Il Manifatturiero esprime un alto tasso di innovazione e diventa più facile coinvolgere le
nuove generazioni, attratte dalle
opportunità che la fabbrica digitale porta con sé.
Maciej Kranz si occupa di
Strategic Innovation in Cisco e nel numero di Aprile 2018 di
Sistemi&Impresa parla di
tecnologia come di un
concetto che unifica: chiunque si dedica allo sviluppo di
tecnologie 4.0 diventa parte della
Generazione IoT, che interpreta il ruolo di
agente del cambiamento, consapevole delle potenzialità della tecnologia e dell’impatto sulla trasformazione del business.
Attenzione però: la
tecnologia non provoca di per sé alcun cambiamento; dobbiamo essere in grado di
aggiornare le competenze, adottare nuovi modelli culturali, entrare in una logica di
apprendimento continuo. Massimiliano Oddi, Head of Consulting Manufacturing di
Capgemini, intervistato sul numero di Aprile 2018 di
Sistemi&Impresa, si focalizza sullo stesso tema:
la trasformazione digitale richiede processi di Change management. Per la digitalizzazione delle fabbriche servono investimenti in tecnologie ma, soprattutto, in formazione.
La trasformazione digitale richiede
‘organizzazioni che imparano’, per questo nella fabbrica del futuro
l’HR ha un ruolo sempre più strategico. Il problema, come racconta nel numero di Aprile 2018 di
Sistemi&Impresa Ranieri Niccoli di Lamborghini (leggi l’intervista esclusiva), è che il territorio non genera le professionalità che la fabbrica richiede: per colmare il gap, l’azienda ha creato, in collaborazione con l’Università di Bologna, la
Motorvehicle University of Emilia- Romagna.
Dalla conversazione con Niccoli emerge anche un altro tema:
i processi produttivi in Lamborghini sono
sempre più automatizzati, con l’obiettivo di
evitare la fatica alle persone.
L’innovazione tecnologica è al servizio dell’uomo, in questo senso è coerente parlare di
umanizzazione del lavoro. Il lavoro però si deve alimentare di
nuovi contenuti, per questo servono
professionalità sempre più formate.
Il pericolo che il mondo si divida tra
persone che dicono ai computer cosa fare e p
ersone che ricevono istruzioni dalle macchine non è da sottovalutare. Da un recente studio
dell’Ocse emerge che nelle economie avanzate
un lavoro su sei sarà cancellato dall’automazione. Una previsione meno apocalittica rispetto a chi ha previsto l’uomo sbalzato fuori dal contesto produttivo.
Le persone, ribadisce Oddi
, sono l’
elemento fondamentale nel percorso di digitalizzazione, ma è necessario alimentare una
nuova cultura digitale e
formare nuove competenze, come sostiene anche
Antonio Samaritani, a capo dell’Agenzia per l’Italia Digitale.
Troppo spesso
le aziende restano ancorate alla
dimensione analogica del proprio business, forse non percependo il cambiamento epocale che stiamo vivendo. Nel frattempo cresce
l’interconnessione delle macchine e
la mole di dati che vengono generati aumenta; dalla loro protezione, spiega
Marcello Pogliani, dipende il buon
governo della produzione e il futuro del business.
Il grande
dibattito sull’Industria 4.0 ha contribuito a far tornare di moda la manifattura. Non dimentichiamoci che siamo la
seconda potenza manifatturiera del Vecchio Continente. L’interesse per la manifattura non può rappresentare una moda passeggera
, deve essere al centro del dibattito di politica, imprenditoria, università e società civile.
Chiara Lupi ha collaborato per un decennio con quotidiani e testate focalizzati sull’innovazione tecnologica e il governo digitale. Nel 2006 sceglie di diventare imprenditrice partecipando all’acquisizione della ESTE, casa editrice storica specializzata in edizioni dedicate all’organizzazione aziendale, che pubblica le riviste Sistemi&Impresa, Sviluppo&Organizzazione e Persone&Conoscenze. Dirige Sistemi&Impresa e pubblica dal 2008 su Persone&Conoscenze la rubrica che ha ispirato il libro uscito nel 2009 Dirigenti disperate e Ci vorrebbe una moglie pubblicato nel 2012.Le riflessioni sul lavoro femminile hanno trovato uno spazio digitale sul blog www.dirigentidisperate.it. Nel 2013 insieme con Gianfranco Rebora e Renato Boniardi ha pubblicato Leadership e organizzazione. Riflessioni tratte dalle esperienze di ‘altri’ manager.