Managerializzazione e tecnologie, digitalizzare il Food Made in Italy
Immerso nella Pianura Padana, quasi a metà tra Parma e Reggio Emilia – in età medioevale era addirittura tagliato in due dal confine tra i due comuni – sorge Cavriago, un tempo teatro di sanguinosi scontri che condussero alla distruzione del castello della città, di cui rimangono attualmente ben poche tracce. Oggi è una cittadina di circa 10mila abitanti in provincia di Reggio Emilia (alla fine l’ha spuntata su Parma): la sua periferia ospita lo stabilimento di Indian-Gelato d’Italia, un’istituzione per il territorio, ma non solo.
Sin da prima della Seconda Guerra mondiale, il fondatore Goliardo Olivi aveva trasformato la piccola latteria di famiglia nella ‘Bottega della Panna’ per la produzione di gelati artigianali; solo nel 1958, però, insieme con il fratello Enzo, realizzò un’azienda industriale che in pochi anni divenne tra le più importanti del settore, nota per la produzione dei ghiaccioli a marchio Indianino, ancora oggi presenti sul mercato.
Negli Anni 70, poi, grazie all’entrata di Fabrizio Olivi, l’impresa si trasformò, specializzandosi in produzione per conto terzi – peculiarità che caratterizza tutt’oggi Indian-Gelato d’Italia – finché nel 2016 alla famiglia Olivi si è affiancato il fondo Idea Taste of Italy, specializzato nel settore agroalimentare. Dello stesso anno è anche l’arrivo di Marco Pellegrino nel ruolo di CEO, scelto per gestire lo sviluppo del progetto.
Dopo aver visitato Indian-Gelato d’Italia nel 2018, siamo tornati nel 2019 per fare il punto con Pellegrino sullo sviluppo dell’azienda. Se ai tempi delle precedenti rivoluzioni industriali un anno non sarebbe stato di certo sufficiente per osservare cambiamenti rilevanti, con la Digital transformation lo scenario è del tutto differente. E quindi dopo tre anni di gestione di Pellegrino, la visita di Sistemi&Impresa diventa un momento utile per tracciare qualche bilancio.
Manager per una nuova cultura d’impresa
Da sempre la nostra rivista promuove cultura d’impresa e negli ultimi numeri si sono moltiplicate le voci che indicano i manager come i gestori del cambiamento verso un nuovo modo di fare impresa, più in sintonia con l’attuale momento storico. Il CEO di Indian-Gelato d’Italia è un rappresentante ideale di questa trasformazione: è a lui che è stato affidato lo sviluppo dell’impresa. E i risultati indicano la bontà delle azioni intraprese. Dai circa 26 milioni di euro di fatturato del 2016, il 2019 è destinato a chiudersi con oltre 50 milioni (i prodotti in private label pesano per l’80%). Il merito è (anche) delle scelte manageriali strategiche che hanno avuto un impatto sull’organizzazione e sulle persone, e che hanno condotto all’introduzione di tecnologie come l’Enterprise Resource Management (ERP) SiFides implementato e sviluppato da Sinfo One su tecnologia Oracle. Prima dell’esperienza in Indian-Gelato d’Italia, Pellegrino ho lavorato per tanti anni nel Gruppo Danone, gestendo anche i mercati internazionali, fino alla scelta di entrare in aziende familiari per mettere a frutto le esperienze acquisite in realtà più complesse. È questo il caso dell’impresa reggiana, che lo stesso CEO definisce come “un’esperienza nuova”, perché si tratta di una realtà “storica del territorio con un importante posizionamento sul mercato”, le cui aree chiave dell’organizzazione erano presidiate dalla famiglia Olivi. Anche per questo l’entrata del fondo come socio di maggioranza è stato un passaggio delicato e una sfida per Pellegrino. “L’obiettivo del progetto è quello di sviluppare il valore dell’impresa insieme con la famiglia che l’ha portata fino a questo primo importante traguardo. La difficoltà è stata allineare alla nuova organizzazione il gruppo di lavoro, nel quale gli investitori hanno riconosciuto il valore e il potenziale di crescita”. D’altra parte, la decisione rispetto al nuovo assetto societario è stata della famiglia che ha considerato l’apertura a manager esterni per, come dice il CEO, “strutturare persone, competenze e processi per la crescita”. Visti i risultati la scelta è stata vincente: si potrebbe quindi dedurre che la managerializzazione delle imprese familiari è la via giusta per il successo nell’era del 4.0. “In particolare l’Agroalimentare è un settore nel quale ci sono grandi competenze e qualità, ma la managerialità è ancora ridotta e questo impone di importare competenze provenienti dall’esterno delle famiglie imprenditoriali”, commenta Pellegrino. Che nello specifico ha accettato la sfida proprio convinto dalla presenza del fondo di investimento. Come anticipato, la ‘difficoltà’ nella fase di cambiamento è stata quella di far evolvere processi di lavoro già consolidati nel tempo e rimasti spesso immutati rispetto al passato secondo la vecchia logica dell’agire, perché, in fondo, le cose hanno sempre funzionato in modo corretto. Un tema che il CEO di Indian-Gelato d’Italia ha affrontato, per la verità, senza grandi ostacoli, ma che è risultato fondamentale per arrivare al raddoppio di fatturato. “Non si tratta solo di un traguardo finanziario”, ci tiene a precisare il manager. “È il risultato di un cambiamento che ha coinvolto processi, persone e organizzazione”.
L’articolo integrale è pubblicato sul numero di ottobre 2019 di Sistemi&Impresa.
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Dario Colombo, laureato in Scienze della Comunicazione e Sociologia presso l’Università degli Studi di Milano, è caporedattore della casa editrice Este. Giornalista professionista, ha maturato esperienze lavorative all’ufficio centrale del quotidiano online Lettera43.it dove si è occupato di Economia e Politica, e nell’ufficio stampa del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
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