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Il check-up dei Sistemi Informativi Gestionali nelle Pmi manifatturiere

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La spesa Ict In figura 1 sono riportati i dati relativi alla spesa Ict nel triennio 2004-2006 con riferimento alla cultura Ict e alla complessità strutturale dei prodotti realizzati. È evidente che la cultura Ict giochi un ruolo importante nel determinare l’attitudine da parte delle aziende a investire in Ict: infatti, non solo le aziende identificate come scettiche investono meno della metà rispetto alle altre (in percentuale sul valore aggiunto), ma mostrano anche un trend decrescente di spesa laddove quello più generale è, invece, crescente. Con riferimento ai fattori esogeni emergono altri interessanti evidenze legate alla spesa: si evidenzia, infatti, come le aziende operanti in un contesto caratterizzato da un’elevata complessità di prodotto mostrino una spesa più elevata (in percentuale sul fatturato) se confrontata con aziende operanti in settori a più bassa complessità. Sempre riferendosi alla spesa Ict le aziende appartenenti al campione sono state classificate in base all’entità degli investimenti Ict e ai costi di esercizio; in base a questa classificazione si sono ottenute 4 differenti categorie di aziende. Imprese che presentano una spesa Ict più bassa della media sia in termini di investimento sia di costi di esercizio sono state classificate come “timidi”; viceversa, imprese con costi di investimento e costi di esercizio superiori alla media sono state definite “innovatrici”; imprese che presentano investimenti superiori alla media, ma costi di esercizio inferiori alla media sono definite “Orientate al sistema”; al contrario, imprese con investimenti inferiori alla media e costi di esercizio superiori alla media sono state classificate come “Orientate all’utente”. Singolare il fatto che come si può osservare in Tabella 1 più di due terzi delle aziende si concentra nell’area dei “Timidi”, mentre solo il 10% adotta un profilo da “Innovatore”.

Il supporto ai processi Per analizzare il livello di implementazione l’insieme di tutte le possibili funzionalità appartenenti a un sistema informativo sono state suddivise in cinque differenti sottoinsiemi: il primo raggruppa le funzionalità supportate ovvero quelle funzionalità che sono integrate con il SI e realizzate dallo stesso; il secondo sottoinsieme considera, invece, le funzionalità non supportate, ovvero, quelle funzionalità non integrate con il SI e supportate da applicativi stand-alone (es. Microsoft Excel); il terzo sottoinsieme considera le funzionalità in progetto, ovvero quelle funzionalità disponibili a sistema, ma non ancora implementate e utilizzate; il quarto sottoinsieme raggruppa le funzionalità in outsourcing ovvero quelle realizzate all’esterno dell’aziende (es. gestione paghe e stipendi); il quinto sottoinsieme, infine, considera le attività non realizzate, ovvero quelle funzionalità che pur essendo di pertinenza e potenzialmente utili per l’azienda, non sono supportate dal sistema informativo in alcun modo. Tutte le funzionalità che di volta in volta non erano di pertinenza con una specifica realtà aziendale sono state escluse dall’analisi dei dati. L’analisi dei dati ha mostrato interessanti risultati relativamente alla copertura funzionale in relazione alla cultura Ict e alla propensione alla spesa. Come evidenziato in Figura 2, infatti, le aziende appartenenti alla categoria dei “consapevoli” sono quelle che presentano la più alta copertura funzionale, mentre per le aziende definite “scettiche” la percentuale di funzionalità integrate è decisamente più bassa e mostra al contrario un’elevata percentuale di funzionalità supportate da applicativi stand alone. La relazione esistente fra la spesa Ict e il supporto funzionale è confermata da un’ulteriore analisi in relazione alla propensione alla spesa (Figura 3). L’analisi evidenzia, infatti, che la percentuale di funzionalità supportate cresce spostandosi dalla categoria dei “timidi” verso quella degli “innovatori” confermando la relazione con la spesa Ict.  

Soddisfazione degli utenti L’ultimo aspetto considerato nell’analisi è quello relativo alla soddisfazione degli utenti. Anche in questo caso alcune interessanti evidenze emergono dall’analisi svolta sul campione delle 30 Pmi manifatturiere in particolare in relazione al legame tra livello di supporto e soddisfazione. In particolare in figura 4 si può osservare come da un lato quando una funzionalità è supportata dal SI la corrispondente soddisfazione utenti è maggiore se paragonata a quella di funzionalità non supportate; dall’altro si può osservare come imprese che avevano evidenziato una maggiore propensione alla spesa (quelle appartenenti alla categoria dei “consapevoli”, cfr. figura 1) oltre a presentare un livello di supporto maggiore registrano anche un livello di soddisfazione più elevato. Un ultimo aspetto di rilevante interesse è quello che mette in relazione la rilevanza attribuita alle singole funzionalità, il supporto fornito dal sistema informativo alla specifica funzionalità e la relativa soddisfazione dell’utente. In figura 5 si può osservare come nel caso di funzionalità rilevanti, la soddisfazione varia in maniera significativa a seconda che la funzionalità sia supportata o meno dal sistema informativo; nel caso di funzionalità ritenute meno rilevanti, la soddisfazione resta immutata sia in presenza che in assenza di supporto da parte del sistema informativo. In altre parole nel caso di funzionalità ad Alta rilevanza il supporto del sistema informativo incide molto sulla soddisfazione degli utenti. Lo stesso non avviene per le funzionalità a rilevanza inferiore.

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Alberto Turano, articolo, cambiamento organizzativo, check up informativo, competitività, investimenti It, prestazioni aziendali, spesa ict, sviluppo tecnologico, tecnologie