IBM Z, la piattaforma che accompagna le imprese nella trasformazione digitale
Con IBM Z, IBM ha annunciato un ulteriore passo verso l’innovazione. “Da 53 anni vengono annunciate nuove versioni del mainframe, ma la versione Z è un sistema che si apre al cloud, al blockchain, al machine learning”, ha spiegato Enrico Cereda, Presidente e Amministratore Delegato IBM Italia. “Un sistema dove la sicurezza viene gestita dall’interno e che contribuisce ad aumentare il livello di fiducia”.
IBM Z è una piattaforma che aiuta le imprese a gestire i grandi momenti di cambiamento. Perché, come ha affermato Marco Utili, Director of Systems Hardware Sales, non ci sono più margini per gli errori, le aziende devono fare le scelte giuste e affidarsi a sistemi in grado di garantire gestione e protezione dei dati. La tecnologia deve abilitare relazioni di fiducia e diventa essenziale ridefinire il concetto di sicurezza informatica. IBM Z è la nuova generazione del più potente sistema di transazioni a livello mondiale, in grado di gestire più di 12 miliardi di transazioni crittografate al giorno. Un sistema che si avvale anche di un motore di crittografia all’avanguardia che, per la prima volta, consente di crittografare tutti i dati associati a qualsiasi applicazione, servizio cloud o data base, in qualsiasi momento.
Contrastare la violazione del dato
Le nuove funzionalità di crittografia di dati IBM Z sono state progettate per far fronte alla diffusione globale del fenomeno di violazione dei dati, che rappresenta un fattore cruciale e una minaccia per l’economia globale con un danno previsto di 8 miliardi di dollari entro il 2022. Degli oltre 9 miliardi di dati persi o rubati nel 2013, solo il 4% era crittografato e questo dato rappresenta un evidente rischio di esposizione agli attacchi della criminalità informatica organizzata e di vulnerabilità relative agli abusi di utilizzo delle informazioni sensibili da parte di dipendenti.
Il mainframe come motore dell’economia
Questo annuncio segna il più significativo riposizionamento della tecnologia mainframe da più di un decennio, da quando cioè la piattaforma Z ha adottato Linux e il software open source. IBM Z oggi amplia in maniera sostanziale la portata della tecnologia di crittografia e della protezione dei dati. La capacità di crittografia avanzata del sistema si estende ora a tutti i dati, alle Reti, ai dispositivi esterni o a intere applicazioni – come il servizio IBM Cloud Blockchain – senza che vengano apportate modifiche al software e senza implicazioni sui livelli di servizio del business.
“Stiamo assistendo a una diffusione globale del fenomeno del furto di dati. La grande maggioranza dei dati rubati o perduti al giorno d’oggi avviene in ambiente distribuito a causa della mancanza di una crittografia su ampia scala, dovuta alla sua elevata difficoltà di realizzazione e ai costi eccessivi”, ha spiegato Ross Mauri, General Manager IBM Z . “Noi abbiamo creato un motore di protezione dei dati per l’era cloud che riteniamo avrà un impatto significativo e immediato sulla sicurezza globale dei dati”.
Ridefinire il concetto di sicurezza informatica: l’importanza della crittografia
Il dato rappresenta un fattore di vantaggio competitivo. Ma il concetto di sicurezza informatica va ridefinito. Un recente studio IBM ha rivelato che l’uso estensivo della crittografia rappresenta un fattore basilare nella riduzione dei rischi e dei costi generati dal fenomeno della violazione dei dati. Nonostante tutto, la crittografia è in gran parte assente nei data center aziendali e cloud perché le soluzioni attualmente esistenti in materia di crittografia dei dati negli ambienti x86 compromettono le prestazioni, e di conseguenza l’esperienza dell’utente, e sono troppo complesse e costose da gestire per la conformità normativa. Di conseguenza, oggi solo circa il 2% dei dati aziendali è crittografato, a differenza di più dell’80% dei dati per dispositivi mobili.
La crittografia di IBM Z rappresenta una chiamata alle armi in materia di protezione dei dati ed è il frutto della cooperazione tra Chief Information Security Officer, esperti di sicurezza e oltre 150 clienti IBM provenienti da tutto il mondo che hanno partecipato e fornito feedback utili alla progettazione del sistema IBM Z per oltre tre anni.
Costruire fiducia, adeguarsi agli standard
IBM Z è stato progettato per aiutare i clienti a costruire un rapporto di fiducia con i consumatori e ad adeguarsi ai nuovi standard come il General Data Protection Regulation (GDPR), regolamento sulla protezione dei dati dell’Ue, che aumenterà i requisiti di conformità dei dati richiesti alle organizzazioni che operano in Europa a partire dal 2018. A seguito del GDPR le organizzazioni avranno l’obbligo di segnalare le violazioni dei dati entro 72 ore, oppure, in caso di mancata tempestività, il dovere di pagare delle multe fino al quattro per cento dei ricavi annuali a meno che l’organizzazione non dimostri di aver precedentemente provveduto alla crittografia dei dati e alla protezione delle chiavi. Come detto in apertura, budget per errori non ce ne sono più.
Reti di business ad alta sicurezza
IBM ha annunciato l’apertura di data center IBM Cloud Blockchain a New York, Londra, Francoforte, San Paolo, Tokyo e Toronto. Questi centri sono interamente protetti grazie all’utilizzo della tecnologia di crittografia leader nel settore: IBM Z. IBM mira a rendere disponibile e a distribuire una rete di business ad alta sicurezza per tutte le organizzazioni di tutto il mondo. È necessario porre la massima attenzione al governo del flusso in modo da trarre conoscenza dai dati. Ma i dati si trasformano in conoscenza quando posso essere condivisi, solo allora la conoscenza diventa cultura. Ecco perché l’affidabilità della piattaforma assume una valenza del tutto strategica nella fabbrica del futuro.
La presentazione si è conclusa con l’intervento di Linus. Il famoso conduttore radiofonico è anche un maratoneta e la metafora dell’allenamento è molto efficace per spiegare il senso di queste tecnologie. Serve un cambio culturale, la velocità del cambiamento impone alle organizzazioni di correre veloci. Ma per non rimanere indietro e arrivare alla linea del traguardo serve più cultura, servono risorse preparate e infrastrutture tecnologiche che supportino le aziende nella ‘corsa’ verso il digitale.