Rinnovato il Piano Industria 4.0 con la legge di Bilancio 2020
Con il via libera del Consiglio dei Ministri alla legge di Bilancio 2020, il Governo ha confermato il rinnovo delle misure previste dal Piano Industria 4.0 per sostenere gli investimenti da parte delle imprese e favorire il rinnovo dei sistemi produttivi.
Tra gli incentivi principali del programma ci sono: il Fondo centrale per le Piccole e medie imprese; il Super e l’Iperammortamento (per beni tecnologici, software ed economia circolare); il rifinanziamento della legge Sabatini (legge sui contributi per l’acquisto di beni strumentali); il credito di imposta per la Formazione 4.0. L’estensione al triennio dell’Iperammortamento, con supervalutazione del 170% degli investimenti in beni nuovi, strumentali, materiali e ad alto contenuto ICT.
Abbiamo chiesto un’opinione a riguardo a Marco Taisch, Professor di Advanced and Sustainable Manufacturing e di Operations Management del Politecnico di Milano, membro del Comitato Scientifico di Sistemi&Impresa e del progetto multicanale Fabbrica Futuro, nonché Presidente del Competence Center MADE, il quale ha seguito da vicino fin dall’inizio il progetto avviato dal Piano Nazionale Industria 4.0 che porta la firma dell’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.
Formazione e informazione al centro
“Il mio giudizio è ovviamente positivo, le grandi aziende hanno già avuto modo di sfruttare i benefici di queste misure negli scorsi anni e adesso è importante passare anche alle Piccole e medie imprese il messaggio che le tecnologie digitali sono fondamentali per la loro competitività”. Al di là del rinnovo delle misure, secondo Taisch “è necessario tornare a parlare di Industria 4.0 in modo importante, spiegando che non si tratta solo di vantaggi fiscali, ma anche di formazione e informazione”. Il suggerimento al Governo è quello di “dare maggiore visibilità e risalto al significato di queste misure, dedicando più spazio a una comunicazione istituzionale forte sul tema della trasformazione digitale per il bene delle imprese e, quindi, del nostro Paese”. A confermare le parole di Taisch è la recente ricerca Fabbrica intelligente. Come gestire e realizzare progetti di innovazione? Best practice di settore, condotta da Politecnico di Milano School of Management, Laboratorio Rise dell’Università degli Studi di Brescia e Vendor, con la collaborazione di Innexhub. Dalla ricerca – i cui risultati sono stati presentati a metà ottobre 2019 a Brescia durante l’evento Fabbrica intelligente, presso l’Associazione Industriale Bresciana – è emerso che il 29% delle imprese (sia quelle di grandi dimensioni sia le PMI) considera il tema ‘Industria 4.0’ come un elemento di valenza strategica: è un dato ancora basso che suggerisce come la fase di diffusione culturale sia ancora lungi dalla conclusione. Tuttavia è indicativa del fatto che anche all’interno delle piccole realtà produttive sta crescendo la maturità digitale e c’è maggiore consapevolezza dell’importanza di migliorare i processi attraverso gli investimenti in innovazione. Resta, però, ancora un 4% di aziende convinte che il 4.0 sia solo una “bolla destinata a sgonfiarsi“: chissà che il rinnovo degli incentivi non li convinca a cambiare idea.incentivi imprese, industria 4.0, legge di bilancio 2020, Marco Taisch