L’IT cambierà la fabbrica
In che modo la tecnologia può garantire alte performance in ambito produttivo? Come cambiano i processi all’interno degli stabilimenti nell’era dell’informatica 2.0?La Filosofia del Lean Management e della Lean Enterprise si impone da tempo come la religione produttiva del nuovo secolo. Ma come applicare nell’attività quotidiana i principi di buon senso suggeriti da questa metodologia?
Risponde Sergio Gimelli, Applications Sales Consulting Senior Manager di Oracle Italia.
Come si misurano le performance di uno stabilimento?
Ci sono vari indicatori per misurare le performance di stabilimento; uno dei più utilizzati ed efficienti è sicuramente l’OEE (Overall Equipment Effectiveness), che sintetizza indicatori di efficienza, qualità e affidabilità degli impianti e delle linee produttive. Il vero problema di misurare efficacemente tali indicatori è dato dalla frequente disconnessione fra la fabbrica, ovvero là dove avvengono le cose, e i sistemi di reportistica, che soffrono di dati spesso non aggiornati e imprecisi. Oracle ha pensato di bypassare questo ostacolo sviluppando un’applicazione specifica (Manufacturing Operation Center) che da un alto si integra direttamente, mediante driver appostiamente certificati, con i device di campo (Sensori, PLC, Scada…) e dall’altro contestualizza queste informazione con i dati provenienti dai sistemi gestionali (qualunque essi siano), in modo da mettere in relazione delle perdite di efficienza dal campo con i piani produttivi noti solitamente a livello ‘superiore’ e da analizzare il reale impatto sul business delle performance di stabilimento. È questo link fra il campo e il mondo gestionale che è realmente differenziante nel nostro approccio e che permette di superare la classica dicotomia fra fabbrica e sistemi gestionali. Inoltre, la soluzione va oltre la raccolta e la contestualizzazione dei puri dati di efficienza e performance di linea, permettendo di analizzare anche i dati relativi ai consumi energetici e alle emissioni (carbon footprint) degli impianti e delle singole macchine. Questo consente di misurare l’efficienza dello stabilimento non solo in termini di ‘return on asset’, ma anche di ‘return on carbon’, ovvero includendo anche fattori di sostenibilità ambientale sempre più richiesti nel mercato europeo e mondiale nella misurazione delle performance di impianto.
Big Data: non sono essenziali solo al marketing ma anche a coloro che si occupano di produzione: oggi lo scambio di informazioni avviene in modo automatico tra macchina e macchina…
Il tema dei big data è ormai diffusamente conosciuto e discusso all’interno delle aziende e se un impulso particolare ad affrontare la questione viene dagli Uffici Marketing, crescono i casi di implementazioni M2M in fabbrica e negli impianti logistici, con soluzioni che, grazie a sensori posizionati sui macchinari o in punti nevralgici delle strutture, generano enormi quantità di dati di potenziale interesse per chi gestisce i processi produttivi e di supply chain. Se correttamente elaborati, i Big Data così generati e raccolti possono fornire indicazioni molto interessanti per ripensare le logiche di funzionamento di processi ‘core’ per le aziende manifatturiere e distributive. Oracle mette a disposizione una piattaforma M2M end-to-end completa, da Java sui dispositivi agli Oracle Engineered Systems nel data center, per realizzare implementazioni machine-to-machine che consentano di raccogliere e gestire tutti i dati provenienti dai dispositivi e dagli asset impiegati in questi processi per rendere significativamente più efficienti tutte le attività.
I principi del Lean Management sono la base per costruire la fabbrica di domani. Attraverso quali strumenti IT è supportata questa metodologia?
Nata negli ambienti di produzione, la filosofia del lean enterprise management è applicabile in realtà a tutti i processi di business di un’impresa. Per applicare al meglio il modello di azienda snella negli ambienti produttivi ma anche nel resto dell’organizzazione, è necessario intervenire sia sul fronte dell’infrastruttura tecnologica sia sul fronte applicativo .
Per quanto riguarda l’infrastruttura, Oracle propone un’architettura informatica aperta che si basa su un unico modello dati. Garantendo l’univocità del dato, le soluzioni Oracle consentono di muoversi in modo coerente lungo tutta la catena del valore dell’azienda. Dal punto di vista applicativo, le Oracle Applications permettono di coprire ogni processo aziendale e di orchestrarne la gestione in modo armonico, con l’obiettivo di perseguire la massima efficienza, di eliminare gli sprechi e di utilizzare al massimo tutti gli asset aziendali.
Quali sono le soluzioni che Oracle ha ideato per ottimizzare i processi produttivi?
Guardando in particolare agli ambienti produttivi, Oracle propone ad esempio applicazioni di gestione e programmazione della produzione in ottica lean manufacturing (includendo funzionalità quali il disegno e bilanciamento delle linee di produzione, la gestione dei takt time e il conseguente riallineamento dei piani di produzione, il kanban elettronico e così via…) che permettono di ottimizzare le attività in fabbrica. Con tali soluzioni applicative è possibile infatti rivedere i piani produttivi in modo regolare tenendo conto della disponibilità delle materie prime e dei macchinari, ma anche della forza lavoro; in questo modo si possono individuare eventuali colli di bottiglia e si riesce anche a valutare se sia necessario introdurre turni straordinari o ricorrere a risorse interinali per far fronte a picchi di lavoro e criticità. Oracle propone anche applicazioni di demand management come Oracle Demantra, grazie a cui è possibile migliorare la capacità dell’azienda di prevedere l’andamento della domanda e di adattare velocemente di conseguenza le operazioni a livello logistico, produttivo e di vendita.
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