L’impresa come ecosistema: le potenzialità della Blockchain
Gli ecosistemi di business rappresentano un modello piuttosto recente e sono improntati sulla collaborazione e sullo scambio di competenze e risorse tra i diversi attori dell’ecosistema, che in alcuni casi devono essere capaci di coopetition, ovvero competere e collaborare contemporaneamente (Weill e Woerner, 2018; Iansiti e Levien, 2004).
La struttura di un ecosistema di business è modulare: ogni componente fornisce il proprio contributo al sistema, in questo modo si è in grado di ottenere una forte diversificazione delle competenze. “Un ecosistema consiste in un approccio collaborativo allo sviluppo delle imprese all’interno di un certo spazio.
In questo particolare spazio ci sarà un certo numero di contributi determinanti, che devono essere collegati in modo da raggiungere certi risultati. Per delineare uno specifico ecosistema, i manager devono identificare questi contributi fondamentali, fare una distinzione preliminare sulla modularizzazione e, di conseguenza, definire i contributi dei diversi attori” (Moore, 2006).
In quest’ottica cambiano sensibilmente molti degli elementi che caratterizzano le aziende tradizionali, poiché i manager operano in un contesto molto più ampio e devono essere in grado di uscire dai confini della propria impresa, per avere una visione trasversale dei processi in atto.
Inoltre, gli ecosistemi di business sono caratterizzati da una struttura prevalentemente orizzontale, in cui contano i ruoli collaborativi. Non è, infatti, immaginabile un ecosistema in cui le imprese mantengono strutture prevalentemente gerarchiche.
Condividere i dati in sicurezza
In un contesto in cui vige la cooperazione bisogna porre l’attenzione sul ruolo dei dati che le imprese dell’ecosistema raccolgono e sulle modalità con cui essi vengono condivisi. Nonostante l’evoluzione esponenziale delle ICT, i servizi cloud, gli Analytics e i tool sempre più potenti per gestire i Big data, in un sistema con un elevato numero di imprese che cooperano tra loro, questa è un’attività molto complessa. Le imprese operanti all’interno di un ecosistema di business non possono fare a meno di condividere tra loro alcuni dati riguardanti la sfera operativa in quanto, in caso contrario, verrebbe meno la trasversalità delle loro attività. In che modo le imprese possono dunque garantire ai propri clienti sicurezza e privacy? Secondo le ultime normative GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) le imprese possono cedere dati personali dei clienti a terzi, purché vi sia un contratto tra le parti e il responsabile del trattamento nominato fornisca garanzie sufficienti nell’attuare misure tecniche e organizzative adeguate, per assicurare che il trattamento rispetti gli standard del regolamento e che i diritti delle persone siano tutelati (Voigt e Von dem Bussche, 2017). Una soluzione adatta a garantire la privacy degli utenti potrebbe essere quella di archiviare i dati su Blockchain, sfruttando il processo di pseudonimizzazione, che consente di poterli trasferire garantendo la massima privacy in quanto il proprietario dei dati può sempre decidere quali condividere e quali no. I dati crittografati, a quel punto, rispetterebbero la normativa GDPR e potrebbero essere condivisi, senza ledere i diritti di alcuno, con i membri dell’ecosistema, garantendo trasparenza e privacy allo stesso tempo. Una vera e propria rivoluzione. Un recente report di Accenture sugli ecosistemi di business evidenzia come “nei prossimi tre o cinque anni […] gli ecosistemi consentiranno di utilizzare i dati e gli Analytics per servire meglio i clienti (50% degli intervistati)” (Lyman, Ref e Wright, 2018). Questo aspetto è di fondamentale importanza in un contesto in cui le imprese sono sempre più ossessionate dalla centralità del cliente. Sfruttare la grande quantità di dati prodotta da un ecosistema porta a un enorme vantaggio competitivo, che le singole imprese in molti casi non potrebbero ottenere, in quanto il processo di analisi richiede risorse che imprese di mediopiccole dimensioni non potrebbero permettersi di impiegare.
L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Giugno 2019 di Sistemi&Impresa.
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Francesco Venier è Professore di Organizzazione Aziendale, Università di Trieste e Direttore Divisione Executive Education di MIB School of Management
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