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Blockchain, potenzialità e strategie per applicarla

Blockchain
Cosa ci assicura che siano attendibili i dati registrati nei database che rappresentano i nostri conti correnti bancari, i conti deposito titoli, i registri immobiliari, automobilistici, le cartelle cliniche, le fedine penali, i registri dell’Inps, i dati dell’Istat, le miriadi di registrazioni delle contabilità e degli inventari delle aziende e di mille altri dati che riguardano la nostra vita, diritti e doveri di cui siamo titolari e sui quali si basa l’esistenza dell’intera società? La risposta è semplice: ci sono, per ognuno dei suddetti registri, regole o leggi che ne impongono le modalità di tenuta ed esistono enormi organizzazioni pubbliche e private preposte a controllarne l’applicazione ed eventualmente sanzionare chi non le rispetta. È su questo fondamentale problema, dare certezza alle registrazioni di un libro mastro, che si inserisce la Blockchain, in realtà solo una – la prima e più robusta – di una famiglia di tecnologie che per estensione vengono chiamate Blockchain”, ma che sarebbe più corretto chiamare Distributed Ledger Technology (DLT). In termini molto semplificati, una Blockchain può essere vista come un sistema che crea e gestisce un libro mastro (ledger), distribuito e condiviso su una rete informatica pubblica o privata
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Tassonomia delle Blockchain (DLT)
Ogni nuova transazione viene crittografata matematicamente e aggiunta come un nuovo “blocco” alla catena di registrazioni storiche del libro mastro. Ogni computer che fa da nodo nella rete contiene una copia del libro mastro che viene confrontata con tutte le altre; se da un confronto risulta un’anomalia, la copia difforme viene sostituita con una corretta. Questa caratteristica rende estremamente difficile – impossibile all’atto pratico – modificare una registrazione una volta inserita nel libro mastro. Le diverse Blockchain differiscono per i diversi protocolli di consenso che vengono utilizzati per convalidare un nuovo blocco prima che possa essere aggiunto alla catena. L’immodificabilità delle registrazioni passate impedisce le frodi senza la necessità di un’autorità centrale di controllo. I principali vantaggi della Blockchain sono il decentramento, la sicurezza crittografica, la trasparenza e l’immutabilità. Un sistema così basato consente la verifica delle informazioni sulla titolarità dei diritti/valori/beni da scambiare senza dover ricorrere a un’autorità terza! La tecnologia Blockchain e le DLT in generale sono finite sotto i riflettori dei media negli ultimi anni a seguito dell’incredibile crescita del fenomeno delle criptovalute, ma il loro potenziale va ben oltre. Spinta dalla possibilità di scatenare un’ondata di innovazione in molti settori, e alla luce del valore crescente delle criptovalute, la tecnologia Blockchain è diventata una delle principali priorità strategiche di molte grandi aziende, dapprima nei soli settori finanziari, ma oggi anche in quelli industriali. In questo momento tutti i grandi gruppi tecnologici e società di consulenza stanno investendo sulla Blockchain. I finanziamenti di venture capital in startup Blockchain sono cresciuti del 280% solo nell’ultimo anno. Considerando l’enorme potenziale della Blockchain di ridurre i costi, creare risorse, migliorare sistemi di controllo, minimizzare le inefficienze e trasformare radicalmente modelli di business, non sorprende che i leader aziendali desiderino valutare questa innovazione tecnologica per coglierne le opportunità. Tuttavia, per trarre questi benefici, i manager e gli imprenditori devono sviluppare una comprensione olistica della Blockchain, ovvero capirne l’ecosistema di business e i tipi di problemi che Blockchain e DLT potrebbero aiutare a risolvere. Una simile comprensione olistica include gli effetti positivi intrinseci, ma anche i potenziali effetti negativi sulla strategia di un’azienda, perché anche queste tecnologie, come già Internet, possono rivoluzionare interi settori rendendo obsoleti modelli di servizio e di business di molte imprese e professioni.

Lo stack tecnologico della Blockchain

In un recente programma della Said Buiness School dell’Università di Oxford, riguardante l’impatto strategico della Blockchain, è stato sviluppato un interessante modello di riferimento su tre livelli  per comprendere meglio i diversi aspetti da considerare quando si affronta l’analisi strategica di una possibile soluzione di business basata sulla Blockchain. Il modello si basa su tre livelli primari. Quello più in basso è il livello del protocollo (protocol layer), ovvero le regole corrispondenti al tipo di Blockchain che viene utilizzata. Si tratta del software che convalida le transazioni all’interno di questo particolare sistema, definisce il modo in cui viene generato il consenso sulle registrazioni, i meccanismi di cifratura e così via. Sopra al protocollo, si trova il livello di rete (networking layer): sono le migliaia o decine di migliaia di computer e dispositivi in tutto il mondo, che eseguono questo software. E la rete diventa davvero un fattore importante perché ha implicazioni dirette per la sicurezza e la resilienza del sistema. L’ultimo è il livello delle applicazioni (application layer). Questo è veramente il livello in cui gli utenti finali, persone e imprese, interagiscono con la Blockchain. Le applicazioni si basano su un protocollo, fanno affidamento sull’infrastruttura di rete e sull’accesso a quella rete, ma soprattutto, le applicazioni sono l’interfaccia tra le persone, le imprese, le organizzazioni pubbliche, i dispositivi (nel caso di applicazioni IoT) e la sottesa complessità tecnica della Blockchain.

Per approfondire ulteriormente l’argomento Blockchain, leggi il numero di Ottobre 2018 di Sistemi&Impresa.
Per informazioni sull’acquisto di copie e abbonamenti scrivi a daniela.bobbiese@este.it (tel. 02.91434400)

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Francesco Venier

Francesco Venier è Professore di Organizzazione Aziendale, Università di Trieste e Direttore Divisione Executive Education di MIB School of Management