Quando il manufacturing del futuro è il marchio di fabbrica
Si tratta di una delle aziende più antiche d’Italia. Sinonimo di eccellenza per l’unicità dei suoi prodotti e per la precisione delle sue componenti, non poteva mancare nella lista dei numeri uno del manifatturiero Made in Italy.
Nota in tutto il mondo per i contenuti tecnologici, le performance e lo stile italiano che caratterizzano i suoi prodotti, Fabbrica d’Armi Pietro Beretta è a capo di un gruppo che esporta in tutto il mondo armi sportive e militari simbolo dell’eccellenza italiana nella meccanica di precisione e una linea completa di accessori e di abbigliamento per la caccia, il tiro a volo e il tempo libero.
In un’ottica di rinnovamento e ottimizzazione dei processi riletti in chiave IT l’azienda ha scelto le applicazioni, la tecnologia e i sistemi server di Oracle come fondamenta informatiche su cui poggiare il piano quinquennale di miglioramento continuo lanciato nel 2011 per recuperare efficienza e migliorare la soddisfazione dei clienti.
Il progetto, iniziato 2 anni fa con la collaborazione di GN, partner di Oracle, che ha saputo orchestrare al meglio le varie componenti dello stack per venire incontro alle esigenze dell’azienda sviluppando tutte le parametrizzazioni necessarie e gli strumenti accessori come il PLM.
“L’unica via per mantenere in Italia un alto livello di manifattura è innovare su due fronti – spiega Franco Gussali Beretta, Vice Presidente e Amministratore Delegato –: da una parte i prodotti, dall’altra i processi. Rivisitarli in un’ottica di efficientamento significa operare scelte sulla produzione, sui materiali, sul tipo di organizzazione”.
Operante nel suo settore dal lontano 1526 la Fabbrica d’Armi Pietro Beretta scommette ogni giorno sul suo futuro accogliendo le sfide della digitalizzazione. Grazie all’elevato grado di automazione raggiunto gli stabilimenti Beretta rilevano oggi dati che una volta era impossibile rilevare. “Attraverso la tecnologia contenuta in questi nuovi sistemi informativi – commenta Beretta – si elaborano i dati in un modo innovativo e si utilizzano quelle analisi per migliorare le performance delle linee di produzione”.
Alte performance che – secondo il numero uno dell’azienda – posizionano l’Italia tra i primi Paesi in Europa in termini di efficienza nei processi produttivi del comparto manifatturiero. Un Paese, l’Italia, caratterizzato da un tessuto industriale altamente automatizzato ed efficiente ma ancora arretrato sulle infrastrutture, strozzato dal costo dell’energia, orfano di un ‘sistema’ organico di crescita. “In uno scenario di questo genere il costo del personale non è certo il più grave dei problemi” osserva Beretta.
Ma al di là dei problemi strutturali l’Italia è forte, e sicuramente rappresenta uno dei migliori candidati a livello europeo per ospitare le fabbriche intelligenti di domani. Per far questo non occorre avere fretta, ma partire da piccoli passi grazie ai quali abbiamo tutte le carte in regola per competere sui mercati mondiali.
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