ST Powder Coatings e l’evoluzione della Manifattura 4.0
Una “piccola multinazionale”: ama definirsi così ST Powder Coatings, azienda che opera nel campo dell’industria chimica, il cui core business è la produzione di vernici in polvere, cui si affianca la produzione di prodotti e servizi complementari. Con due siti produttivi, uno in Italia a Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza, dedicato alle vernici in polvere, e uno in Spagna, per la produzione di vernici spray e cartelle colore personalizzabili, impiega circa 170 persone e conta su una rete distributiva in 20 Paesi dell’Unione europea.
Fin dalla sua costituzione, nel 2004, l’azienda si è specializzata nel settore della verniciatura in polvere, rivolgendosi a un mercato quasi esclusivamente B2B. Negli ultimi anni questo comparto sta acquisendo sempre più quote di mercato, per varie ragioni. A cominciare da quelle legate alla sostenibilità: “La verniciatura in polvere è priva di solventi e più facilmente applicabile rispetto a quella liquida; inoltre, le caratteristiche fisico-chimiche la rendono idonea ad alcune applicazioni come la verniciatura di prodotti per esterni, come mobili, oggetti di architettura e design, rubinetteria, armadiature metalliche, componentistica per automotive, macchine agricole e macchine movimento terra”, spiega Andrea Lanza, CIO di ST Powder Coatings.
La Ricerca & Sviluppo si occupa di formulare nuove linee di prodotto sulla base di analisi di mercato e ricercando nuove aree applicative, piuttosto che sviluppando soluzioni legate a esigenze specifiche dei clienti. Questo si traduce in nuove formulazioni che sono poi testate e prodotte, che si affiancano alle circa mille referenze a stock, sempre disponibili, compatibilmente con l’attuale situazione di mercato: “Anche noi dobbiamo gestire la carenza di alcune materie prime e riscontriamo difficoltà nell’approvvigionamento, ma grazie all’anagrafica prodotti molto ricca, con più di 15mila codici disponibili, in generale riusciamo a soddisfare tutte le richieste”, commenta Lanza.
Le sfide tecnologiche evolvono nel tempo
Con un processo produttivo in linea, miscelatori e piccoli mixer da laboratorio, l’azienda veneta ha da sempre abbracciato il concetto di Industria 4.0: tutte le macchine sono connesse a un Manufacturing Execution System (MES), cioè un sistema di raccolta dati che consente alle tecnologie di interfacciarsi tra loro e di essere collegate agli altri software aziendali, come per esempio l’Enterprise Resource Planning (ERP) e i sistemi di gestione relativi alla sicurezza, molto importanti in un’azienda chimica: “Il rispetto delle normative relative a sicurezza ed etichettatura parte in linea, dove le informazioni sono recuperate grazie a un processo interamente connesso, per poi essere stampate e applicate su ogni singola scatola”, racconta il CIO. Le informazioni che circolano in tempo reale all’interno dei sistemi aziendali consentono di ottimizzare anche il sistema di gestione e movimentazione della merce, il sistema di pallettizzazione automatico robotizzato, fino alla preparazione dei bancali da spedire ai clienti o stoccare in magazzino. Ottimizzare i flussi di informazione è una sfida costante, che si arricchisce della necessità di integrare tutto ciò che, nel tempo, è implementato in azienda, come la recente linea de “i Piccolini” installata nel 2021: si tratta di un’unità produttiva destinata al packaging per prodotti premium e per rispondere alle esigenze di un mercato di fascia alta, che chiedeva spesso di poter acquistare ridotti volumi di vernice in polvere. Per soddisfare le richieste e, allo stesso tempo, evitare gli sprechi, ST Powder Coatings non solo ha rivisto il packaging, introducendo la possibilità di acquistare quantitativi inferiori rispetto ai 25 chilogrammi standard, in confezioni da 1-3-5-10 o 15 chilogrammi, ma si sta dotando anche di macchinari di dimensioni ridotte per produrre volumi e lotti più piccoli, così da poter accogliere in modo sempre più puntuale e dedicato le esigenze di ogni suo cliente. Evitare gli sprechi fa parte della cultura aziendale, da sempre orientata alla Lean production, affinché tutte le strutture aziendali agiscano in un sistema efficace, assicurando qualità in ogni fase del processo di produzione e distribuzione dei prodotti. Il nuovo obiettivo dell’azienda è accompagnare la crescita dell’organizzazione, sia nei volumi sia nei risultati, con l’introduzione di nuove soluzioni da connettere e far dialogare con i sistemi esistenti. Nei piani aziendali c’è l’adozione del Product lifecycle management (PLM), il software per la gestione del ciclo di vita del prodotto, del magazzino automatico a sviluppo verticale e di continue evoluzioni per schedulare al meglio la produzione e analizzare i risultati delle attività di controllo qualità, per utilizzarli anche in ottica predittiva ed evitare anticipatamente che i problemi si verifichino.Dario Colombo, laureato in Scienze della Comunicazione e Sociologia presso l’Università degli Studi di Milano, è caporedattore della casa editrice Este. Giornalista professionista, ha maturato esperienze lavorative all’ufficio centrale del quotidiano online Lettera43.it dove si è occupato di Economia e Politica, e nell’ufficio stampa del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
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