Gestire l’innovazione in azienda, che DIO ce la mandi buona
Sostegno al cambiamento
“Le aziende manifatturiere stanno sostenendo la sfida di Industria 4.0, che riguarda la trasformazione dell’intera sfera della produzione industriale attraverso l’integrazione della tecnologia digitale e di Internet con la Manifattura convenzionale”, spiega Massimo Marotta, Managing Director di Stanley Black & Decker. “Una sorta di quarta rivoluzione industriale, che si caratterizza per rappresentare un salto significativo nel modo di lavorare con un impatto straordinario sulla produttività e sulla stessa vita delle persone”. Infatti, come spiega il manager, “tutti gli elementi coinvolti nelle operazioni di manifattura (macchinari, prodotti, sistemi IT, ecc.), sono connessi digitalmente, determinando una pressoché totale integrazione all’interno della catena del valore, che si estende oltre i confini della singola impresa”. Ne consegue quindi un grande impatto su strategie e organizzazione. Da qui la nascita di nuove professioni molto specializzate e con elevate competenze tecniche. Un esempio è proprio il DIO, sigla che cela il Digital Innovation Officer. “Il suo ruolo prevede che coadiuvi i dirigenti a definire obiettivi e strategie e, a seguire, che faccia in modo che i quadri intermedi acquisiscano le competenze per la gestione ottimale dei nuovi processi e delle nuove tecnologie”. Esiste però una barriera, di natura psicologica piuttosto che pratica, che è l’avversione al cambiamento: “Per superare questo ostacolo è richiesto un salto culturale, realizzabile soltanto attraverso il coinvolgimento delle risorse, condividendo con loro visione, obiettivi, strategie e, soprattutto, confidenza nel progetto complessivo e nel risultato finale da raggiungere”. Il manager dell’innovazione, allora, dovrebbe possedere competenze diversificate in area Tecnologica, HR, Processi e Gestione, Finanza: un mix tra hard e soft skill. Attualmente, la figura che già possiede questi requisiti è appunto il DIO o il Chief Innovation Officer (CIO), presente in Italia soprattutto nelle grandi realtà aziendali.Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, lavora anche come copywriter, addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.
Chief Innovation Officer, Digital Innovation Officer, industria 4.0, Massimo Marotta, Voucher Manager