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La catena del valore diventa high tech

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La BI, uno strumento per competere L’analisi delle informazioni logistiche risulta fondamentale per aumentare la competitività di un’azienda. Le operazioni logistiche sono immerse in un oceano di dati che devono essere analizzati per incrementare la performance. “Ogni buon sistema logistico è in grado di computare i classici indicatori di performance quali indice di rotazione, slow/fast moving, computo di lotti economici, indici di utilizzazione dello spazio, dei percorsi, classi di giacenza, etc. Con queste informazioni di base, unitamente alla disponibilità di tecnologia avanzata di analisi, si è abilitati alla costruzione di modelli matriciali di vera intelligence” commenta Luisa Ferrari di Gruppo Formula. Risulta evidente che l’approccio cambia. Oggi le tecnologie sono in grado di evidenziare in tempo reale i nodi in cui si annidano le inefficienze di gestione, cercando di ottimizzare le performance complessive. Grazie alle analisi di intelligence si evidenziano gli item sui quali è utile intervenire per diminuire i valori di giacenza media o di sovra stock. “I sistemi di BI applicati alla gestione del magazzino sono finalizzati alla previsione degli andamenti del mercato e delle scorte. Si tratta di sistemi che aiutano a valutare alcuni parametri essenziali per dimensionamento del magazzino e di una serie di livelli di servizio, come la giacenza dello stock” dice Filippo Indovina.

La BI è fondamentale per la gestione di altri Kpi strategici, come il numero di ordini ricevuti, l’organizzazione del loro prelievo all’interno del magazzino, la gestione dei trasporti, la tracciabilità del percorso delle merci. “Questa si chiama intra-logistica – ci spiega Indovina –. Una parte di sistemi informativi comunica con l’esterno (fornitori) e un’altra parte gestisce l’operatività stessa del magazzino”. Se fino a qualche tempo fa parlare di intelligence nel comparto logistico significava addentrarsi in un terreno minato molto più conforme ai tecnici dell’IT oggi l’analisi è fondamentale per chi deve prendere le decisioni in qualsiasi funzione aziendale. Infatti “essere in grado di leggere, capire e manipolare i dati e le informazioni è importantissimo per poter poi prendere decisioni corrette – spiega Maurizio Ghiselli di Replica Sistemi –. La tecnologia oggi può fornire strumenti aperti in grado di fare interrogazioni sempre più elaborate e fornire indicazioni e analisi approfondite”. Un prerequisito importante – sottolinea – è la ‘pulizia’ del dato in entrata. “Diventa d’obbligo uno strumento in grado di rilevare e trasferire le informazioni di base precise e dettagliate”. L’utilizzo integrato delle migliori tecnologie a disposizione per il controllo e il buon governo del processo logistico è uno dei temi sul tavolo del ‘Piano Nazionale della Logistica’. Sì, perché anche in Logistica i tempi sono ormai maturi per lo sviluppo di sistemi di Business Intelligence e Business Analytics in grado di offrire la totale integrazione della funzione col resto dell’azienda. Diventa quindi sempre più importante il miglioramento e l’ottimizzazione della gestione di questa funzione nella ricerca di efficienza ed efficacia. Oggi esiste già una figura preposta in azienda all’analisi delle informazioni logistiche? “A oggi ancora è dato uno scarso valore alla BI in ambito logistico nonostante si possano ricavare informazioni di importanza strategica per il business, come la dislocazione, la capacità di adattamento alle nuove procedure dei fornitori, la conoscenza approfondita dell’attività commerciale e la tipologia dei clienti e dei mercati in cui opera l’azienda. Capire il motivo per il quale si presentano spesso le stesse problematiche. Sono tutti elementi base che, se analizzati a dovere, permettono la proposta di soluzioni più innovative per il futuro” dice Giovan Battista Amodeo di Gefco. La BI è strategica. Un’azienda che ne fa un buon uso arriva senz’altro prima di un’altra a una soluzione ideale.

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Kpi strategici Approcciare nuovi mercati prevede uno studio approfondito del sistema burocratico e finanziario del Paese. Il settore del fashion italiano d’alta gamma, ad esempio, non può permettersi di trovare inconvenienti alle dogane. Un buon sistema di intelligence permetterebbe la conoscenza di informazioni importanti a prevenzione di un tempo di attraversamento delle merci non conforme al business. Tali analisi forniscono le giuste regole per strutturare un efficiente ‘Intelligence della logistica’, determinando buone capacità di anticipare, prevedere il corso degli eventi e quindi limitare l’errore. “Le nostre misurazioni si strutturano su differenti livelli – spiega Paolo Alessandrini di Balluff –. Si parte da uno base, dove vengono analizzati fattori standard, fino a uno avanzato, utile a focalizzare lo studio della logistica in funzione delle analisi ubicazionali del plant industriale, dello studio del plant layout, della collocazione dei magazzini industriali in uso. L’intelligence della logistica è oltremodo importante per ottenere una corretta gestione delle scorte e valutare la redditività degli investimenti”. Balluff fornisce e supporta questo obiettivo con l’utilizzo della tecnologia RFID basata sul trasferimento di informazioni, derivanti da un piccolissimo chip posizionato sul/nel prodotto, tramite una comunicazione a radio frequenza. Il dato, presente sul chip e messo a disposizione di un ricevitore, permetterà a quest’ultimo di essere gestito da un supervisore convogliando tutte le informazioni all’interno di un metodo di pianificazione prescelto. L’RFID considerato come convoglio di informazioni, o convoglio logistico, permette di comunicare e analizzare i dati del prodotto relativi alla sua nascita, collocazione, numero di pezzi, scorta, destinazione e fine vita.

