Robot, software e intelligenza umana, la convivenza felice in produzione
Nel cuore industriale dell’Emilia Romagna, nel triangolo di terra compreso tra Parma, Modena e Mantova, a pochi chilometri dal confine con la Lombardia, sorge a Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia, Meccanica Melegari, azienda di famiglia nata nel 1947.
Sin dalla sua nascita la società opera nel settore della sub fornitura meccanica di precisione ed è specializzata nella lavorazione di componenti in acciaio, alluminio e ghisa, utilizzati nel settore della trattoristica, delle macchine movimentazione terra e dei veicoli industriali.
Ancora oggi, che alla guida si trovano la seconda e la terza generazione – figli e nipoti del fondatore, Salvatore Melegari – il business è rimasto immutato. Meccanica Melegari, grazie a un processo di continuo rinnovamento e ammodernamento dei macchinari e delle tecnologie, ha una struttura verticalizzata in grado di coprire il 95% dei processi produttivi internamente, e realizza produzioni di serie medio-grandi senza escludere la possibilità di fornire campionature veloci e/o produzioni di piccole quantità, garantendo sempre le specifiche qualitative richieste dal cliente.
Nella sede di Fabbrico l’azienda si compone di un reparto di attrezzeria, di tornitura, di lavorazione meccanica, deformazione a freddo e tranciatura, saldatura, tempra induzione, montaggio, laboratorio metrologico e spedizioni. È in questa completezza della sua struttura che Meccanica Melegari ha trovato la chiave vincente per monitorare qualità, tempi e quindi efficienza e costi. In totale l’azienda conta 57 dipendenti, di cui circa 50 in produzione. “Cerchiamo nuova forza lavoro”, esordisce con Sistemi&Impresa Francesco Melegari.
“Ultimamente abbiamo inserito tre nuove persone, ma siamo in crescita”. L’ultimo bilancio (circa 7 milioni di fatturato) racconta di un’impresa con un mercato in espansione grazie a clienti top del settore, come CNH e Argo Tractors, Same Deutz Fahr, ma anche per merito di altri player del mercato che si rivolgono a Meccanica Melegari in quanto fornitore affidabile per le parti meccaniche. Per presidiare il mercato, l’azienda è presente alle fiere Agritechnica ed Eima, l’Esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio.
ERP per gestire ordini e produzione
Numerosi sono stati i momenti chiave dell’azienda che oggi è ben diversa da quella creata da Salvatore alla fine degli Anni 40. Il primo risale agli Anni 80 con l’inserimento dei supporti magnetici per il controllo numerico, dopo che nel 1979 c’era stata la prima espansione dello stabilimento (la seconda è datata 1997, quando sono arrivate anche le certificazioni ISO). Altro momento chiave è avvenuto nel 2005 con la “sostituzione del sistema gestionale”: “Abbiamo preferito introdurre una soluzione in grado di gestire a 360 gradi tutta l’azienda, dall’amministrazione alla produzione”, conferma Melegari. A fornire il software non è un big del settore – “La struttura troppo rigida non si concilia con le nostre esigenze” – ma un fornitore locale che ha proposto una soluzione ‘su misura’. “Il passaggio è stato delicato per la fase di trasferimento dei dati e della formazione del personale. Ma è stato cruciale per intraprendere la via verso la trasformazione in Smart factory”. Un momento difficile – come per tante aziende del resto – è stato quello della crisi del 2008 che ha investito anche l’impresa di Fabbrico. “L’abbiamo superata grazie alla presenza di una famiglia di imprenditori e per merito dello stretto rapporto creato con i dipendenti”. Ma non solo, perché nel momento in cui in molti hanno preferito frenare gli investimenti, Meccanica Melegari ha seguito la strategia opposta “investendo in innovazione e negli impianti”. “Ci siamo dotati di nuovi torni motorizzati e di software per la gestione della produzione”, conferma l’imprenditore. Grazie alle nuove tecnologie “l’azienda è collegata in Rete” e questo permette di “monitorare costantemente la produzione in tempo reale”: “Quando il tornio ha concluso la lavorazione invia un segnale al server che gestisce gli ordini”. Proprio perché l’innovazione è alla base del progresso e dell’affermarsi dell’azienda, oltre che un requisito fondamentale per continuare a essere presenti sul mercato, a cavallo tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 sì è concluso un ulteriore step innovativo in ottica 4.0: le postazioni di lavoro sono state dotate di monitor che fungono da interfaccia bidirezionale tra le macchine utensili e il gestionale. Attraverso il monitor l’operatore ha a disposizione la documentazione necessaria alla lavorazione in corso, consulta l’andamento delle sue lavorazioni e visualizza la scaletta del carico di lavoro. Perché non affidarsi allora a un sistema di Manufacturing Execution System (MES)? “Perché al momento ci basta l’ERP per gestire l’attività e in più possiamo tenere sotto controllo giacenze e scorte”, replica Melegari. Anche se non nasconde che il MES è la prossima tecnologia che farà la sua apparizione dell’organizzazione.
L’articolo integrale è pubblicato sul numero di marzo-aprile 2019 di Sistemi&Impresa.
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Dario Colombo, laureato in Scienze della Comunicazione e Sociologia presso l’Università degli Studi di Milano, è caporedattore della casa editrice Este. Giornalista professionista, ha maturato esperienze lavorative all’ufficio centrale del quotidiano online Lettera43.it dove si è occupato di Economia e Politica, e nell’ufficio stampa del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
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