Da Industria 4.0 a Impresa 4.0
In tutti questi mesi si sono fatti ampi approfondimenti in relazione ai concetti che sottendono il fenomeno industriale che va sotto il nome di Industria 4.0. Questo passaggio non vuole essere l’ennesima delucidazione sulle terminologie e sugli approcci metodologici per affrontare quella che da molti viene chiamata la quarta rivoluzione industriale. Va tuttavia menzionato quanto forse l’eccessiva enfasi sul carattere tecnologico della Industria 4.0 possa aver fatto perdere di vista l’aspetto legato anche a nuovi paradigmi dei processi produttivi, ai nuovi modelli di business, alla reale opportunità e al suo effettivo impatto sulle organizzazioni delle imprese che intendono attuarla.
È importante infatti evidenziare che l’approccio Industria 4.0 e il relativo quanto atteso aumento dell’efficienza, da soli potrebbero non essere sufficienti a garantire competitività. Vanno contestualmente trovate delle leve competitive di valore che potranno favorire scelte strategiche che renderanno l’Impresa 4.0 competitiva. Si va oltre quindi all’applicazione di soluzioni avanzate per l’automazione di macchinari e impianti e – se vogliamo – anche oltre ai concetti portanti dell’iperammortamento vale a dire interconnessione e integrazione. Deve passare il concetto che una strategia innovativa significa la ricerca di competitività nei prodotti e nei servizi così come nelle organizzazioni e nei processi.
L’applicazione di questi concetti alla strategia di business porta a determinare alcuni fattori critici di successo, non solo dell’applicazione di Impresa 4.0, ma di tutte le linee guida legate all’innovazione. Questi fattori permettono di misurare la capacità dell’impresa di personalizzare i prodotti e al tempo stesso di rendersi flessibile nell’alto mix a medio bassi volumi, di governare variazioni della domanda, di differenziare l’offerta proponendo ai clienti co-design e co-manufacturing service. Sfruttare quindi le tecnologie per evolvere nei modelli di business e organizzativi.
L’approccio olistico dell’Impresa 4.0
Per sua natura un processo di cambiamento è multidisciplinare, multifunzionale e trasversale. Per questo motivo vanno affrontati in modo prioritario gli aspetti più complessi e avere un approccio olistico al problema (visto quindi come sistema nel suo complesso) avendo come obiettivo la semplificazione. Partendo quindi dalla digitalizzazione dei processi esistenti per migliorare le prestazioni degli stessi secondo i cosiddetti driver dell’efficienza, vale a dire Tempo Costi e Qualità. Sfruttiamo quindi quanto la tecnologia ci sta mettendo a disposizione per ripensare i meccanismi che sottendono i flussi di informazioni e documentali sia interni (ricerca e sviluppo verso produzione, ufficio tecnico verso qualità, commerciale verso amministrazione e finanza) che verso l’esterno (clienti e fornitori). In altri termini è fondamentale per ogni impresa capire come gli investimenti 4.0 possano dare un concreto e significativo miglioramento della catena del valore (che non significa solo prodotto ma piuttosto processi e servizi innovativi). Occorre quindi coniugare il termine “Servitizzazione” che sta a significare la componente a valore aggiunto della produzione, intesa come proposta di prodotto. Sarà vincente questo approccio quando riusciremo, attraverso le tecnologie IoT, Rfid, Cloud computing ecc., ad avere una gestione integrata dei processi con le interfacce (per esempio la gestione remota dei macchinari in tele diagnostica, la tele assistenza e la manutenzione preventiva). Si vuole quindi sottolineare come l’applicazione delle tecnologie Industria 4.0 venga in aiuto anche alla determinazione puntuale del costo della risorsa industriale e quindi del prodotto o del servizio erogato con immediato riflesso sulle marginalità e sulle redditività. Non solo, ma l’opportunità offerta in termini di potenzialità di rilevamento della diagnostica costituirà la condizione per rendere più rapido e affidabile il processo di problem solving e le conseguenti azioni di miglioramento continuo. Aggiungiamo un altro fattore determinante introdotto dall’approccio 4.0 vale a dire l’integrazione dei dati e dei flussi dei materiali e delle informazioni. Questo permette a ogni oggetto (utensile industriale e non) di comunicare le sue caratteristiche (provenienza, destinazione, tempi di attraversamento, livelli di consumo, ecc.) a un supervisore di controllo (MES) che elabora i dati rendendo fruibili informazioni necessarie per pianificare e quantificare in modo integrato tutte le risorse della filiera. Tutto ciò si traduce nell’avere una completa visibilità su tutte le voci e le componenti che concorrono a determinare i livelli di consumo delle risorse impiegate e mantenere tutta la filiera focalizzata sull’ottimizzazione delle stesse. Quanto riportato comporta cambiamenti dei modelli operativi che necessitano di nuovi processi (sia verso i clienti che verso i fornitori) e un approccio di sistema della Supply chain introducendo nuove catene del valore, in sintesi nuovi modelli di business per le imprese. Ed è a questo punto che l’organizzazione tutta deve porsi la domanda di quanto sia strutturata per poter affrontare questo cambiamento che potrebbe avere carattere ‘epocale’. Capire cioè il reale impatto che un progetto di sviluppo verso l’Impresa 4.0 comporta sul sistema azienda considerando anche l’incidenza dello stesso sulla ‘cultura aziendale’, sulle metodologie tradizionali e sulle competenze disponibili.Paolo Aymon è Amministratore Delegato di Bluechange
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