Avio è un gruppo internazionale leader nella progettazione e produzione di componenti e sistemi per la propulsione aerospaziale, l’azienda è attiva in tutto il ciclo di vita del prodotto sia in ambito civile sia militare.
Fondata nel 1908 è oggi presente in quattro continenti con oltre 5.200 dipendenti, di cui circa 4.400 in Italia.
Il Gruppo, che vanta la presenza di almeno un proprio componente sul 75% dei velivoli commerciali, è conosciuto come uno dei maggiori player nel campo della ricerca e dello sviluppo tecnologico, anche attraverso il contributo di una significativa rete di laboratori all’interno di campus universitari e a una intensa collaborazione con università e centri di ricerca italiani e internazionali.
Uno degli esempi più recenti dell’impegno di Avio nello sviluppo di soluzioni tecnologiche all’avanguardia è il progetto del lanciatore Vega, il vettore che ha la missione di trasferire in orbita bassa satelliti a uso istituzionale e scientifico, per l’osservazione della Terra e il monitoraggio dell’ambiente.
Avio ha realizzato il lanciatore, che rientra nel programma spaziale ESA-ASI, attraverso la propria controllata ELV, prime contractor del progetto
Avio ha adottato le soluzioni software di PTC, azienda leader nel Product Lifecycle Management che, con l’obiettivo di aiutare i suoi clienti a ripensare il modo di realizzare i propri prodotti, offre il suo supporto strategico lungo l’intero ciclo di vita partendo dall’ideazione e dalla progettazione passando per l’approvvigionamento, la produzione e il servizio. In particolare, Avio ha gestito la configurazione di prodotto dei motori di Vega con lo strumento Windchill.
Giovanna Volpato, ICT – Responsabile delle Applicazioni di Area Tecnica per il Settore Spazio e Piera Carrà, ICT – Responsabile dell’Ente ‘Sviluppo Processi e Progetti Area Tecnica e ICT International Operations’, raccontano come è stata implementata la tecnologia Windchill di PTC in azienda.
Parliamo del progetto Vega. Come nasce?Volpato: Vega è un progetto tutto italiano. I motori che hanno portato in orbita il lanciatore sono stati realizzati a Colleferro, dove ha base la società ELV. Si tratta di un vero e proprio gioiello di tecnologia. Il primo lancio, realizzato a Febbraio 2012, è stato per Avio un grande risultato perché ha traghettato la società da costruttore di motori a solido, con una importante tradizione alle spalle, a costruttore di interi vettori spaziali.
Avio è un gruppo leader nel settore aerospaziale. Dal 1908 si è occupato della progettazione di prodotti molto complessi. Com’è nata la collaborazione con una software house come PTC?Carrà: La collaborazione con PTC è attiva dall’inizio degli anni 2000. Avevamo già in uso in azienda una soluzione di Product Data Management (PDM) ma, per motivi di obsolescenza, fu necessario avviare un processo di sostituzione della tecnologia, individuando un prodotto più idoneo alle esigenze aziendali, sia dal punto di vista funzionale-tecnologico, sia strategico-economico. La scelta del ‘nuovo’ PDM fu affrontata attraverso un processo di selezione molto strutturato, che ci ha portato a valutare diverse soluzioni anche in funzione della vision che nel frattempo avevamo definito.
Durante il processo di selezione abbiamo considerato l’architettura dei prodotti, le funzionalità offerte e valutato la struttura delle società, i costi delle licenze e i costi di implementazione del sistema ‘target’. In particolare, abbiamo scelto i prodotti approfondendo il loro grado di funzionalità nella gestione della configurazione, un processo che riveste un’importanza strategica nel settore aerospace.
Altri metri di valutazione sono stati l’integrazione con le differenti realtà CAD presenti in azienda, la capacità di colloquiare con l’ERP aziendale e la capacità di implementare ambienti geograficamente distribuiti. Windchill di PTC si è dimostrato il prodotto che, tra tutti quelli selezionati, meglio indirizzava queste esigenze.
Quali sono i punti di forza di questo prodotto?Carrà: Abbiamo molto apprezzato la disponibilità di ‘Best Practices’ che, aumentando il contributo offerto dal prodotto Out-of-the-Box, ne riducono conseguentemente l’effort implementativo richiesto. Windchill mette infatti a disposizione soluzioni ‘verticali’ che rispondono a specifici requisiti del cliente. Tra questi possiamo citare il modulo a supporto del processo di Change Management, quello dedicato alle integrazioni con le applicazioni ‘esterne’, quello inerente la gestione dei ‘Contesti’. Altri punti di forza rilevanti da evidenziare sono l’architettura innovativa e una buona copertura delle funzionalità PLM ‘core’.
