FabbricaFuturo 2014: di scena a Bologna il gotha del manufacturing italiano
Oltre duecentotrenta partecipanti, un panel di relatori di altissimo profilo – tra cui Barilla e Carpigiani, i numeri uno delle corse su pista come Ferrari, Dallara e Toro Rosso – sono stati i protagonisti di FabbricaFuturo, il più grande evento dedicato al mercato manifatturiero italiano che si è tenuto lo scorso 19 marzo a Bologna.
Leit motiv dell’appuntamento bolognese le nuove strategie di progettazione che supporteranno le aziende nel mantenimento della loro leadership a livello internazionale. Seconde in Europa, e quarte nel mondo per qualità e varietà di produzione nel settore del manifatturiero discreto, le eccellenze italiane si trovano oggi davanti a scelte sempre più sfidanti: come accrescere la loro alta competitività per restare al passo coi tempi? Come riuscire a sopravvivere all’era della post globalizzazione?
Diverse sono le strade percorribili – spiega Marco Taisch, Professore di Sistemi di Produzione Avanzati presso il Politecnico di Milano. Si impongo nuove scelte che fanno leva su ecosostenibilità, personalizzazione del prodotto e Internet delle Cose come avamposti di un modello innovativo di fabbrica del futuro.
“Le risorse più importanti per vincere queste sfide – commenta Taish – saranno proprio quelle umane, le uniche in grado di guidare l’innovazione per competere con le grandi potenze mondiali”.
Il nuovo modello di fabbrica corre verso un’altra rivoluzione industriale dopo essersi da poco lasciato alle spalle quella informatica.
Meccanica, elettronica e digitale stringono nella Fabbrica del Futuro una nuova alleanza per abilitare modelli che vedono nelle prime fasi di ideazione e progettazione l’elemento trainante di tutto il processo. Se la produzione non può fare a meno di macchine ad elevata automazione, è con una nuova progettualità che l’industria di domani dovrà fare i conti per differenziare la sua offerta.
In questo scenario, la gestione del ciclo di vita del prodotto, dall’ideazione alla sua dismissione, gioca un ruolo prioritario. Le organizzazioni già oggi possono fare affidamento su strumenti tecnologici che integrano i processi di tutti gli attori della filiera produttiva. La sfida del futuro sarà rendere questi strumenti il vero bacino di competenze dell’azienda.
“È solo in questo modo – spiega Gian Luca Sacco, Marketing Director South & Central Europe di Siemens Industry Software – che si riusciranno a prendere decisioni integrate in un ambiente sempre più complesso”. Protagonisti di questa svolta saranno i sistemi PLM, alleati digitali nella produzione di prodotti migliori.
Il prodotto del futuro avrà tutte le caratteristiche per soddisfare le esigenze di consumatori avvezzi alle forti emozioni. Per questo non ci sarà più margine di errore in fase di concept. Gli strumenti informatici che abilitano l’ideazione e la progettazione di nuovi prodotti promettono di migliorare l’esperienza dell’utente attraverso un nuovo disegno del flusso di valore, afferma Guido Porro, Managing Director, Euromed di Dassault Systèmes.
Non serve produrre oggetti senza futuro, ma oggetti funzionali alle nuove regole del mercato globale. Un mercato in cui valori come modularità, configurabilità delle piattaforme di gestione e tecnologia di meccatronica saranno le tre chiavi della Fabbrica del Futuro.
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