La tecnologia al servizio del Food & Beverage
Sono molteplici le necessità che le aziende del settore Food & Beverage (F&B) devono affrontare in questo momento storico. Per esempio: la tracciabilità alimentare; la gestione degli step di processo; il controllo puntuale delle materie prime; l’integrazione delle attività umane con le macchine per i controlli di qualità e per la raccolta di informazioni in maniera automatizzata.
Risolvere queste esigenze comuni per le imprese del settore è parte della competenza di Derga Consulting.
A testimonianza delle attività nel F&B sviluppate dall’azienda di consulenza specializzata nelle soluzioni SAP, c’è il recente progetto per una realtà di produzione di gelati, che ha implementato la soluzione SAP Digital Manufacturing in cloud.
Una delle priorità delle aziende del F&B è di certo la tracciabilità, cioè avere conoscenza e visibilità della provenienza del prodotto, del controllo allergeni e delle problematiche che la qualità può rilevare su un singolo lotto, della riduzione degli sprechi e del rispetto delle normative: nonostante per molte imprese si tratta di un concetto noto e già affrontato, sono numerose le realtà che non hanno implementato sistemi tecnologici digitali sul tema. Lo testimonia Alessandro Casartelli, Digital Manufacturing specialist di Derga Consulting: “In molti casi le aziende utilizzano schede cartacee o fogli Excel; si tratta di soluzioni che non garantiscono la sicurezza e la certezza del dato né la possibilità di avere queste informazioni a disposizione senza sforzi da parte degli operatori. La chiave è dotarsi di un’integrazione forte tra sistema gestionale, sistema di gestione del magazzino e sistema di gestione dello shopfloor”. Laddove l’azienda può contare su questa combinazione di soluzioni, l’Enterprise Resource Planning (ERP) diventa il motore di un efficientamento operativo, ed in ultima analisi anche economico, perché permette di accedere alle informazioni dei diversi comparti aziendali e di prendere decisioni in maniera accurata e in tempo reale.
Grazie ai dati la fabbrica diventa efficiente
Dotarsi di sistemi integrati permette non solo di avere dati certi, ma soprattutto di ottenerli in maniera automatizzata compiendo, così, il vero salto evolutivo. Per esempio, restando nel campo della tracciabilità, un caso concreto di innovazione riguarda la possibilità di ottenere in modo automatico le etichette dei prodotti stampate con la lista degli allergeni oppure avere uno stesso prodotto classificato ‘vegan’ o ‘non vegan’ a seconda di quale stabilimento o linea produttiva lo ha realizzato. “Il dato è al centro delle rivoluzioni industriali ed è la strategia per aprire nuove opportunità di business, perché chi riesce a ottenere le informazioni in maniera agevolata può proporre ai clienti soluzioni nuove che meglio qualificano il prodotto o processi più efficienti che garantiscono prodotti con margini più elevati, guadagnando un vantaggio competitivo essenziale”, riflette Casartelli.
Per ottenere i dati serve implementare soluzioni tecnologiche avanzate e queste richiedono la giusta dose di competenze di processo e di prodotto. È questo un punto fondamentale, come spiega lo stesso manager di Derga Consulting: “Si tratta non solo di rivedere la struttura informatica, ma tutti i processi. Solamente un partner che conosce in maniera approfondita il settore può affiancare sia il management nelle decisioni strategiche sia gli utenti opportunamente guidati e formati al corretto utilizzo dei nuovi strumenti”. È, infatti, in questa fase che le imprese possono toccare con mano il valore della partnership con le società di consulenza, chiamata a sviluppare un progetto condiviso e a garantire il supporto sia nell’implementazione iniziale sia nello sviluppo degli strumenti.
L’Industria 5.0 come opportunità per le PMI
Un esempio concreto di questi aspetti a valore aggiunto riguarda proprio il supporto al personale per la corretta esecuzione dei cicli di produzione. In particolare, nel F&B, le aziende devono rispettare ricette molto dettagliate e il minimo errore nell’esecuzione rischia di vanificare il lavoro, con conseguente spreco di interi lotti di produzione. E il rischio è molto elevato nel settore, perché si tratta di prodotti che hanno una ripetitività limitata degli step produttivi. L’operatore di produzione deve, quindi, avere sempre visibilità delle azioni da compiere ed essere guidato nell’operatività affinché vi sia un risparmio di energie e minore possibilità di sbagliare. Una soluzione proposta da Derga Consulting è di sfruttare dispositivi mobile con una interfaccia grafica moderna e intuitiva che permette alle persone di accedere alle informazioni senza ridondanza di dati: “Fornire le informazioni necessarie su devices che possano essere agevoli e sfruttati in mobilità richiede un disegno attento delle funzionalità, ma consente di tracciare le attività del lavoratore senza richiedergli una grossa operatività”, commenta Casartelli.
