Fast fashion? No grazie. Il Plm fra prototipia e pre-costing
L’Italia, oltre a essere da tutti riconosciuta a livello mondiale tra le eccellenze nel design, è anche la culla del fashion, la madre di tutte le sfilate del ‘triangolo magico’ (Milano-Parigi-New York). Come si compete però nel mondo della moda? Le regole sono le stesse che valgono in altri settori? Possono davvero essere sufficienti le idee di stilisti creativi per essere i migliori sul mercato delle maison? È chiaro che no. La complessità di capi, colori, taglie, impone una gestione accuratissima di tutto il ciclo di vita di un prodotto di abbigliamento, dal disegno su carta fino alla vendita in negozio. Per capire meglio cosa significa seguire tutto il ciclo di vita di un prodotto di moda lo abbiamo chiesto a Stone Island, marchio storico del fashion targato Italia. Di recente l’azienda ha spento le sue ‘prime’ 30 candeline alla guida di Carlo Rivetti che per quell’occasione ha voluto ripercorrere 30 anni di storia dedicata alla ricerca e alla sperimentazione tessile con una bella mostra alla stazione Leopolda di Firenze (dal 20 Giugno al 7 Luglio 2012). Stone Island – brand di Sportswear Company – nasce nell’82 e viene da subito eletto come uno dei marchi icona di un’offerta di qualità per l’abbigliamento maschile. L’adozione di un sistema che regolasse la complessa attività del Product Lifecycle Management della casa di moda ha contribuito a compiere un approccio sistemico ai processi, riducendo i costi della ‘non qualità’.
Combattere il ‘calo dei capi’ con un software
“Nell’adozione del nuovo sistema Plm per la gestione di ogni dato della supply chain non abbiamo riscontrato particolari criticità, se non quelle che si potrebbero verificare a causa di impreviste variazioni dei processi aziendali portando a un allungamento dei tempi di messa a punto del sistema – spiega a Sistemi&Impresa Damiano Amistà, Responsabile tecnico Sportswear Company –. Se avvengono cambi repentini nella tabella di marcia, dovuti a fattori sia interni sia esterni, i tempi e i costi del progetto Plm sono destinati a crescere”. La soluzione software Plm sviluppata da Lectra – continua Amistà – diventa importante nella gestione integrata della supply chain che, per un’azienda operante nel fashion come la nostra, è il valore chiave di tutto il processo produttivo”. In un sistema Plm che si occupa di supply chain nel settore moda la differenza la fanno una serie di accessori, di soluzioni ad hoc ideate appositamente per l’azienda committente. Ma allora quali le caratteristiche principali che una valida piattaforma Plm deve essere in grado di soddisfare nella supply chain del fashion? Un caso fra molti: in un’azienda che fa del capo tinto una istituzione, una grande responsabilità è attribuita al cosiddetto ‘calo dei capi durante il trattamento’. È un fenomeno naturale che porta al restringimento e all’accorciamento dei capi che vengono sottoposti a una fase di tintura industriale. Lectra ha iniziato dal ‘punto zero’ e ha creato da qui un buon sistema in grado di gestire i ‘cali’ di tintura a partire dal prototipo fino alla produzione . Il sistema permette allora di prevedere il ‘calo’ e, di conseguenza, di realizzare capi con le misure e le vestibilità corrette, programmando inoltre i consumi reali di tessuto per una buona gestione delle materie prime. Il tema inizia qui a farsi complesso – come ci spiega il Responsabile dell’area tecnica – ma l’azienda è riuscita a integrare perfettamente la ‘questione cali’ nel sistema Plm. Un esempio come questo ci aiuta meglio a comprendere cosa significa valutare con attenzione le diverse variabili coinvolte nel processo. “Il fatto che Lectra sia stata in grado di fornirci un accessorio scelto da noi e costruito apposta per noi è stata la proposta vincente” spiega Amistà. La parte relativa ai consuntivi di spesa non è ancora stata integrata ma è in via di completamento. L’azienda ci tiene però a precisare che sulle ‘uscite’ il software di Lectra offre già la possibilità di elaborare dati di costing e pre-costing in modo coerente e in tempo reale. Quale il valore aggiunto di tutto questo? Ovviamente non ha prezzo, sopratutto nel mondo della moda, dove il campionario di referenze è alto e si trasforma da stagione a stagione insieme con i prezzi. Monitorare i costi allora diventa fondamentale e fare precosting in modo accurato è indispensabile per fornire informazioni in modo rapido e univoco ai team che le richiedono: dall’ufficio produzione al Chief Operating Officer.
case history, Damiano Amistà, plm, Sportswear Company, Stone Island