Tablet e smartphone in magazzino La Logistica si è così digitalizzata. Questo processo di trasformazione è stato accompagnato anche dalla diffusione di device e hardware che hanno portato il mondo consumer fin dentro al magazzino. Operatori specializzati stanno producendo smartphone e tablet ‘industriali’, predisposti ad un utilizzo non consumer. “Si tratta di soluzioni che da tempo aspettavamo e che porteranno profonde innovazioni nel mondo della logistica” commenta Amodeo. Si pensi alla gestione di quei magazzini periferici o temporanei dove risulta controproducente l’implementazione di un sistema che prevede cablaggi o l’utilizzo di radiofrequenze. “Uno smartphone costa meno di un lettore ottico: nel futuro questa sarà una soluzione sempre più adottata anche se oggi è presto per parlarne” dice Amodeo. I device da magazzino sono una vera e propria postazione informatica adattata alle dimensione di uno strumento mobile e ideata per un utilizzo ‘grezzo’. Perché questi strumenti trovino maggior diffusione è da cambiare la mentalità o le infrastrutture? “Sicuramente entrambe – risponde Amodeo –. Un’azienda multinazionale che ha già investito ingenti capitali in tecnologia difficilmente butterà via tutto per passare ad un sistema più snello e affascinante di cui oggi può benissimo fare a meno. Non prima di 4-5 anni assisteremo a una larga diffusione di queste nuove soluzioni”. In altre realtà i dispostivi mobili per la gestione del magazzino stanno avendo una grande diffusione. Quasi tutti i magazzini sono infatti coperti da una rete wi-fi interna che permette ai device di diventare uno strumento di lavoro diffuso. Si tratta di dispositivi che garantiscono l’operatività perché montati il più delle volte sul polso lasciando così le mani libere per la movimentazione delle merci. “Noi utlizziamo anche terminali voice, che permettono agli operatori di ricevere gli ordini con un messaggio vocale. Oggi stiamo valutando anche l’utilizzo di sistemi di Realtà Aumentata” spiega Indovina. Con questo nome si intende l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi ordinari. logistica 4 I terminali propongono all’operatore le attività da svolgere in magazzino attraverso una serie di informazioni visualizzate su un display montato direttamente davanti all’occhio. “Questo sarà per noi il futuro della Logistica”. Le tecnologie però non servirebbero a nulla se non fossero finalizzate all’ottimizzazione del lavoro umano. Nel contesto sopraesposto l’uomo è sempre più al centro per la razionalizzazione delle performance nel processo logistico commenta Paolo Alessandrini di Balluff. “La persona diventa fondamentale perché intercetta quei punti ottimizzabili – nel flusso produttivo aziendale – che la moderna tecnologia è in grado di gestire attraverso operazioni automatiche. Ciò permette di far emergere le singole capacità di analisi, collocando l’operatore in una sfera di responsabilità più elevata”. Abbiamo parlato di operazioni automatiche. In questo ambito gli strumenti moderni che aiutano sono sempre più orientati all’ ICT. “La tecnologia RFID, in cui Balluff crede ormai da un trentennio e che continua ad implementare, trova nell’information & communication technology uno dei suoi cardini – sottolinea Alessandrini –. La tracciabilità dei flussi produttivi aziendali aiuta a evitare errori nella fase finale, quella di spedizione del prodotto, e porta reali vantaggi nel caso sia necessario correggere un ciclo produttivo irregolare”. La tecnologia RFID permette una vera rivoluzione nel mondo manifatturiero. Attraverso il semplice utilizzo di un palmare con sistema RFID integrato è possibile decifrare le caratteristiche di un prodotto, i suoi parametri geometrici e le ore di lavoro. Il sistema sensoristico apporta reali vantaggi anche nel settore alimentare. L’RFID consente la gestione ottimale di stampi e scadenze, riduce i controlli di qualità e gli errori manuali. La piattaforma tecnologica odierna costituita da Internet, RFID e connettività sui dispositivi di ultima generazione, consente finalmente tutto questo. La sostenibilità: un valore non solo per l’ambiente ma anche per l’economia e per il sociale È così. La sostenibilità è un valore fondamentale per l’ambiente – abbiamo accennato prima alla riduzione scarti – ma non è l’unico. “Produrre di più e meglio, con minori sprechi e minor fabbisogno di risorse – questa è una delle grandi sfide della sostenibilità” osserva Alessandrini di Balluff. “Innovare in questo senso, e in particolare investire per migliorare i propri processi logistici, significa alla fine guadagnare denaro”. Un’azienda attenta al proprio servizio e alla propria organizzazione è in grado di guardare avanti e concentrare i propri sforzi in ambiti strategici, potendo così competere al vertice. Un’azienda ‘socialmente sostenibile’ è ben organizzata dal punto di vista logistico, valorizza i propri dipendenti assegnando loro compiti decisionali e fisicamente meno onerosi . “Quella è un’azienda sicuramente in primo piano sulla scena del mercato e, presumo, la stessa con cui chiunque vorrebbe collaborare” commenta Alessandrini.
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