La fabbrica alimentare del futuro. Come sarà?
La sfida dell’innovazione del prodotto alimentare è complessa. La produzione di questo settore richiede l’adozione di sistemi di controllo della produzione sofisticati: gestire e controllare la funzione produttiva è il punto di partenza per rispondere in modo tempestivo alle esigenze del mercato. Controllare gli ordini, gli avanzamenti dello stato produttivo, lo stato del magazzino diventa indispensabile per far fronte alle richieste, anche da parte
dei mercati internazionali. Per questo Massimo Bertolini, Ricercatore universitario presso il Dipartimento di ingegneria industriale dell’Università degli studi di Parma apre il suo intervento sottolineando l’importanza di organizzare i dati della produzione: la raccolta dei dati è funzionale per ottenere informazioni basilari per ragionare in modo strutturato in merito alla pianificazione della produzione. L’obiettivo è evitare le inefficienze. Per il controllo della produzione Bertolini ha portato ad esempio un’azienda di prodotti alimentari surgelati che ha adottato un sistema MES (Manufacturing Execution System): la gestione coinvolge il dispaccio degli ordini, gli avanzamenti in quantità e tempo, il versamento a magazzino e il collegamento diretto ai macchinari per dedurre informazioni utili a integrare l’esecuzione della produzione e a produrre informazioni utili per il controllo della produzione stessa. Di controllo ci ha parlato anche Mirko Menecali, Senior Manager di Sinfo One, che ha sottolineato come a fronte dell’evidenza che stanno cambiando le modalità di consumo, le aziende devono aumentare la propria reattività senza perdere il controllo. La tecnologia consente di incrementare il controllo, ridurre la rigidità organizzativa e migliorare le performance su tutta la linea. Saper introdurre innovazione è fondamentale anche per ridurre gli elementi di rischio che riguardano ad esempio la gestione della compliance e la sicurezza alimentare. Il controllo della produzione e della continuità operativa è stato anche il focus dell’intervento di Nicola
Querciagrossa, CIO di Grissin Bon. L’azienda ha effettuato ingenti investimenti nell’infrastruttura It per garantire la business continuity. La continuità di servizio per gestire la raccolta del dato destrutturato in real time, la normalizzazione del dato e l’integrazione dei sistemi che compongono l’infrastruttura rappresentano fattori critici che devono essere presidiati. Avere strumenti che consentono di analizzare i dati è fondamentale ma altrettanto indispensabile è sviluppare in azienda la cultura necessaria: il commitment della proprietà, come in questo caso, è fondamentale. Come ci ha confermato anche Fabio Zanzotera, Responsabile divisione enterprise asset management di Primeur, stiamo andando verso una complessità di automazione e questo ci pone l’interrogativo di come sfruttare i dati a disposizione. È indispensabile trovare il legame tra le informazioni per consentire di aumentare la velocità di reazione. Ma anche per generare ottimizzazioni e ridurre i costi nella gestione degli Asset in questo settore. Tutto ciò che ‘ruota intorno agli Asset’ in termini di persone, attrezzature, ricambi, materiali di consumo, adempimenti e certificazioni ha un impatto significativo sui costi e anche su sicurezza, ambiente, qualità e immagine. Per questo lavorare a un percorso di crescita della cultura aziendale di gestione e manutenzione degli Asset è importante.
L’innovazione è sempre al centro dei nostri ragionamenti. Parliamo di velocità e innovazione come elementi determinanti nel settore alimentare con Fabio Della Lena,
Principal Solutions Designer di Infor. Trasformare la velocità in un vantaggio competitivo e raggiungere l’eccellenza operativa è possibile. Come? La reazione ‘real time’ è fondamentale, per ottenerla è necessario guadagnare il controllo sui processi e intervenire in modo istantaneo. È indispensabile poter contare su strumenti che consentano di catturare gli eventi in tempo reale e di risolvere altrettanto velocemente i problemi. L’obiettivo è avere il controllo di quel che accade in azienda e una piattaforma di software enterprise disegnata per rispondere a queste esigenze è un indispensabile punto di partenza.
Abbiamo chiuso i lavori con due testimonianze di aziende molto diverse tra loro, Marchesi de’ Frescobaldi, azienda che ha 700 anni di vita e Pedon, gruppo fondato a metà degli anni ’80. Tiziana
Frescobaldi, che ha la responsabilità della comunicazione e dei progetti culturali dell’azienda, ha raccontato cosa significa fare innovazione per un’azienda familiare arrivata alla 31ma generazione: l’innovazione permea ogni ambito della sfera aziendale, dall’area produttiva dove l’attenzione alla qualità è altissima al marketing e alla comunicazione per trovare canali di comunicazione con il pubblico sempre più efficaci. Anche Luca Zocca, Marketing manager di Pedon parte dall’interrogativo: cosa vuol dire essere innovativi? L’innovazione deve consentire di creare prodotti con caratteri distintivi che devono essere messi sul mercato in tempi rapidi. Fondamentale è anticipare gli stili di vita e interpretare, velocemente, le esigenze dei consumatori. Reattività significa anche questo.