Un Competence Center per diffondere conoscenze digitali
Digital skill e formazione. È questa la mission di Binario F, spazio inaugurato a Roma da Facebook a ottobre 2018. Il centro si trova all’interno degli oltre 5mila metri quadri dell’Hub di LVenture Group e Luiss EnLabs che affacciano direttamente sulla Stazione Termini, cuore ferroviario della città.
Pur non rientrando tra le strutture selezionate dal Ministero per lo Sviluppo Economico a maggio 2018, Binario F si inserisce nel trend dei Competence Center, portando avanti l’ambizioso obiettivo di diffondere le conoscenze relative alle nuove tecnologie. Una comunità aperta a tutti, social e accogliente, nata per rispondere a un fine ben preciso: formare, entro la fine del 2019, almeno 97mila persone attraverso corsi (in loco e online), seminari e iniziative realizzate in tutta Italia.
L’impegno del colosso di Menlo Park si estende anche all’Europa; altri due centri fisici sono stati aperti in Spagna e Polonia, per arrivare a educare, entro il 2020, 1 milione di persone sul tema Digital skill. Come già avvenuto per il TAC di Siemens a Piacenza, Sistemi&Impresa ha avuto l’occasione di visitare questo spazio in continuo divenire. A oggi la sua superficie conta 200 metri quadri, ma nel corso del 2019 arriverà a coprirne ben 900.
Colmare il digital mismatch
Sale training, postazioni di lavoro, aree dedicate al relax e al networking e un Live Studio con gli strumenti per fare le dirette Facebook o Instagram: Binario F è un luogo per tutti, con un calendario fitto di attività totalmente gratuite e destinate a coloro che vogliono sviluppare le proprie competenze digitali. Il programma di formazione è stato suddiviso in una serie di categorie: istituzioni, imprese e startup, editori e produttori di contenuti, accademici e scuole, genitori e studenti, no profit e associazioni, istituzioni culturali. Un’occasione per diffondere la cultura tecnologica in maniera trasversale e per dare una risposta concreta al mancato allineamento tra domanda e offerta di lavoro che oggi preoccupa l’Italia e l’Europa. Una recente indagine dell’Unione europea sul digital mismatch, il divario tra le skill possedute dai lavoratori e quelle richieste dai datori di lavoro, ha infatti rivelato che entro il 2020 in Italia ci saranno circa 135mila posti vacanti nell’ambito dell’ICT e 750mila in tutta Europa (dati Cedefop). Anche gli ultimi dati sulla cultura 2.0 non appaiono particolarmente rassicuranti. Il Digital Economy and Society Index 2018 (Desi) ci restituisce un quadro ben chiaro: l’Italia è al 25esimo posto nell’Ue per crescita nel settore delle nuove tecnologie, con un punteggio di 44,3, davanti solo a Bulgaria, Grecia e Romania, e lontana quasi 30 lunghezze dalla prima classificata, la Danimarca, a quota 73,7. Purtroppo questa tendenza fa spesso rima con disuguaglianza, visto che a oggi la totale mancanza di cultura digitale costituisce un preoccupante fattore di esclusione sociale, soprattutto nel mondo del lavoro. In quest’ottica il ruolo della formazione diventa centrale. Per venire incontro a tutte le necessità, Facebook ha istituito un Advisory Board, presieduto da Francesco Profumo, Presidente di Compagnia di San Paolo, già Ministro dell’Istruzione con il Governo Monti e Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche da agosto 2011 a gennaio 2012. Questo organo strategico – composto da 15 personalità che arrivano dal mondo dell’industria, accademico e istituzionale – si riunisce due volte all’anno per delineare i progetti del centro e verificare l’impatto reale degli eventi svolti all’interno della struttura.
L’articolo completo è pubblicato sul numero di Maggio 2019 di Sistemi&Impresa.
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