ma solo se si possiedono anche le capacità di chiudere il cerchio, il loop ‘Analyze, Plan, Act and Control’.
Angela Perego, articolo, big data, business intelligence, in-memory, information technology, innovazione, open innovation, Paolo Pasini, ricerca, tecnologie, velocità