Blockchain non è solo Finanza

Sono trascorsi ormai 10 anni dalla prima pizza pagata in Bitcoin, fatto interpretato come una dichiarazione di guerra al mondo delle banche.
Il 2017 ha assistito a un boom di progetti (+73%) e di annunci (+273%) basati sulla Blockchain, oggi principalmente usata per processi di pagamento, ma anche tracciamento e Supply chain, gestione documenti e mercati finanziari.
L’esponenziale crescita di interesse nei confronti del tema trova conferma nella nascita di specifici osservatori dedicati allo studio del fenomeno che hanno già mappato 331 progetti nel mondo.
Se agli albori la fama del Bitcoin era principalmente legata al mercato illegale, il 2014 ha segnato un anno di svolta per riscoprirne potenzialità e altre funzionalità: si sta così realizzando una progressiva dissociazione fra criptovalute e piattaforme e stanno partendo le prime sperimentazioni per sfruttare la Blockchain negli ambiti più diversi. Oggi tutti gli attori di business si stanno interessando alla tecnologia della ‘catena di blocchi’.
Nonostante il freno costituto dalla mancata individuazione di modelli di business chiari e dall’assenza di uno standard definito a livello globale, la Blockchain è in piena espansione: la grande maggioranza dei progetti, pari al 59% di quelli censiti a oggi, è stata sviluppata nel settore finanziario, ma dal 2017 si nota un progressivo ampliamento degli ambiti applicativi. Secondo recenti studi, i settori principalmente coinvolti interessano anche l’attività di Governo (il 9%), della Logistica (7,2%), delle Utility (3,9%), dell’Agrifood (3%), delle Assicurazioni (2,7%), fino all’Healthcare (2,4%), al Trasporto aereo (2,4%), ai Media (1,8%) e alle Telecomunicazioni (1,2%).
La Blockchain oggi è principalmente utilizzata per processi nei sistemi di pagamento (94 progetti), per il tracciamento e la Supply chain (67), per la gestione dati e documenti (64) e per il mercato dei capitali (51). Anche i Governi e le banche centrali, dopo l’iniziale diffidenza legata alla capacità di disintermediazione delle criptovalute, hanno iniziato a studiare il fenomeno per rendere più efficienti monete e sistemi di pagamento.

Blockchain: immutabilità, tracciabilità e fiducia
La Blockchain appartiene alla famiglia dei Distributed Ledger, i sistemi che permettono ai nodi di una rete di raggiungere il consenso sulle modifiche di un registro distribuito in assenza di un ente centrale; è una tecnologia strutturata come una catena di blocchi contenenti transazioni: le principali caratteristiche sono l’immutabilità del registro, la tracciabilità delle transazioni e la sicurezza. Si tratta della tecnologia alla base del Bitcoin, la più famosa tra le criptovalute, cioè le monete digitali decentralizzate in forte espansione, che utilizzano tecniche crittografiche per garantire la sicurezza degli scambi tra utenti. Un fenomeno ancora circoscritto, ma rispetto al quale sorprende la velocità di crescita: basti pensare che si contano 894 criptovalute attive, per un valore complessivo di circa 327 miliardi di dollari e il Bitcoin da solo rappresenta il 42% della totale capitalizzazione del mercato. Qualche anno dopo lo scambio del primo Bitcoin, sono nate altre piattaforme basate sugli stessi principi. Per ricostruire la linea del tempo: il 2012 è l’anno che ha visto nascere Ripple, piattaforma per i pagamenti interbancari; nel 2014 è stata la volta di Ethereum, piattaforma per i contratti intelligenti; nel 2015 Corda per scambi nel settore finanziario; in quello stesso anno è stato annunciato il progetto Hyperledger per lo sviluppo collaborativo del registro distribuito.Applicazione della Blockchain oltre il settore finanziario
