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FabbricaFuturo 2023, prosegue il viaggio tra le eccellenze della Manifattura italiana

Produzione_FF
Da Bologna a Bari, passando per Torino, Brescia, Treviso e Ancona, si è concluso venerdì 11 novembre 2022 il viaggio all’interno dei territori italiani di FabbricaFuturo, il progetto multicanale della casa editrice ESTE (editore anche del nostro web magazine) dedicato all’analisi e all’approfondimento delle questioni manifatturiere nelle Piccole e medie imprese (PMI). Un viaggio affascinante, perché ogni tappa è stata una scoperta: di nuove aziende, di imprenditori capaci e virtuosi, di manager appassionati… Ogni azienda è una storia a sé: si possono condividere tecnologie e modalità organizzative, ma da ogni racconto emergono particolari che fanno di quell’impresa un unicum, qualcosa di irripetibile. Perché la passione, prima dell’imprenditore e poi di chi lavora nell’organizzazione, si esprime in molti modi diversi anche se l’obiettivo rimane unico: costruire valore nel tempo.

Innovazione tecnologica e organizzativa per garantire la qualità

“Può l’impresa darsi dei fini?”, si chiedeva Adriano Olivetti nel 1955. Gli imprenditori che abbiamo incontrato nelle diverse regioni italiane lo hanno chiarissimo per la loro azienda: produrre secondo standard di qualità sempre più elevati – e per questo è indispensabile investire in innovazione tecnologica e organizzativa – e oltre a crescere e acquisire quote di mercato, generare valore per i territori. Tutti aspetti che ora sono racchiusi all’interno di indicatori Environmental, social e governance (ESG), ma che i capitani delle nostre medie imprese italiane hanno anticipato da tempo con determinazione, serietà e forza. Questa forza ha consentito agli imprenditori di resistere di fronte alla velocità dell’accelerazione tecnologica, ma, soprattutto, di gestire l’imprevedibilità di un momento complesso: alla pandemia sono seguite crisi geopolitiche, energetiche e dinamiche inflattive che possono condurre allo scoraggiamento. Ma i nostri imprenditori – e questa è la loro forza – hanno nel Dna una capacità di reagire straordinaria e una propensione all’innovazione che non hanno imparato nei manuali. È un’energia che si tramanda di padre in figlio; un orgoglio che trova espressione nel desiderio di far parte di una storia. Sappiamo che non sempre scatta la ‘magia’, tanto che il passaggio generazionale rimane un tema irrisolto in molti casi, ma con FabbricaFuturo siamo stati testimoni di una realtà diversa: sul palco della tappa di Torino è salito un ragazzo di 24 anni, terza generazione di una famiglia imprenditoriale che ha fatto la storia del pet food in Italia; un giovane cui nessuno ha insegnato a gestire uno speech, ma che ha saputo trasmettere la consapevolezza con la quale sta iniziando a interpretare il suo ruolo. Oppure nella tappa di Bari, due sorelle hanno deciso di portare avanti l’azienda fondata dal padre mancato prematuramente. Questi racconti testimoniano come dietro al disegno imprenditoriale ci sia una missione e una forte responsabilità verso le persone che fanno parte del progetto.

Nel 2023 nuove storie di imprese eccellenti da Nord a Sud

Nel corso del progetto 2022 di FabbricaFuturo abbiamo anche scoperto come è nato un famoso brand di scarpe da donna. Ora sappiamo che dietro le vetrine nel quadrilatero della moda a Milano c’è una grande storia d’amore e un desidero di riscatto: è così che dalla passione per un prodotto artigiano è nata una produzione di alta gamma di Le Silla. Nulla nasce per caso e nulla si sviluppa e cresce senza passione, desiderio e umanità. Il nostro obiettivo, per il 2023, è proseguire un percorso cercando nuovi compagni di viaggio: andremo alla ricerca di nuove storie e racconteremo con quali principi le aziende nei nostri territori stanno affrontando questo momento così delicato. Il cammino evolutivo della nostra Manifattura è tracciato dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) e le imprese devono affrontare grandi trasformazioni, dalla transizione ecologica al ridisegno delle filiere produttive. Nel frattempo, non vediamo segnali di allentamento delle tensioni geopolitiche e i costi di energia, e conseguentemente del lavoro, rimangono molto alti all’interno di un ambiente dove esseri umani e macchine convivono: tuttavia, appare chiaro che è il lavoro delle persone a valorizzare il sistema e perciò sviluppo umano e tecnologico devono procedere in modo armonico. Questa, per i nostri imprenditori, rappresenta forse la sfida più grande in un momento nel quale sono le persone formate la materia prima più scarsa. Per questo, anche nel 2023, FabbricaFuturo mantiene la medesima impostazione: una sessione plenaria e tre di approfondimento dedicate a digitalizzazione e innovazione tecnologica, sostenibilità ed Energy management e formazione e reclutamento del personale. Al progetto si aggiunge la tappa di Salerno: il nostro Sud merita più attenzione e, per contrastare una narrativa che propone da anni l’immagine di un deserto industriale, non c’è che da far parlare chi fa impresa in territori troppo spesso ignorati. Il nostro viaggio continua, speriamo di incontrarci in questo tragitto che inizia a Bologna il 10 febbraio 2023 e termina Bari il 10 novembre 2023.

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Chiara Lupi

Chiara Lupi ha collaborato per un decennio con quotidiani e testate focalizzati sull’innovazione tecnologica e il governo digitale. Nel 2006 sceglie di diventare imprenditrice partecipando all’acquisizione della ESTE, casa editrice storica specializzata in edizioni dedicate all’organizzazione aziendale, che pubblica le riviste Sistemi&Impresa, Sviluppo&Organizzazione e Persone&Conoscenze. Dirige Sistemi&Impresa e pubblica dal 2008 su Persone&Conoscenze la rubrica che ha ispirato il libro uscito nel 2009 Dirigenti disperate e Ci vorrebbe una moglie pubblicato nel 2012.Le riflessioni sul lavoro femminile hanno trovato uno spazio digitale sul blog www.dirigentidisperate.it. Nel 2013 insieme con Gianfranco Rebora e Renato Boniardi ha pubblicato Leadership e organizzazione. Riflessioni tratte dalle esperienze di ‘altri’ manager.