La robotica umano-centrica tra etica e innovazione
In un panorama tecnologico in rapida evoluzione, la robotica incentrata sull’essere umano si distingue come una disciplina che cerca di integrare le macchine nella vita di tutti in giorni, senza soluzione di continuità, dando priorità al benessere e alla soddisfazione della persona. Dal momento che il tradizionale approccio alle ‘macchine’ è puramente funzionale, sia in ambito domestico sia lavorativo, si tratta di un vero e proprio cambiamento di paradigma che conduce a una considerazione più olistica dei bisogni, delle preferenze e dei valori umani. La robotica umano-centrica promette di migliorare la nostra vita quotidiana, nel tempo libero come sul lavoro e, in ultima analisi, di contribuire a una coesistenza più armoniosa tra uomo e macchina.
A differenza delle precedenti generazioni di robot, la cui progettazione era finalizzata all’efficienza delle prestazioni e all’ottimizzazione di compiti specifici, quelli incentrati sulla persona sono creati con un’attenzione particolare all’esperienza dell’utente. Questo approccio prevede di considerare non solo i requisiti funzionali di un compito, ma anche le dimensioni emotive e sociali che influenzano il modo in cui gli esseri umani interagiscono con la tecnologia.
Uno degli obiettivi principali della robotica umano-centrica è quello di creare robot in grado di collaborare senza problemi con gli esseri umani in vari ambiti: dal luogo di lavoro agli ambienti domestici, sono progettati per essere intuitivi, adattabili e capaci di comprendere e rispondere alle emozioni umane. Per esempio, gli assistenti robotici in ambito sanitario possono essere programmati non solo per eseguire i loro compiti in modo efficiente, ma anche per fornire supporto emotivo ai pazienti, favorendo un senso di compagnia e alleggerendo il carico emotivo della malattia.
Robotica collaborativa, una sinergia tra persona e macchina
Questa nuova visione del rapporto tra essere umano e macchina sta comportando un concreto cambiamento anche in campo industriale, dove si sta passando in pochi anni dalla Quarta Rivoluzione industriale (il piano tedesco Industrie 4.0 è del 2013) al nuovo concetto di Industria 5.0. Il documento Industry 5.0: Towards a sustainable, human-centric and resilient european industry, del Direttorato generale per la ricerca e l’innovazione dell’Unione europea del 2021, traccia la rotta della transizione verso un’industria europea sostenibile, umano-centrica e resiliente, a valle della recente esperienza pandemica e di fragilità economica che ha colpito la comunità internazionale.In questo contesto, la robotica collaborativa, che già era una delle tecnologie fondanti dell’Industria 4.0, costituisce una chiave fondamentale di passaggio al nuovo paradigma Industria 5.0, promuovendo una produzione che mette al centro la persona e un’automazione al servizio dell’essere umano, non un sistema produttivo costruito intorno alla macchina. D’altra parte, bisogna ricordare che il ‘sogno’ di Isaac Asimov, che ha contribuito anche concretamente alla nascita della robotica industriale, vedeva il robot come un compagno fedele dell’essere umano, assolutamente incapace di recargli alcun danno per via delle famose “tre leggi della robotica”.
Infatti, i robot collaborativi sono caratterizzati dalla capacità di interagire in modo sicuro ed efficace con i lavoratori umani in spazi condivisi, grazie all’utilizzo di sensori avanzati, sistemi di visione e meccanismi di sicurezza che consentono di rilevare e reagire alla presenza umana. Ciò garantisce un ambiente di lavoro sicuro e consente una stretta collaborazione senza la necessità di barriere fisiche o gabbie.
L’integrazione dei robot collaborativi negli ambienti industriali sta rivoluzionando i processi produttivi, in quanto i lavoratori umani vengono liberati dai compiti più gravosi e ripetitivi e si possono concentrare sugli aspetti più complessi e creativi della produzione. Nelle catene di montaggio, per esempio, i robot collaborativi possono lavorare a fianco dell’uomo per snellire le operazioni, migliorare l’efficienza e aumentare la produttività complessiva.
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