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Amorim Cork Italia, prima tappa delle Officine di FabbricaFuturo

amorim cork

Persone al centro del processo produttivo e responsabilità sociale dell’impresa. Sono tante le questioni emerse dal primo appuntamento del nuovo progetto editoriale di FabbricaFuturo: la prima tappa de Le Officine di FabbricaFuturo, roadshow che raccoglie l’esperienza decennale dell’iniziativa della casa editrice ESTE dedicata al manufacturing per trasformarla in un confronto diretto tra imprenditori e manager all’interno di aziende manifatturiere.

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L’iniziativa è partita il 24 maggio 2024 da Amorim Cork Italia, azienda di produzione e vendita di tappi in sughero in provincia di Treviso (67 milioni di euro di fatturato e 70 dipendenti), parte del gruppo portoghese Amorim, che ha aperto le porte ad altre aziende della manifattura, lasciando visitare la produzione e approfondendo tutto il processo produttivo.

Grande interesse è stato mostrato dalle imprese ospitate da Amorim Cork Italia, che hanno accettato di discutere e condividere le proprie sfide imprenditoriali e produttive. Tra i partecipanti: Piergiorgio Balbo, Direttore Generale di L.E.G.O. (rilegatura stampati), Paolo Carasi, Plant Manager di Everel Group (componentistica elettronica ed elettromeccanica), Alberto Danese, General Manager di Meccanica del Sarca (parte del gruppo Beretta, componenti per armi), Enrico Gribaudo, Presidente e CEO di Turatti, (macchinari per la lavorazione di frutta e verdura), Marco Pesavento, Group Operations Manager di Beninca (automatismi per cancelli, porte e barriere stradali), Alberto Zanella, ICT Operation and Development Backbone Systems Manager di Stiga (rasaerba e attrezzature motorizzare per il giardino), Gianni Dal Pozzo, Amministratore Delegato di Considi, (consulenza direzionale e lean).

La prima tappa de Le Officine di FabbricaFuturo è iniziata con la visita alla produzione di Amorim Cork Italia a Scomigo (Treviso), importante centro di lavorazione finale del tappo in sughero (nel 2022 l’azienda ha lavorato 667 milioni di tappi). Guidati da Lorenza De Nardin, Responsabile Gestione Qualità di Amorim Cork Italia, e da Carlos Santos, Amministratore Delegato dell’azienda, i partecipanti all’iniziativa editoriale di FabbricaFuturo hanno potuto osservare le diverse fasi della realizzazione del prodotto, approfondendo i vari passaggi, comprese le misure di sicurezza, la rotazione del magazzino e la relazione con i clienti finali.

Come primo passaggio, il tappo passa attraverso una bilancia automatica che seleziona un range di peso variabile a seconda della richiesta specifica – i tappi scartati sono utilizzati per altri scopi. Successivamente l’operatore, grazie alla sua esperienza , interviene per un controllo qualità procedendo a eliminare i tappi che presentano anomalie e irregolarità. La fase successiva è l’iscrizione a inchiostro – possibile in più colori – o l’incisione laser, quest’ultima indirizzata a una fascia alta del mercato: una volta terminata, il tappo è sottoposto a una smaltatura che lo rende lubrificato. I tappi sono poi suddivisi in contenitori con etichette di diversi colori che indicano il via libera o lo stop alla spedizione). L’impacchettamento nei diversi bancali è, infine, affidato all’automazione grazie a un robot.

Dopo la visita della produzione, Dennis Tonon, Vicedirettore industriale Amorim Cork Italia, ha approfondito alcuni aspetti osservati, in particolare l’approccio lean, un percorso iniziato nel 2017 attraverso la formazione al personale. Il risultato del percorso, sostenuto anche da sessioni di coaching, è stato lo sviluppo di una mentalità orientata maggiormente al cliente e una migliore capacità di problem solving. “Abbiamo creato una skill matrix, con la quale abbiamo mappato ogni singola competenza del collaboratore, elaborando i piani di sviluppo per le figure più strategiche. Inoltre, abbiamo introdotto i gemba meeting: i capireparto giornalmente si riuniscono 10 minuti per anticipare le problematiche della mattina”, ha spiegato Tonon. Con il tempo, però, a questi incontri se ne sono affiancati altri – sempre settimanalmente – nei quali i capireparto incontrano il gruppo di lavoro per analizzare alcuni indicatori e ragionando sulle possibili azioni di miglioramento.

Dopo il pranzo – fondamentale momento di networking – l’evento è entrato nel vivo con un confronto tra i partecipanti: alla tavola rotonda sono state discusse numerose questioni emerse nella visita della produzione di Amorim Cork Italia, come le perplessità sullo Smart working come strumento di organizzazione aziendale, perché – a detta di molti manager – complica la costruzione di una identità aziendale e, di conseguenza, genera un maggiore turnover. La sfida, quindi, è trattenere e valorizzare le persone, attraverso l’ascolto e la formazione.

Una responsabilità, quella di mettere per davvero i collaboratori al centro, che i manager sentono sempre di più e della quale devono farsi carico affinché le persone siano davvero soddisfatte: per questo è necessario monitorare costantemente il sentiment aziendale, perché se non emergono conflitti non significa che l’ambiente sia davvero sereno (spesso è proprio il malcontento celato a generare la disaffezione). Serve dunque fatica per costruire la serenità, ma è l’unica strada affinché le persone possano contribuire a generare positività: solo così i collaboratori crescano e con essi anche il business dell’azienda. Per realizzare queste strategie, però, serve una proprietà dell’impresa che sia illuminata e aperta a nuove idee e proposte.

Nel caso di Amorim Cork Italia, come raccontato da Marta Donadel, Responsabile Interna Certificazione Family Audit di Amorim Cork Italia, è stata implementata la flessibilità organizzativa per tutti i collaboratori ed è offerto lo Smart working per chi lavora negli uffici. Inoltre, essendo una Org+, un’organizzazione che, basandosi sulle scoperte scientifiche riguardanti il comportamento umano e le dinamiche sociali adotta i fondamenti della scienza della felicità attraverso 12 persone definite Chief Happiness Officer. Tra le varie iniziative per prendersi cura dei collaboratori, Amorim Cork Italia organizza team building annuali dedicati all’intera popolazione aziendale, mette a disposizione una la libreria per approfondire temi di felicità, benessere e gentilezza e offre la possibilità di iscriversi a una Academy per seguire lezioni e conferenze su diversi argomenti.

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Alessia Stucchi

Alessia Stucchi è giornalista pubblicista. Laureata in Lettere Moderne in triennale e in Sviluppo Economico e Relazioni Internazionali in magistrale. Nel 2023 ha vinto il premio America Giovani della Fondazione Italia Usa che le ha permesso di conseguire il master Leadership per le relazioni internazionali e il made in Italy. Nel tempo libero si dedica alle camminate, alla lettura e alle serie tivù in costume.