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Società 5.0: come le innovazioni tecnologiche possono migliorarci la vita

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La Quarta Rivoluzione industriale ha segnato una crescente interazione tra il mondo fisico e quello tecnologico. L’Intelligenza Artificiale (AI), la robotica, la stampa 3D, l’ingegneria genetica, l’Internet delle Cose (IoT) e altre tecnologie hanno prodotto evoluzioni fondamentali nelle nostre vite, anche nella quotidianità. Si pensi all’uso del Gps per trovare la strada giusta, agli assistenti virtuali ad attivazione vocale, fino ai suggerimenti personalizzati prodotti dagli algoritmi che, attraverso i social, gli acquisti online o la scelta dei film che guardiamo sulle piattaforme, conoscono bene i nostri gusti e sanno consigliarci – addirittura influenzarci – nelle scelte. Apparentemente, questi progressi sembrano tutti positivi. Klaus Schwab, Fondatore e Direttore Esecutivo del World economic forum e autore del libro intitolato La quarta rivoluzione industriale, ha cercato di definire lo scopo di tale processo: “Come le rivoluzioni che l’hanno preceduta, la Quarta Rivoluzione industriale ha il potenziale di innalzare i livelli globali di reddito e migliorare la qualità della vita per i popoli di tutto il mondo”. Anche le tre rivoluzioni industriali precedenti sono state caratterizzate da scoperte scientifiche e progressi tecnologici, e hanno portato grossi miglioramenti nella qualità della vita degli esseri umani. In ognuna di esse ci sono stati fattori di innovazione che, più di altri, hanno innescato il cambiamento. Tuttavia, essa ha portato con sé anche aspetti negativi, così come gli eventi precedenti. Schwab stesso, già nel 2016, osservava come questa rivoluzione avrebbe potuto portare a una maggiore disuguaglianza, sconvolgendo il mercato del lavoro, che si sarebbe sempre di più appiattito su ruoli di “bassa competenza-basso stipendio” e “alta competenza-alto stipendio”, esacerbando le tensioni sociali. Possiamo dire che c’era qualcosa di profetico in queste considerazioni.

L’impatto sociale che cambia comportamenti e abitudini

Come per i casi precedenti, anche la Quarta Rivoluzione industriale era destinata a essere superata, con un ‘cambio di passo’. Toshio Horikiri, che ha lavorato alla Toyota dal 1966 al 2002, dirige attualmente il Toyota Management Institute ed è Presidente di Toyota Engineering Corporation, ha definito questi ‘cambi di passo’ che hanno, nel tempo, portato al progresso della nostra civiltà: “La vera innovazione può considerarsi tale solo quando ha un impatto sociale, in altre parole quando cambia in modo radicale comportamenti e abitudini consolidati e incide positivamente e profondamente sulla qualità della vita reale delle persone”. Questa considerazione ha già in sé la radice della definizione di Industria 5.0 che, a differenza delle precedenti evoluzioni, non può prescindere dalla realizzazione di una Società 5.0. Infatti, questo cambiamento cui stiamo andando incontro non si caratterizza solo per un’evoluzione tecnologica, ma soprattutto per il fatto che, al centro, non ci sono le tecnologie e nemmeno le macchine, bensì l’essere umano. Rimettere la persona al centro significa concepire l’innovazione tecnologica al servizio dell’umanità e non viceversa. Anche l’Industria 5.0, dunque, sarà umanocentrica e sostenibile: in essa, lo sviluppo economico dovrà essere bilanciato con la risoluzione dei problemi socio-ambientali; le tecnologie dovranno essere usate non solo per profitto, ma per migliorare la qualità della vita di ogni cittadino.

L’evoluzione della Società 5.0

L’espressione “Società 5.0” si è affacciata in letteratura per la prima volta nel 2016, a opera della più importante federazione imprenditoriale giapponese. Ispiratrice, ancora una volta, la filosofia Toyota, di cui Horikiri è uno dei più grandi interpreti. L’esperto ha partecipato a una serie di conferenze nell’autunno 2022 in Italia organizzate da Considi: a lui abbiamo chiesto di fare chiarezza sui principali elementi distintivi della Società 5.0.
L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Gennaio-Febbraio 2023 di Sistemi&Impresa. Per informazioni sull’acquisto di copie e abbonamenti scrivi a daniela.bobbiese@este.it (tel. 02.91434400)

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