La Fabbrica Sostenibile e l’ICT: Informatica Verde, Green computing, Green IT
Il comparto manifatturiero rappresenta un motore fondamentale per lo sviluppo economico del nostro paese grazie alla duplice capacità, da un lato, di trainare il settore dei servizi e, dall’altro, di esserne al contempo fornitore. Non a caso l’attenzione delle Istituzioni in merito alla necessità di rilanciare il comparto industriale è da sempre molto forte, come conferma il progetto bandiera ‘La Fabbrica del Futuro’, recentemente approvato dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE). Coordinato dal CNR, il Progetto punta all’innovazione dei prodotti, dei sistemi e delle tecnologie di produzione facendo leva sulle eccellenze nazionali in un’ottica sistemica, per traghettare verso il futuro l’industria italiana.
Uno dei macro-obiettivi definiti nel piano esecutivo è la necessità di realizzare una fabbrica sostenibile, in cui la produzione garantisca, attraverso l’utilizzo di metodologie e tecnologie abilitanti, un consumo limitato dei processi, dei sistemi, delle risorse e degli impianti industriali.
Nuove tecnologie amiche dell’ambiente
Questa premessa impone una riflessione sulla diffusione delle nuove tecnologie dell’informazione, che comportano effetti sull’ambiente molto importanti, ma che, se opportunamente impiegate, possono fornire un contributo determinante al contenimento degli impatti climatici del manifatturiero, fornendo alle industrie gli strumenti per aumentare l’efficienza, l’adattabilità e la sostenibilità dei propri sistemi di produzione. Come conferma un report di McKinsey del 2008: l’utilizzo di soluzioni IT nei settori dell’edilizia, dei trasporti, dell’industria, dell’energia e dei servizi potrà ridurre le emissioni al 2020 del 15% rispetto a quelle attuali. Essere una fabbrica del futuro significa dunque essere una fabbrica intelligente, in cui l’ICT è il driver d’innovazione.
Nonostante tali prospettive, il Green IT da più parti è ancora ritenuto poco strategico e inserito con riluttanza nei budget delle aziende. Manca ancora la consapevolezza, oggi matura solo tra le imprese maggiormente competitive, riguardo alla possibilità di utilizzare la sostenibilità dell’IT come leva anche per il contenimento dei costi, fattore che si pone oggi come prioritario nelle strategie di sviluppo del business in ogni comparto produttivo.
Dedagroup, sulla strada per la fabbrica sostenibile
In questo contesto si distingue la roadmap verso la fabbrica sostenibile tracciata da Dedagroup ICT Network, che pone le sue radici nell’esperienza maturata, tra le prime in Italia, all’interno di “The Green Grid”, un consorzio globale dedicato allo sviluppo e alla promozione dell’efficienza energetica per i data center e i servizi di Information Technology.
La consulenza offerta propone un approccio completo che vede nell’IT una risorsa strategica per migliorare la sostenibilità ambientale delle aziende del settore, favorendo il risparmio di risorse e l’incremento di efficienza energetica.
Una competenza che pone le proprie radici nell’esperienza del Gruppo, a cominciare dalle soluzioni avanzate in ambito di Outsourcing e Cloud Computing, che consentono alle aziende lo spegnimento dei propri centri elaborazione dati e l’esternalizzazione dei servizi presso i data center Dedagroup, strutture ad elevata efficacia energetica e alimentate solo da energia verde. Un vero “cloud con i piedi per terra” che offre alle imprese una riduzione media del 30% dei costi delle infrastrutture IT e una riduzione media di consumi di energia del 60%, a intero beneficio dell’ambiente.
Un contributo fondamentale viene anche da DDway, che rappresenta l’anima di system integration e consulenza di Dedagroup ICT Network, e contribuisce concretamente a sostenere i principi di efficienza energetica delle soluzioni nelle aree di Ricerca e Sviluppo e di Produzione, supportando i clienti nel raggiungimento dei propri obiettivi di sostenibilità e nell’adeguamento della propria organizzazione alle normative green. L’azienda, ad esempio, ha affiancato uno dei maggiori player del settore automotive nel ridisegno dei processi produttivi e di testing relativi allo sviluppo di nuovi prodotti, aiutando il cliente nell’individuazione delle sacche di inefficienza e nell’implementazione di processi e tecnologie produttive più efficaci, determinando la riduzione consistente dei consumi medi dei motori prodotti.
Conclusioni
Progettare e gestire fabbriche sostenibili significa dunque far leva su tecnologie abilitanti, sia hardware che software, grazie alle quali l’azienda può migliorare le proprie performance ottimizzando risorse e processi. Per questo è necessario che la crescita venga associata alla parola green al fine di generare nuove dinamiche di riuso, attenzione allo spreco e al LCA inserendo, al contempo, l’azienda manifatturiera in un contesto più ampio che abbracci la sostenibilità nelle sue diverse forme: ambientale, economica e sociale.
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