Beni strumentali, 2016 positivo grazie al Piano Industria 4.0
Per l’industria italiana costruttrice di beni strumentali, ossia quelli che un’impresa acquista per un uso pluriennale necessari all’esercizio dell’attività stessa, il 2016 si è chiuso in positivo e si prevede che il trend sarà registrato anche nel 2017 grazie al Piano Nazionale per l’Industia 4.0. A comunicarlo è stato Sandro Salmoiraghi, Presidente di Federmacchine, durante l’assemblea annuale della federazione delle imprese italiane costruttrice di beni strumentali.
“Rispetto a un primo momento di timore dovuto alla necessità di comprendere e chiarire i termini delle misure, le industrie italiane hanno dimostrato di apprezzare i provvedimenti contenuti nel piano e i dati di raccolta ordini sul mercato italiano lo confermano”, ha affermato Sandro Salmoiraghi. Stando ai dati raccolti, infatti, il fatturato dell’industria italiana dei beni strumentali si è attestato a 42,5 miliardi di euro, segnando un incremento del 3,5% rispetto al 2015. Il risultato è stato determinato principalmente dal buon andamento delle consegne sul mercato interno, trainate dalla vivace domanda di beni di investimento. Più moderato l’incremento dell’export cresciuto dell’1,2%, si è attestato a 29,5 miliardi. Principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati: Germania (3,2 miliardi di euro, +0,8%), Stati Uniti (2,9 miliardi di euro, -1,6%), Francia (2 miliardi, +8,5%) Cina (1,9 miliardi, -4,6%) e Spagna (1,2 miliardi, +10,7%).
Perché l’export non cresce
Il dato di export merita un ragionamento a parte. Secondo Federmacchine il ridimensionamento registrato a partire dal 2014 è testimonianza della ripresa di vigore della domanda italiana che “finalmente è tornata a investire in tecnologia di produzione”: “Di fatto con il Piano Nazionale Industria 4.0, l’Italia si è dotata di un piano di politica industriale efficace. Sono pochi i paesi Europei a poter contare su un sistema di supporto e incentivi all’innovazione così strutturato. Iper e Superammortamento, la misura per i beni strumentali ‘Nuova Sabatini’, il credito d’imposta per le spese di Ricerca e Sviluppo, Patent Box, misure per le startup e le PMI innovative sono tutti provvedimenti che stanno funzionando bene”, ha detto Salmoiraghi. Lo confermano i dati: secondo l’indagine svolta dal Gruppo Statistiche Ferdermacchine sulle 13 associazioni federate, rispetto agli ordini raccolti dai costruttori italiani di beni strumentali sul mercato domestico nel 2017, il 65% è stato acquisito in regime di Iperammortamento e il restante 35% con il Superammortamento. Salmoiraghi ha, poi, lanciato un appello al Governo: “I passi da fare sono ancora moltissimi e per questo chiediamo alle autorità di governo di non abbandonare il campo proprio ora che le misure cominciano a dare i primi frutti. In particolare, potrebbe essere utile trasformare il superammortamento in provvedimento strutturale, anche per adeguare gli attuali coefficienti di ammortamento che non corrispondono più alla reale durata dei beni e prevedere l’inserimento dell’iperammortamento anche nella prossima legge di Bilancio, prolungandone l’operatività rispetto agli attuali termini fissati”.beni strumentali, federmacchine, piano nazionale Industria 4.0, sandro salmoiraghi