Molini Pivetti, il futuro della sostenibilità è digitale
Da 148 anni a questa parte per Molini Pivetti il molino rappresenta il simbolo della solidità imprenditoriale e della tradizione, da sempre custodita (ma anche reinterpretata) attraverso i valori della famiglia, dell’impegno e della passione. L’azienda nasce nel 1875, quando Valente Pivetti decise di costruire un molino a vapore per la macinazione del grano a pochi chilometri da Cento, tra Bologna e Ferrara, e oggi è una realtà affermata nella produzione di farine di alta qualità per uso professionale e domestico. Con tre stabilimenti produttivi – a Renazzo, San Giovanni in Persiceto e San Felice sul Panaro –, sei centri di stoccaggio, due laboratori di ricerca dotati di strumentazioni avanzate e un nuovo magazzino automatizzato, la famiglia Pivetti (alla quinta generazione) ha guidato l’impresa al successo, registrando nel 2021 un fatturato di 62 milioni di euro e una capacità produttiva di circa 1.100 tonnellate al giorno (pari a 265mila tonnellate di sfarinati e semilavorati l’anno). Il filo rosso che accompagna oltre un secolo di storia? Una grande attenzione alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
La produzione che preserva l’ambiente
Per Molini Pivetti la sostenibilità è una vera e propria dedizione: dal campo fino alla macinazione in molino, l’obiettivo è produrre in maniera sostenibile, nel rispetto del Pianeta. La vicinanza al mondo agricolo ha permesso di sviluppare una attenta sensibilità verso il campo e verso le persone: “Siamo sempre più consapevoli dell’importanza di instaurare un legame con gli agricoltori, di conoscere l’origine del grano e di seguirne passo dopo passo ogni trasformazione”, scrive la famiglia Pivetti in una lettera aperta pubblicata sul sito web aziendale. Da questo sentito nel 2016 è nata Campi Protetti Pivetti, la prima filiera di grano emiliano interamente monitorata e certificata.
Il progetto è partito da un’analisi di Life Cycle Assessment delle farine, che ha indicato la fase di coltivazione come una di quelle più impattanti (con il Carbon footprint del prodotto pari a circa 0,5 kg di anidride carbonica per ogni kg di farina). “Abbiamo allora creato la linea di farine sostenibili, a marchio Campi Protetti Pivetti Sostenibile, con emissioni di anidride carbonica controllate e monitorate, certificate da un ente esterno”, racconta Silvia Pivetti, Membro del board e Legale Rappresentante di Molini Pivetti.
Digitalizzare le filiere per migliorare l’impatto ambientale
La vicinanza con gli agricoltori e la formazione sulla digitalizzazione delle filiere rappresentano per Molini Pivetti il punto cardine e la prospettiva con cui guardare al futuro. E se in passato il trattamento dei campi seguiva procedure standardizzate, che non consideravano la condizione del terreno, oggi grazie alla tecnologia si analizzano le condizioni in tempo reale, per agire tempestivamente e nel modo corretto (oppure non intervenire del tutto, se il terreno è già in salute). Anche le modalità di intervento sul terreno sono state digitalizzate, per esempio impiegando droni per introdurre insetti ‘utili’ nei campi.
Sempre in ottica di agricoltura 4.0 lo scorso 22 aprile 2022, in occasione della Giornata mondiale della Terra, l’azienda emiliana ha avviato la digitalizzazione della filiera Campi Protetti Pivetti. “L’innovazione tecnologica migliora la filiera agroalimentare attraverso la tracciabilità, la sostenibilità e l’efficienza della produzione, dal campo alla tavola”, evidenzia Pivetti. Gli agricoltori partner dispongono di un’applicazione digitale, sviluppata in collaborazione con xFarm Tecnologies, che permette loro di osservare ‘in diretta’ il lavoro sul campo e le modalità di azione sulle colture, anche raccogliendo dati rispetto all’impatto ambientale con riscontri immediati e report annuali. “Raccogliere i dati consente di capire dove e quando intervenire per mitigare il proprio impatto ambientale, migliorando quindi i parametri di sostenibilità”, afferma la Legale Rappresentante di Molini Pivetti.
Classe 1996, Martina Midolo scrive di cultura d’impresa e si occupa di social media. Per FabbricaFuturo conduce il podcast Storie dell’Italia che produce.
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