Lavorgomma e gli pneumatici che diventano end of waste
Dal concetto di riuso al nuovo uso
Studi di settore hanno evidenziato che ogni anno, solo in Italia, si producono 380mila tonnellate di pneumatici da smaltire. “Non stiamo parlando degli pneumatici usati ancora in grado di essere utilizzati come tali o destinati a essere ricostruiti, ma degli pneumatici irrecuperabili che si devono smaltire come rifiuto”. Da questo assunto è nata l’idea di cambiare radicalmente l’utilizzo della gomma esausta, grazie alla scoperta di un prodotto naturale, che in breve tempo rende il polverino di gomma inerte e funzionale a tutta una serie di utilizzi in ambito ambientale, urbanistico e sportivo: questo materiale si chiama “tergomma”: “Voglio ridare vita alla gomma cambiandone del tutto l’utilizzo”, è l’obiettivo di Chiari. Facendosi aiutare da un chimico, quindi, il COO ha scoperto che irrorando il polverino con un preparato contenente specifici microorganismi in grado di produrre enzimi che rompono la catena degli idrocarburi e si nutrono del carbonio, la gomma ridotta in polvere è trasformata in composto non dannoso per l’ambiente, che favorisce lo sviluppo della vita sia terrestre sia acquatica. Queste colture di batteri naturali infatti sono già utilizzata per opere di bonifica di terreni e di acque da sversamenti petroliferi. La tergomma così ottenuta può essere utilizzata pura o miscelata ad altri materiali (sabbia, argilla, torba, quarzite, compost, fibre vegetali, ecc.). “Non si tratta di uno smaltimento, ma di ridare vita a una materia nata e vissuta già una volta per altri scopi. Aggiungerei anche che la prima vita della gomma è stata molto breve (in media tre anni), mentre la seconda vita che le daremo durerà mediamente almeno 10 volte tanto”, è la previsione di Chiari. Gli obiettivi futuri dell’azienda vanno dalla creazione del protocollo scientifico per ottenere la tergomma fino all’analisi dei costi di produzione e dei benefici per l’ambiente e per la comunità.Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, lavora anche come copywriter, addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.
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