L’affiancamento alle persone in produzione è ormai imprescindibile per le aziende produttive, in particolare per quelle che stanno approcciando i temi dell’Industria 5.0: il nuovo paradigma, infatti, punta tra l’altro alla valorizzazione degli operatori all’interno della produzione. “L’automatismo che deriva dall’Industria 4.0 non riduce l’importanza del singolo individuo, ma conduce alla necessità di avere persone con competenze solide. Il dato preso in automatico diventa significativo quando lo si arricchisce con l’Intelligenza Artificiale (AI), ma ancor di più con quella umana”, dice il manager di Derga Consulting. Per la società di consulenza, l’integrazione tra esseri umani e macchine costituisce una grande occasione di sviluppo, soprattutto per le Piccole e Medie Imprese (PMI), che, potendo cambiare rotta con più rapidità, sono mediamente pronte a correre il rischio di investire e intraprendere il percorso di trasformazione digitale.
L’Industria 5.0 – gli effetti concreti della ‘rivoluzione’ arriveranno a brevissimo – è, come noto, caratterizzata dalla tecnologia che ha l’obiettivo di semplificare e supportare le attività operative del personale; tuttavia, per arrivare a questo risultato, la tecnologia stessa sta diventando sempre più complessa e articolata. Ecco allora che una possibile soluzione abilitante i nuovi paradigmi tecnologici passa dal cloud che garantisce alle aziende di avere sempre l’innovazione a portata di mano, con aggiornamenti continui e scalabilità massima. “La scalabilità è sia architetturale – se l’azienda cresce, la piattaforma tecnologica ne segue l’evoluzione – sia tecnologica, perché permette l’implementazione di nuove tecnologie. Il cloud è necessario per ottimizzare il business nel tempo senza ritrovarsi, magari tra pochi anni, con una tecnologia obsoleta e non competitiva”, riflette Casartelli.
Adottare soluzioni sempre performanti
Grazie alla scalabilità permessa dalle soluzioni in cloud, l’azienda ha la possibilità di implementare servizi testati e innovativi, che possono fare la differenza con i competitor. Infatti, se allo stato attuale, un’azienda che ha scelto soluzioni particolarmente personalizzate e ‘su misura’ rischia di ritrovarsi senza la capacità di far evolvere il business, un’impresa che ha adottato i nuovi paradigmi della trasformazione digitale può adottare, con rapidità, soluzioni già strutturate per affrontare il crescente livello di complessità aziendale e diventare più competitiva. Inoltre, l’automazione offre la possibilità di togliere il focus su lavori a basso valore aggiunto per potersi concentrare su attività più prioritarie. “Un altro vantaggio del percorso di trasformazione riguarda la possibilità di automatizzare i lavori a poco valore aggiunto per concentrarsi sull’offrire al cliente o al proprio stakeholder interno una nuova visibilità, più informazioni e più dati”, aggiunge Casartelli.
Inoltre, grazie alla tecnologia, le aziende del F&B (anche quelle che producono conto terzi), possono allinearsi con più rapidità alle richieste dei consumatori finali, alla costante ricerca di prodotti di qualità e di una catena del valore sostenibile ed etica: le risposte a queste domande, infatti, sono in fabbrica, ma serve che i processi siano sempre controllati e le informazioni siano messe a disposizione di chi ne ha bisogno. Inoltre, il consumatore finale può beneficiare di nuovi servizi, come il servizio a domicilio. “Il consumatore può beneficiare dei nuovi servizi che la tecnologia abilita. Un esempio è la possibilità di avere il prodotto direttamente a casa, senza dover passare da un negozio fisico, grazie alla riduzione delle dimensioni dei lotti e alla strutturazione di servizi di spedizione con un provider specializzato”, spiega il manager di Derga Consulting.
Il flusso di processo richiede, però, alla base, sempre una forte tecnologia abilitante per gestire la vendita di lotti d’ordine ridotti che arrivano dai clienti e per aumentare la mole di informazione da processare nel sistema. Per poter rispondere alle necessità del mercato e dei clienti finali, l’azienda deve, quindi, affidarsi alla tecnologia che interviene automatizzando processi a basso valore aggiunto ed efficientando l’operatività dei collaboratori, rendendoli più consapevoli del valore aggiunto che il proprio lavoro rende disponibile all’azienda e al prodotto.
Alessia Stucchi è giornalista pubblicista. Laureata in Lettere Moderne in triennale e in Sviluppo Economico e Relazioni Internazionali in magistrale. Nel 2023 ha vinto il premio America Giovani della Fondazione Italia Usa che le ha permesso di conseguire il master Leadership per le relazioni internazionali e il made in Italy. Nel tempo libero si dedica alle camminate, alla lettura e alle serie tivù in costume.
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