Da quali esigenze è partita la necessità di adottare Windchill? Quali i risultati ottenuti?Volpato: Il punto di partenza è stato la necessità di tracciare le evoluzioni della configurazione del prodotto. Ci siamo poi spinti alla complessa gestione delle modifiche attraverso la digitalizzazione dei processi documentali. L’adozione di Windchill ci ha consentito di trasferire la gestione delle modifiche dal flusso cartaceo al flusso elettronico, con il conseguente miglioramento della tracciabilità, reperibilità e condivisione delle informazioni. Gestire le evoluzioni del prodotto e il suo processo di change è una grande sfida, che stiamo portando avanti con successo.
Una componente fondamentale per il settore Aerospace è certamente la messa in sicurezza delle informazioni. Ce ne può parlare?Volpato: La sicurezza è garantita da un sistema centralizzato, che offre di per sé la tutela e la persistenza del dato, immagazzinato in un ambiente sicuro e protetto. Il sistema inoltre non è aperto a tutti, l’accesso alle informazioni e le possibilità di modifica sono regolamentati da profili utente in grado di filtrarne appunto l’accessibilità.
Carrà: Il sistema implementa il controllo degli accessi attraverso delle ‘Policy Rules’ che si applicano ai Contesti (es. Programmi, Progetti, Librerie) e si propagano secondo una logica gerarchica. Per ogni Programma, ad esempio, sono previsti dei ruoli e a ogni ruolo può essere associato uno specifico utente oppure un gruppo di utenti. L’associazione di utenti a ruoli può differire da Programma a Programma e, nell’ambito di un medesimo Programma, mutare nel tempo. Stiamo inoltre lavorando all’implementazione di una logica di controllo accessi in conformità alle più recenti nor mative nazionali e internazionali in materia di esportazione, quali ad esempio ITAR, EAR.
Questo settore è caratterizzato dalla progettazione di prodotti che non possono essere replicati per la loro funzionalità specifica. In che modo le soluzioni di PLM adottate ottimizzano la fase di configurazione prodotto e la gestione dei dati del processo?Carrà: I benefici e le ottimizzazioni che abbiamo potuto apprezzare a seguito dell’adozione della soluzione Windchill di PTC sono riconducibili a tre ambiti principali. Il primo è rappresentato dall’integrazione del dato, ovvero il PLM visto come ‘aggregatore’ dei dati tecnici intorno alla struttura del prodotto. Il secondo è costituito dal supporto ai processi e dalla disponibilità di automatismi indirizzati a una forte riduzione di attività a basso valore aggiunto. Il terzo, infine, è legato alla collaboration, ossia alla disponibilità di un ambiente di collaborazione distribuito nel quale funzionalità e visibilità dei dati sono stati configurati sulla base dei ruoli aziendali.
Volpato: Con le funzionalità del sistema possiamo mantenere in linea diverse configurazioni di prodotto, che differiscono tra loro di poche varianti. Inoltre, nella realtà di Colleferro, abbiamo reso disponibile un modulo per la gestione dei dati di manufacturing, una soluzione verticale che consente la creazione e la gestione dei cicli di fabbricazione e della documentazione a supporto del flusso produttivo. Il modulo, partendo dalla distinta di progettazione, genera una distinta di manufacturing su cui il tecnologo può operare andando ad integrare le informazioni relative alle fasi di lavoro. Questo modulo integra le informazioni già presenti nell’ambiente di progettazione con le informazioni relative alla fabbricazione (quali ad esempio locali, macchine, attrezzature) e supporta il tecnologo nella definizione del processo e dei controlli da applicare.
Quale sarà la prossima collaborazione con PTC? Che cosa si prevede per il futuro?Carrà: Al momento stiamo indirizzando specifiche iniziative mirate a facilitare la ricerca del dato e a migliorare l’usabilità dell’applicazione. Stiamo lavorando su aspetti di ergonomia e facilità di reperimento delle informazioni, anche attraverso l’adozione di touch screen, per portare in fabbrica, a bordo macchina, le informazioni necessarie a eseguire le lavorazioni. Stiamo operando per ampliare i processi supportati dal PLM, possiamo in questo caso citare l’adozione del modulo ‘Quality Lifecycle Management’ di Windchill. È inoltre in corso la valutazione di un upgrade di release alla versione 10 di Winchill (la versione di produzione ad oggi è la 9.1). L’obiettivo in questo caso è quello di cogliere le opportunità offerte dalla nuova piattaforma tecnologica, finalizzate a semplificare ulteriormente l’operatività sul sistema.
Volpato: Per la Divisione Spazio è in corso l’implementazione di un portale per la consultazione dei dati tecnici. Il portale consentirà un accesso semplice e guidato alle informazioni residenti in Windchill; in una successiva fase di progetto andremo a federare anche dati residenti su altri sistemi aziendali. Abbiamo inoltre in programma l’estensione di tali funzionalità a strumenti di mobile computing. In agenda c’è anche l’integrazione dei dati di processo verso il sistema ERP centrale. Altre grandi sfide ci attendono.