La
volontà di essere una “one global company” ha guidato Aetna Group, società internazionale attiva nel settore del Packaging di fine linea, in oltre 40 anni di storia. E così ha valorizzato il territorio come risorsa a cui attingere e su cui investire, ma con una logica di sviluppo internazionale che
comprende strategie commerciali local for local. L’azienda è presente in tutto il mondo in modo capillare, con
soluzioni realizzate sulle esigenze del mercato e del cliente, ponendo attenzione ai temi dell’economia circolare.
Nata negli Anni 80 a Rimini con il nome Robopac (ancora oggi brand principale del Gruppo insieme ad Ocme), grazie all’intuito di Alfredo Aureli (attuale Presidente e padre degli Amministratori Delegati Enrico e Valentina), l’impresa ha avviato la propria
produzione con il brevetto di una macchina robotizzata semovente dotata di batterie ricaricabili e tastatore che, girando autonomamente intorno ai pallet di qualunque dimensione e forma, applicava film estensibile per proteggere e stabilizzare i carichi di merce.
Oggi il quartier generale è a Castel San Pietro,
in provincia di Bologna, nella Packaging valley italiana, con ulteriori cinque stabilimenti produttivi dislocati lungo l’arteria principale dell’Emilia-Romagna, la Via Emilia, e in altri quattro Paesi del mondo – Stati Uniti, Brasile, Cina e Germania – e con il
supporto di 12 filiali commerciali internazionali. La produzione spazia dalle macchine avvolgitrici semiautomatiche a quelle automatiche di ultima generazione, dalle fardellatrici alle confezionatrici e incartonatrici industriali, dai palettizzatori alle navette a guida automatica e guida laser (Agv e Lgv), fino alle macchine dedicate al riciclaggio delle materie prime, con capacità di confezionamento su misura. “La nascita di un
’impresa internazionale con impronta territoriale va di pari passo con la nostra politica, che ha fatto delle acquisizioni un elemento di integrazione e condivisione di know how, network e conoscenza del distretto”, spiega
Valentina Aureli, CEO di Aetna Group. Alcuni brand di riferimento a questo proposito sono Ocme (società parmense acquisita nel 2017 e specializzata nella costruzione di attrezzature per linee di imballaggio, Logistica interna e impianti integrati), Meypack (azienda tedesca attiva nei prodotti di fine linea dei settori Food e Personal care, controllata dal 2022) e Sotemapack (impresa emiliana che dal 2018 fa parte del Gruppo coprendo la domanda di soluzioni in cartone e film a velocità medio-bassa),
supportati da una rete internazionale di circa 300 ingegneri sul campo.
Il mondo del Packaging è in continua evoluzione
L’innovazione è insita nel dna di Aetna Group, che oggi comprende anche TechLab, un
sistema di laboratori di ricerca nel settore del Packaging dedicato allo sviluppo continuo di prodotto e di processo. L’azienda ci ha investito e lo ha realizzato – prima nel mondo – con l’obiettivo di sperimentare le soluzioni tecnologiche più idonee,
ottimizzando i consumi energetici, dei materiali, e garantendo la sicurezza dell’imballaggio. “TechLab garantisce al contempo la massima sicurezza dell’imballaggio (riduzione fino al 55% dei danni alla merce durante il trasporto) e un risparmio del materiale fino al 60%. Risultati ottenuti in modo scientifico, attraverso macchinari unici, simulazioni di problemi e severi test accreditati”, racconta Aureli.
Il settore è in crescita grazie anche a richieste sempre più evolute da parte della clientela, stimoli esterni che l’azienda considera come spunti fondamentali per la funzione R&D. Uno di questi arriva dal
mondo del Food, strettamente connesso ai settori del Beverage e della Logistica per i quali l’azienda ha una spiccata specializzazione. “L’industria del cibo ha molte peculiarità e nicchie di mercato: ci siamo addentrati in questo mondo in modo più consapevole con l’acquisizione di Meypack, specializzata nella produzione di involucri flessibili per pacchi
refill e pasta, e stiamo imparando le sue logiche”, spiega la CEO del Gruppo.
L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Maggio 2023 di Sistemi&Impresa.
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Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, lavora anche come copywriter, addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.