Economia circolare: Italia in testa, ma senza strategia
Progettare nuovi modelli di produzione e consumo
Il Rapporto, comunque, è uscito in un anno reso drammatico dagli strascichi della pandemia e dalla guerra in Ucraina, che rende ancora più vistosa l’urgenza di uscire dalla dipendenza dalle energie fossili. “Le difficoltà economiche che viviamo non sono solo legate alla congiuntura: rappresentano anche l’indicatore di una tendenza di fondo, strutturale, da non sottovalutare in un contesto di sviluppo globalizzato caratterizzato da una domanda crescente di materiali disponibili in quantità fisicamente limitate sul nostro Pianeta”, è stato scritto nell’introduzione del documento. I dati contenuti nel Rapporto mostrano come le maggiori difficoltà dell’economia italiana (e non solo) siano legate a politiche che hanno sottovalutato le potenzialità e la necessità strategica di un robusto rafforzamento del Paese nel campo dell’economia circolare. Nel 2021 il rimbalzo dell’economia è stato molto positivo, con una crescita del Prodotto interno lordo italiano del 6,6% rispetto al 2020. “Ma, inserita nel vecchio modello di economia lineare, questa crescita è andata a sbattere contro il muro della carenza di materie prime. In buona sostanza quello che è mancato è stato il disaccoppiamento tra crescita del Pil e uso di materie prime”, è stato spiegato nella ricerca. La Fondazione per lo Sviluppo sostenibile ha lanciato quindi il messaggio dell’importanza del disaccoppiamento della crescita economica dal consumo delle materie prime vergini, che è l’obiettivo strategico dell’economia circolare e del Green deal europeo (la strategia per conseguire la neutralità climatica entro il 2050). “La conversione verso modelli di produzione e di consumo circolari è sempre più una necessità non solo per garantire la sostenibilità dal punto di vista ecologico, ma per la solidità della ripresa economica, la stabilità dello sviluppo e la competitività delle imprese”, è stato scritto nel Rapporto.Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, lavora anche come copywriter, addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.
Agenda 2030, economia circolare, Pianeta, Rapporto sull’economia circolare in Italia del 2022, sviluppo sostenibile