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Con un esperto di Formula scopriamo il futuro dei processi di incasso e pagamento per le aziende
A partire dal 1 febbraio 2014, tutti i bonifici e gli addebiti diretti in euro che avvengono all’interno dell’area SEPA dovranno essere conformi alle normative SEPA (Single Euro Payments Area – Area Unica dei Pagamenti in Euro), ovvero, dovranno essere standardizzati e armonizzati per quanto riguarda le caratteristiche degli strumenti, gli standard, le infrastrutture e i costi.
Scopo di questa iniziativa è stimolare gli scambi commerciali europei, aumentare la concorrenza tra i prestatori di servizi di pagamento e contribuire alla diminuzione delle tariffe, rendendo sempre più efficiente, sicuro e conveniente il mercato dei servizi di pagamento.
La conformità allo standard SEPA non è una scelta, ma sarà obbligatoria. L’attuale metodo dei pagamenti nazionali sarà, quindi, sostituito. È bene tenere in conto che la transizione può avere successo solamente se tutti i processi e i sistemi coinvolti sono compresi appieno e attuati fino in fondo. Non rimane tanto tempo, occorre agire subito per uniformarsi al nuovo sistema. Nella seconda metà del 2013, infatti, le richieste per le migrazioni allo standard SEPA potrebbero crescere esponenzialmente e superare la capacità di gestione delle banche. Per evitare complicazioni, il consiglio è di iniziare le procedure fin da subito.
Dei vantaggi che le aziende possono trarre uniformandosi a questa normativa finanziaria attraverso la leva della tecnologia abbiamo parlato con Roberto De Flumeri, Offering manager di Gruppo Formula.
Che cos’è SEPA?
SEPA è una normativa in uso in Italia dal 28 gennaio 2008. Si è gradualmente attuata a partire dal 1° marzo 2010. Nel 2001, con il passaggio all’Euro, abbiamo unificato la moneta ma, allora, non gli strumenti di incasso e pagamento.
Quanto tempo hanno i cittadini e le aziende per adeguarsi alla normativa?
Il Regolamento dell’Unione Europea stabilisce termini improrogabili per l’adozione degli standard paneuropei nei pagamenti nazionali e transfrontalieri. Così dal 1° febbraio 2014 tutti i bonifici e gli addebiti dovranno essere effettuati secondo la normativa SEPA.
Quali sono gli obiettivi di SEPA?
Standardizzare i processi di incasso e di pagamento, spingere il più possibile sulla dematerializzazione con l’obiettivo di ridurre il movimento di contante. La normativa è suddivisa in tre grandi macro-aree: una dedicata ai nuovi bonifici, un‘altra agli strumenti di addebito diretto e l’ultima alle carte di credito. Il pagamento è la fine di un processo di scambio di informazioni digitali che deve seguire determinate regole. SEPA ha l’obiettivo di ottimizzare questo processo, minimizzando le inefficienze e rafforzando l’interscambio commerciale attraverso le nuove tecnologie. La normativa è stata pensata per stimolare gli scambi commerciali europei, aumentare la concorrenza tra i prestatori di servizi di pagamento e contribuire alla diminuzione delle tariffe, rendendo sempre più efficiente, sicuro e conveniente il mercato dei servizi di pagamento.
Quali vantaggi porta alle imprese internazionalizzate l’entrata in vigore di questa normativa?
Uno dei principali vantaggi è la centralizzazione dei pagamenti. In questo modo si è svincolati dai limiti imposti dalle banche locali di ciascun Paese. Per trarre beneficio dai vantaggi di SEPA è opportuno rianalizzare i processi aziendali considerando che attualmente l’efficienza del sistema degli scambi commerciali è limitata dall’inefficienza del sistema dei pagamenti che si riflette sulla produttività complessiva.
