Sono trascorsi ormai
10 anni dalla prima pizza pagata in Bitcoin, fatto interpretato come
una dichiarazione di guerra al mondo delle banche.
Il 2017 ha assistito a un boom di progetti (+73%) e di annunci (+273%) basati sulla Blockchain, oggi principalmente usata per
processi di pagamento, ma anche
tracciamento e Supply chain, gestione documenti e mercati finanziari.
L’esponenziale crescita di interesse nei confronti del tema trova conferma nella nascita di specifici osservatori dedicati allo studio del fenomeno che hanno già mappato 331 progetti nel mondo.
Blockchain: immutabilità, tracciabilità e fiducia
La
Blockchain appartiene alla famiglia dei Distributed Ledger, i
sistemi che permettono ai nodi di una rete di raggiungere il consenso sulle modifiche di un registro distribuito in assenza di un ente centrale; è una tecnologia strutturata come una catena di
blocchi contenenti transazioni: le principali caratteristiche sono l’
immutabilità del registro, la
tracciabilità delle transazioni e la
sicurezza.
Si tratta della tecnologia alla base del
Bitcoin, la più famosa tra le criptovalute, cioè le monete digitali decentralizzate in forte espansione, che
utilizzano tecniche crittografiche per garantire la sicurezza degli scambi tra utenti.
Un fenomeno ancora circoscritto, ma rispetto al quale
sorprende la velocità di crescita: basti pensare che si contano
894 criptovalute attive, per un valore complessivo di circa
327 miliardi di dollari e il Bitcoin da solo rappresenta il 42% della totale capitalizzazione del mercato.
Qualche anno dopo lo scambio del primo Bitcoin, sono nate altre piattaforme basate sugli stessi principi. Per ricostruire la linea del tempo: il 2012 è l’anno che ha visto nascere
Ripple, piattaforma per i pagamenti interbancari; nel 2014 è stata la volta di
Ethereum, piattaforma per i contratti intelligenti; nel 2015
Corda per scambi nel settore finanziario; in quello stesso anno è stato annunciato il progetto
Hyperledger per lo sviluppo collaborativo del registro distribuito.
Applicazione della Blockchain oltre il settore finanziario
Se agli albori
la fama del Bitcoin era principalmente legata al mercato illegale, il
2014 ha segnato un anno di svolta per riscoprirne potenzialità e altre funzionalità: si sta così realizzando una progressiva dissociazione fra criptovalute e piattaforme e stanno partendo le prime sperimentazioni per
sfruttare la Blockchain negli ambiti più diversi. Oggi
tutti gli attori di business si stanno interessando alla tecnologia della ‘catena di blocchi’.
Nonostante il freno costituto dalla mancata individuazione di modelli di business chiari e dall’assenza di uno standard definito a livello globale,
la Blockchain è in piena espansione: la grande maggioranza dei progetti, pari al 59% di quelli censiti a oggi, è stata sviluppata nel
settore finanziario, ma dal 2017 si nota un progressivo ampliamento degli ambiti applicativi. Secondo recenti studi,
i settori principalmente coinvolti interessano anche l’attività di
Governo (il 9%), della
Logistica (7,2%), delle
Utility (3,9%), dell’
Agrifood (3%), delle
Assicurazioni (2,7%), fino all’
Healthcare (2,4%), al
Trasporto aereo (2,4%), ai
Media (1,8%) e alle
Telecomunicazioni (1,2%).
La Blockchain oggi è
principalmente utilizzata per processi nei sistemi di pagamento (94 progetti), per il tracciamento e la Supply chain (67), per la gestione dati e documenti (64) e per il mercato dei capitali (51). Anche i Governi e le banche centrali, dopo l’iniziale diffidenza legata alla capacità di disintermediazione delle criptovalute, hanno iniziato a studiare il fenomeno per rendere più efficienti monete e sistemi di pagamento.
Creare una cultura della Blockchain
Il mercato italiano, nonostante la presenza di una solida comunità di sviluppatori,
non ha ancora saputo cogliere la sfida di innovazione connessa alla Blockchain. Recenti ricerche hanno infatti registrato una
mancanza di cultura, proprio in termini di educazione, scenario all’interno del quale diventa sempre più necessario non rimanere fermi per evitare un
gap di competenze che sarebbe difficile da colmare successivamente, dal momento che l’innovazione digitale non si può fermare e inevitabilmente l’utilizzo dei Bitcoin continuerà a crescere.
Per le imprese che decideranno di usufruire dei vantaggi della tecnologia Blockchain è fondamentale capire che non occorre una rete nuova per ogni procedura, bensì
distinguere fra le ‘catene di blocchi’ esistenti quella compatibile con le proprie esigenze, in modo che tutti gli attori possano trarre beneficio dall’
on boarding sulla rete.