Sviluppare le competenze green per il futuro del Manifatturiero
Le aziende manifatturiere svolgono un ruolo significativo nel cambiamento climatico, in quanto sono responsabili di una parte consistente delle emissioni globali di gas serra. Secondo un rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale, il settore Manifatturiero rappresenta approssimativamente un quarto delle emissioni totali, estendendosi a tutte le attività che impattano sul clima. Ciò è principalmente dovuto all’uso di combustibili fossili nei processi di produzione, che emettono grandi quantità di gas serra nell’atmosfera.
I piani internazionali
La necessità di mitigare le conseguenze del riscaldamento globale ha spinto le organizzazioni internazionali a creare piani per diminuire l’uso dei combustibili fossili nei settori industriali. Uno dei più ambiziosi da questo punto di vista, il Green Deal, ha come obiettivo quello di portare l’Unione europea a una decarbonizzazione totale entro il 2050. Per fare ciò, l’obiettivo è quello di raggiungere le zero emissioni di gas serra, di aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e, in generale, di migliorare l’efficienza energetica, la diffusione della mobilità sostenibile e di raggiungere un’Economia circolare, in cui le risorse vengano utilizzate in modo più efficiente e i rifiuti vengano ridotti al minimo. Un’altra importante iniziativa è la fondazione del Consiglio europeo per l’innovazione (Eic), che mira a sostenere lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi progettati per essere ambientalmente sostenibili, socialmente responsabili ed economicamente validi, attraverso finanziamenti e supporto per le startup innovative e le Piccole e medie imprese (PMI) che sviluppano nuove tecnologie e soluzioni con tali finalità. Coerentemente a questa iniziativa, l’introduzione dell’Industria 5.0, sottolinea lo sforzo dell’Unione europea nell’integrazione dei benefici tipici dell’automazione con le capacità uniche dei lavoratori umani (come la creatività, il problem solving e l’intelligenza sociale), la resilienza e la sostenibilità ambientale. Nello specifico, la focalizzazione sull’Industria 5.0, progettata per mettere il lavoratore e le sue capacità al centro di ogni processo produttivo, evidenzia l’importanza delle competenze e delle conoscenze dei lavoratori per sostenere il paradigma della sostenibilità. Conoscenze, competenze ed esperienze green, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nel raggiungimento di una transizione sostenibile nelle aziende manifatturiere. In particolare, le competenze green sono essenziali per promuovere pratiche sostenibili, ridurre la carbon footprint dei processi produttivi e aumentare l’efficienza energetica. Inoltre, le aziende che danno priorità alle competenze green sono maggiormente predisposte a godere di un vantaggio competitivo nei prossimi anni, poiché, man mano che i consumatori diventeranno sempre più consapevoli delle tematiche climatiche e ambientali richiederanno più prodotti e servizi sostenibili, agevolando proprio quelle aziende che saranno in grado di soddisfare questo tipo di domanda.Le competenze green secondo l’Unione europea
In tale contesto, per evitare che la ricerca di una produzione più sostenibile finisca per rendere ancora più grave il divario tra le richieste dalle aziende e quelle offerte sul mercato del lavoro, diventa essenziale saper identificare in modo più preciso l’insieme delle competenze green essenziali per definire programmi di formazione ad hoc che riguardino sia l’educazione universitaria sia il training dei lavoratori in azienda. A questo proposito, riveste un ruolo critico l’European skills, competences, qualifications and occupations (Esco) database, un quadro sviluppato dall’Unione europea per facilitare l’integrazione dei mercati del lavoro in tutta Europa. All’atto pratico, Esco costituisce una classificazione completa e multilingue di conoscenze, competenze e abilità legate al lavoro in tre categorie (competenze, qualifiche e occupazioni), promuovendo l’utilizzo di un glossario comune utile per una comunicazione efficace e una comprensione tra gli attori del mercato del lavoro, quali lavoratori, datori di lavoro e fornitori di istruzione. Il quadro copre tutti i settori economici e include circa 13mila occupazioni dettagliate. Nato per affrontare la discrepanza tra le competenze possedute e le competenze richieste al fine di rendere i mercati del lavoro più trasparenti, efficienti ed efficaci, e contribuire così alla crescita economica e alla coesione sociale, Esco svolge un ruolo rilevante nell’ambito dello sviluppo delle competenze green. Includendo un set di competenze di questo tipo, legate allo sviluppo e all’economia sostenibile, il quadro Esco contribuisce così alla sensibilizzazione di aziende e società nei confronti della sostenibilità, stimolando l’interesse allo sviluppo nel mercato del lavoro delle competenze green e all’individuazione dei profili lavorativi che devono possederle.L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Aprile 2024 di Sistemi&Impresa.
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