Formula è già pronta per SEPA? Uno dei vostri punti di forza è la compliance dei software sia ERP, sia area finance…
È da sempre nel Dna di Formula progettare software pensati per trasformare il semplice adeguamento a una normativa in un’occasione per ottimizzare i processi di business. Con Sage FRP Treasury offriamo un prodotto completamente dedicato alla gestione della liquidità aziendale. Del software fanno parte un tool per la gestione della tesoreria classica di impresa, uno per la gestione degli incassi e dei pagamenti e uno per la riconciliazione automatica degli estratti conto. SEPA definisce nuovi tracciati per accedere più facilmente alle informazioni sull’utente: riferimento del cliente, della fattura, di un codice interno. Questo comporta che alcune attività, come la riconciliazione degli estratti conto, vengano automatizzate.
Come stanno rispondendo le aziende italiane a SEPA?
Due sono gli approcci: limitarsi alla conformità oppure prepararsi a godere dei vantaggi e delle opportunità che la normativa implica in termini di strumenti di incasso e pagamento e di strutturazione dei processi. Opportunità legate a una nuova gestione dei flussi finanziari se ne intravedono diverse, a partire dal ridisegno di nuovi modelli di business.
Quindi grazie a SEPA e agli strumenti tecnologici la gestione di incassi e pagamenti sta tornando in mano alle aziende?
SEPA introduce un nuovo processo: la gestione del contratto di mandato di incasso, una volta gestito dalle banche. Secondo le diverse necessità oggi deve essere creato un nuovo processo per ogni azienda.
Come?
Attraverso un approccio integrato tra flussi gestionali e flussi finanziari garantito dalla flessibilità degli strumenti IT. Strumenti che riescono a trarre il maggior beneficio dalle informazioni strutturate presenti nelle banche dati aziendali. Formula, forte della sua expertise sulla tesoreria, ha previsto l’impatto che avrà questa normativa di carattere finanziario su tutti i processi gestionali. Le relazioni tra i business partner saranno a breve completamente digitalizzate e ‘remotizzate’: tutto sarà integrato nei processi gestionali.
In tempi di crisi SEPA richiede ulteriori sacrifici alle imprese?
Il processo di dematerializzazione del denaro contante spinto da SEPA avrà impatti positivi sul capitale circolante dell’impresa, ovvero sulla capacità dell’azienda di autofinanziarsi a fronte di una rigidità da parte delle banche di erogare prestiti. Ai capitali si avrà accesso con maggior rapidità. Uno dei principali vantaggi introdotti dalla normativa è l’estratto conto ‘intra-day’ grazie al quale si può ottenere il quadro aggiornato sul conto quasi in tempo reale.
Il corretto utilizzo degli strumenti tecnologici nei processi non si traduce solo in un vantaggio operativo ma riduce anche il costo della compliance. Le Pmi sono pronte a questo cambio di prospettiva?
Negli ultimi anni le associazioni degli industriali e, più in generale, quelle di categoria, hanno portato avanti un ottimo lavoro divulgativo sui temi di natura finanziaria per le Pmi. Da qualche mese riceviamo richieste anche dalla piccola e media impresa per l’implementazione di Sage FRP Treasury. In queste aziende si sta formando la figura del tesoriere e si cominciano a scoprire i vantaggi di avere un gestore della liquidità aziendale. Uno fra tutti: ottimizzare le previsioni di incasso.
In sintesi, i vantaggi di SEPA per le Pmi? E per le aziende medio-grandi?
Per la piccola e media impresa: semplicità e standardizzazione. Per la medio-grande azienda centralizzazione e ottimizzazione dei processi ‘order to cash’ e ‘purchase to pay’. I dati raccolti durante queste operazioni possono essere utilizzati successivamente per migliorare processi e sistemi, per garantire una maggiore efficienza e ottenere una struttura di dati più snella. Questo consente alle aziende di raggiungere un margine di profitto più alto.
In quante aziende siete già intervenuti per allineare il loro sistema finanziario allo standard SEPA?
Tutti i nostri clienti vengono adeguati agli standard SEPA. In più siamo stati scelti per progetti sia nazionali che internazionali volti ad ottenere i migliori vantaggi competitivi dall’adozione di SEPA.
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