Quando la logistica è digitaleA cura di:
Albert Rodriguez
Nonostante la mannaia di questa crisi abbia cancellato negli ultimi anni qualcosa come 24.000 aziende di trasporto e più di 60.000 posti di lavoro, è al vaglio un ‘Piano Nazionale della Logistica’ che prevede significativi interventi volti a migliorare la situazione.
Tali provvedimenti riguarderanno la rete ferroviaria e i porti, il miglioramento della distribuzione urbana delle merci e l’introduzione dei costi minimi di sicurezza nell’autotrasporto. Tra le principali aree di intervento possiamo citare l’incentivazione all’utilizzo dell’intermodalità dei trasporti da perseguire tramite una serie di interventi sia infrastrutturali, sia normativi, riguardanti la rete ferroviaria e i porti, il miglioramento della distribuzione urbana delle merci e l’introduzione dei costi minimi di sicurezza nell’autotrasporto. Il graduale trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia, o al mare, sarà possibile solo se si dispongono piani di sviluppo a livello nazionale, quindi solo se lo Stato decide di programmare interventi a basso impatto finanziario che incentivino gli operatori ad abbandonare il trasporto su gomma o almeno a ridurlo notevolmente.
Per contrastare l’instabilità dei mercati di tutto il mondo si chiede ai profili manageriali che operano nelle Operations, nella Logistica e nel Supply Chain Management di imparare a leggere i fenomeni dell’economia con un prospettiva più ampia di quanto normalmente il loro ruolo richiede. La volatilità dei sistemi economici è infatti talmente accentuata che eventi anche molto lontani hanno ripercussioni su business apparentemente non correlati. In un simile contesto la gestione del rischio si realizza anticipandone le manifestazioni ed essendo in grado di capire i fenomeni dell’economia.
Ma il management non è il solo protagonista in senso stretto di questo cambiamento. Le strategie e le sfide della Logistica di domani dipenderanno in gran parte dal livello di innovazione tecnologica che le aziende adotteranno coinvolgendo in questo passaggio tutti gli attori della supply chain.
Quali le sfide della logistica di domani?Per Balluff, realtà operante nel mondo della sensoristica attraverso l’utilizzo del RFID (Radio frequency identification) – una tecnologia che permette lo scambio di informazioni in assenza di contatto – i player del mercato di oggi che vogliono affermarsi devono rispondere ad almeno tre necessità fondamentali: la ricerca di un prodotto competitivo è la prima.
Sono molti i fattori che determinano la possibilità di offrire il prodotto ad un prezzo competitivo ma, in uno scenario che vede l’aumento costante del valore delle materie prime è il costo di realizzazione del prodotto stesso a fornire il più ampio spazio di miglioramento per gli operatori.
La seconda grande sfida è il raggiungimento di un’organizzazione efficiente. “Questa si ottiene con una corretta gestione delle informazioni nell’arco di tutto il processo. Una produzione organizzata riduce i tempi morti nell’approvvigionamento delle materie prime, nell’esecuzione del prodotto, nella sua consegna e perfino nel servizio di postvendita” commenta con Sistemi&Impresa Paolo Alessandrini, Business Development Manager di Balluff. La terza sfida è quella della sostenibilità ambientale. Essere ‘sostenibili’ per l’ambiente significa iniziare a ridurre gli scarti. Ciò si traduce in un enorme risparmio economico per l’azienda, nella riduzione dei consumi energetici impiegati strettamente per la produzione di pezzi buoni, nel minor consumo di materie prime, nella riduzione del volume di rifiuti da smaltire. “Sono queste, a nostro avviso, le sfide e al contempo le chiavi di volta per gli attori di domani” spiega Alessandrini.
A conferma dell’importanza di ridurre la probabilità di errore si schiera anche Knapp, azienda specializzata nei sistemi di automazione.
Le sfide della logistica sul fronte dei sistemi di automazione comporteranno in futuro l’aumento delle prestazioni degli operatori attraverso la garanzia di un ambiente di lavoro confortevole ed ergonomico. Una strada seguita oggi non solo dai più grandi player del settore ma anche dalla stessa Unione europea, che ha fatto dell’ergonomia una normativa da rispettare a livello di compliance. Migliorando il posto di lavoro si potranno così ottenere migliori performance da parte di chi opera sul campo.
“Un altro punto su cui ci stiamo focalizzando è il decremento degli errori: la diminuzione degli errori ha forti impatti sulla qualità del prodotto/servizio che, a sua volta, ha pesanti ripercussioni sul prezzo finale. Oltre al fattore economico bisogna fare i conti con la perdita di immagine del cliente sul mercato” spiega Filippo Indovina, Managing Director Knapp Italia. Per abbattere il livello di errore oggi le aziende del settore possono affidarsi all’innovazione tecnologica in ambito ICT.
