La rinascita di Parmacotto all’insegna della qualità
Il brand di prodotti di alta salumeria ha subito una profonda ristrutturazione, ma ha trovato lungo la sua strada un imprenditore pronto a scommettere nel marchio e nelle persone. A Cibus 2018, il Salone internazionale dell’alimentazione che si tiene ogni anno a Parma, Parmacotto ha messo nel suo stand i prodotti in vetrina, circondati da opere d’arte. Del resto, spiega il neo Presidente Giovanni Zaccanti “i prodotti sono i nostri gioielli”.
Zaccanti ha preso la guida di Parmacotto a marzo 2018: quando Sistemi&Impresa lo incontra a Cibus ha intrapreso questa nuova avventura da pochi mesi. L’aggettivo ‘nuova’ non è scelto a caso, perché l’imprenditore originario della provincia di Bologna ha alle spalle un passato come co-Fondatore di Saeco, azienda che produce macchine da caffè, e Caffitaly che oltre alle macchine produce anche le capsule.
È uno di quei capi azienda ‘vecchio stampo’: vulcanico, dalla forte personalità e con la stretta di mano decisa, ma accogliente. Parmacotto è un marchio italiano conosciuto e riconosciuto in tutto il mondo, ma esce da un triennio non facile. L’azienda è stata fondata esattamente 40 anni fa dalla famiglia Rosi. Come scrive Parmacotto in una nota: “Nei primi anni di attività la produzione è stata focalizzata sul prosciutto cotto destinato al banco taglio.
Dal 2002 sono iniziate una serie di acquisizioni che hanno portato l’azienda anche a investire all’estero e in particolare negli Usa. Nel 2010 abbiamo vissuto un momento importante, ossia l’apertura dello stabilimento di Marano, frazione di Parma. Intanto è continuata la nostra espansione in Europa.
Purtroppo, la contrazione del mercato e un susseguirsi di vicissitudini interne all’azienda, hanno fatto sì che la proprietà passasse a un gruppo di fornitori della stessa, portando all’implementazione di un importante piano di ristrutturazione”. Eppure, racconta Zaccanti, quando per la prima volta è entrato negli stabilimenti di Parmacotto ha sentito un forte desiderio di riscatto: “Ho sentito che le persone avevano voglia di ricominciare e di dare onore a una lunga storia aziendale che ha portato la gastronomia italiana nel mondo”.
Ed è questa la motivazione principale che ha spinto l’imprenditore ad acquisire la società: “Sono arrivato a un punto della mia vita personale in cui è giunto il momento di fermarmi per costruire qualcosa di solido da poter lasciare ai miei figli e ai miei nipoti. Parmacotto nasce come un’azienda familiare, ma con un’impronta manageriale ed era proprio quello che cercavo”.
Al di là però delle convinzioni e delle sensazioni di Zaccanti, che da uomo d’affari ha capito il business, se impresa familiare deve essere è la famiglia la prima a dover essere convinta: “I miei figli e mia moglie si sono fidati del mio istinto e mi supportano ogni giorno, consentendo mi per esempio di vivere buona parte della settimana a Parma e di rientrare a Bologna solo quando posso. Il loro sostegno per me è fondamentale. Del resto, è prima di tutto per loro che ho deciso di lanciarmi in questa nuova avventura”.
Puoi trovare l’intervista completa a Giovanni Zaccanti nel numero di Ottobre 2018 di Sistemi&Impresa.
Per informazioni sull’acquisto di copie e abbonamenti scrivi a daniela.bobbiese@este.it (tel. 02.91434400)
Elisabetta de Luca, laureata in Lettere moderne all’Università “Federico II” di Napoli. Ha frequentato la scuola di Giornalismo di Napoli. Giornalista professionista. Collaboratrice e blogger per L’Huffington Post. Ha lavorato per testate cartacee e online, per la Rai e per Sky.
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