Reti di imprese, bacino di competenze: Leat
Attiva dal 1962 nella riparazione di apparecchi elettroavionici, Leat da 5 anni si è affacciata alla produzione di pezzi per veivoli civili e militari.
Dai suoi hangar escono oggi pezzi nuovi in sostituzione di quelli ormai obsoleti con alle spalle oltre trent’anni di onorata carriera.
“Oggi produciamo quegli apparati non più disponibili sul mercato” spiega Walter Canestri, Business development manager Leat. L’azienda è un vero fenomeno di eccellenza: nonostante il numero limitato di dipendenti avvia progetti per il mercato nazionale con clienti dell’ordine di Alenia Aeronautica, Alenia Aermacchi, Agusta Westland, Alitalia, Polizia di Stato.
Da poco ha chiuso contratti per l’installazione di fari da ricerca per elicotteri e aeroplani. Forte della sua expertise in questo settore Leat sta guardando oltreconfine per sviluppare all’estero il suo business e da questa sfida uscire con maggiori probabilità di presentarsi al mercato globale in modo competitivo.
“Lo stiamo facendo grazie all’appoggio di una ‘rete di imprese’ che garantisce la forza delle competenze delle altre associate – ci spiega Canestri –. Un valore che trasforma le aziende della rete in fattori complementari di successo per Leat”.
Leat significa anche alta ingegneria architettonica. Questo il motivo che ha spinto in questi anni l’azienda a investire in nuovi sistemi Pdm per facilitare la gestione dei dati. Con la collaborazione di Nuovamacut Automazione Spa (Gruppo TeamSystem) – società leader nell’ambito delle tecnologie a supporto dei processi aziendali dalla progettazione e sviluppo prodotto, alla produzione e alla gestione di dati e informazioni – l’azienda ha formalizzato una metodologia di lavoro basata su un concetto di totale integrazione e interoperabilità delle varie soluzioni software coinvolte del processo di sviluppo prodotto, dimostrando concretamente i vantaggi che ne derivano in termini di tempi, costi e qualità finale, rispetto all’adozione di strumenti slegati fra di loro, basati su un approccio sequenziale.
“Grazie a questa integrazione tra diversi software avremo maggior controllo sui processi – spiega Canestri –. Operiamo in un sistema di certificazioni e per questo abbiamo bisogno di un meccanismo di controllo efficiente”.
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