Knapp si affida all’esperienza di oltre 300 sviluppatori per la messa a punto di software specifici in grado di presidiare la gestione del magazzino con l’obiettivo di ridurre al minimo la possibilità di errore. Per le soluzioni di tipo automatico, dove la mano dell’operatore non influenza il processo, i software di Knapp aiutano a migliorare le performance. Da azienda nata con un orientamento di tipo meccanico oggi Knapp, dopo l’acquisizione di realtà operanti nel mondo dell’IT, ha fatto del software il suo vero core business. I sistemi software dell’azienda sono certificati per l’integrazione con l’universo SAP.
La catena del valore diventa digitale
“Dal nostro punto di vista la logistica del futuro è collaborativa lungo tutta la filiera – commenta con noi Maurizio Ghiselli, Senior account manager di Replica Sistemi–. La collaborazione però non può essere imposta ma condivisa e accettata da tutti i componenti della supply chain: fornitori, produttori, operatori logistici, trasportatori, distributori, cliente finale. Bisogna lavorare ancora molto però per standardizzare tutti i processi e per condividerli con un linguaggio universale. La tecnologia ha fatto passi da gigante e fornisce già gli strumenti per farlo, ma manca ancora una regia strategica e operativa in grado di coordinare”.
Big Data, device mobili, applicazioni. La partita giocata dalla ‘Logistica digitale’ inizia a farsi interessante. Ma qual è oggi lo scenario che accompagna l’evoluzione tecnologica?
“Ci sono grandi opportunità aperte dalle nuove tecnologie – risponde Luisa Ferrari, Responsabile Presales di Gruppo Formula–, dalle gestioni multidevice alle gestioni delocalizzate o virtuali. Bisogna però analizzarle criticamente; la nostra visione è comunque orientata verso la logica di un ecosistema digitale con un approccio ‘application-centrico’ e con un’attenzione alla user experience e alla fluidità dei contenuti. La tecnologia offre svariati tipi di device, da lettori barcode, sistemi voice-picking, RFID, tablet, netbook. Smathphone e tablet a mio avviso sono solo agli albori per l’utilizzo in magazzino, in quanto l’ambiente è poco ‘delicato’ verso gli strumenti che per sopravvivere devono diventare ‘rugged’, ossia più resistenti ai solleciti in ambienti di stoccaggio della merce. Certi processi logistici invece si prestano di più; ad esempio la tracciabilità delle consegne dei trasportatori ormai avviene in misura maggiore su tablet. Quindi ben vengano le novità tecnologiche, ma è sempre la modalità di applicazione che ne fa un successo o meno” commenta Ferrari.
Le soluzioni intelligenti in linea con lo stile dell’enterprise 2.0 certo non mancano. Replica Sistemi ha messo a punto una App per iPad finalizzata al controllo dei flussi logistici negli stabilimenti. “Unire l’utile al dilettevole è d’obbligo, in una società che guarda al futuro – dice Maurizio Ghiselli –. Le nuove tecnologie quali gli smartphone e i tablet si sono sviluppate soprattutto grazie alle loro funzionalità ludiche. Renderle utili anche per il lavoro in magazzino consentirà alle aziende di abbattere ulteriormente i costi di gestione rendendo più responsabile l’utilizzo di certi apparati. Noi ci crediamo”. La digitalizzazione nel mondo della logistica sta conoscendo un’ottima diffusione. Si prenda ad esempio il fenomeno del cloud computing: le piattaforme che oggi si utilizzano rendono snello il processo di interscambio delle informazioni. La nuova logistica digitale permette di eliminare una serie di ridondanze e informazioni che una volta arrivavano frammentate. “In ambito acquisti si sta rivelando uno strumento molto potente in quanto mette il venditore in contatto diretto con il magazzino accorciando in questo modo i tempi di approvvigionamento; anche nel mondo dell’e-commerce sta avendo molta diffusione. La piattaforma gioca così un ruolo fondamentale perché diventa l’interfaccia tra l’azienda e il cliente finale.
Su questo aspetto le aziende stanno investendo perché rappresenta un’ottima opportunità di sviluppo dei processi logistici” osserva Giovan Battista Amodeo, Sales & Marketing – Key Account Manager di Gefco. Anche nell’ambito dell’outsourcing questo sistema sta rappresentando un’ottima soluzione soprattutto per aziende presenti a livello internazionale in quanto consente di risparmiare sui costi relativi alla strutturazione di una rete logistica locale. Il collo di bottiglia del cloud computing è rappresentato dalla sicurezza dei dati. Ma è davvero così? Come tutti i cambiamenti importanti anche quello del cloud lascia delle perplessità: nel caso infatti non fosse garantito l’accesso ai dati sulla nuvola molte transazioni andrebbero perdute. “Ma allora come mai il sistema del cloud computing è adottato da diverse realtà bancarie? – si domanda Amodeo – Ritengo sia un cambiamento culturale che poco alla volta sta coinvolgendo anche il comparto logistico”.
Intelligence della logistica. Quanto pesa l’analisi delle informazioni?
Trasportare i prodotti da un luogo all’altro nei tempi previsti, in modo efficiente e al minor costo possibile, è un’attività critica e complessa. Considerati i margini ridotti e l’attuale volatilità dei costi, il controllo della redditività richiede un’attenzione particolare secondo Mirko Menecali, Business Development Manager di Sinfo One.
“Come se questo non bastasse le reti logistiche divengono sempre più complesse: le aziende sono costrette ad attivare collaborazioni con una serie di partner in varie parti del mondo, includendo fornitori, trasportatori ed enti pubblici”. Grazie all’utilizzo di nuove tecnologie è oggi più facile gestire un network così complesso ed eterogeneo di operazioni e di attori, ottenendo completa visibilità sui processi interni ed esterni. “Quando le informazioni sono visibili all’interno e all’esterno dell’azienda, gli eventi imprevisti possono essere rapidamente identificati e analizzati per definire e implementare un piano di limitazione del rischio” spiega Menecali. I software messi a punto da Sinfo One abilitano più velocemente il processo di pianificazione e supportano le decisioni tattiche e strategiche con simulazioni dei diversi scenari. “Le nostre soluzioni assicurano la convergenza tra la pianificazione operativa e quella economico/finanziaria – spiega Menecali –. Tale duplice necessità pone spesso alle aziende importanti problematiche, prima di tutto di tipo organizzativo. Infatti i due obiettivi potrebbero apparire come un ‘trade off’. Da una parte i processi di governo operativi devono essere veloci e autonomi per poter assicurare reattività e velocità di esecuzione, dall’altra i processi di pianificazione devono essere il più trasversale possibile con un coinvolgimento inter-funzionale molto spinto”.
Menecali sostiene che per affrontare tale sfida è opportuno introdurre in azienda nuovi ruoli trasversali, come product manager o category manager, attrezzandosi con specifici processi inter funzionali come quello del sales&operation planning. In tutto questo la tecnologia ha un ruolo fondamentale sia come elemento abilitatore di tali obiettivi organizzativi e di processo sia come elemento di saving, rendendo meno onerose determinate attività. “Con le soluzioni per la Business Intelligence e il Performance Management di Sinfo One – Si by e Si for – le aziende possono aumentare la redditività con analisi dettagliate dei servizi e delle reti per ogni singolo cliente/fornitore e in ogni fase della catena logistica. Tenere sotto controllo i costi aziendali tramite il monitoraggio dei valori di budget, effettuare simulazione e analisi di scenari what if” spiega Menecali. I software gestionali di Sinfo One sono in grado inoltre di verificare le performance dei fornitori rispetto agli SLA (Service Level Agreements ) per agevolare l’identificazione delle opportunità, le trattative e i diversi livelli di contratto in base ai risultati. Analizzano percorsi, network logistici, gestione dei noleggi e pagamento per singolo punto di destino merce anche con grafici in formato geografico. Obiettivo è migliorare il flusso di cassa e aumentare l’efficienza operativa semplificando la navigazione dei dati per tutte le funzioni aziendali.
Le soluzioni di Sinfo One permettono un reporting dettagliato sulla sicurezza, la tracciabilità e la conformità della merce. All’interno di qualsiasi magazzino i flussi delle merci non sono oggi più importanti dei flussi di dati e dello scambio delle informazioni. Quanto più i processi di scambio di dati risultano corretti, tanto più i flussi di merci in uscita dal magazzino sono in linea con gli obiettivi per il conseguimento di alte performance. “Una gestione ottimale di un magazzino prevede la cura di entrambi gli aspetti – spiega Filippo Indovina di Knapp –: da una parte il flusso delle merci, dall’altra quello delle informazioni”. La pianificazione del supporto logistico alle applicazioni richiede una lunga preparazione, la maggior parte della quale è focalizzata sull’analisi del teatro in cui queste ultime operano.