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Parla, la consulenza ti ascolta

Quello con Paola Pomi è un appuntamento fisso, che si ripete da tempo ogni anno. Ma la celebrazione dei 40 anni di Sinfo One è un traguardo che capita una volta nella vita, anche se in azienda c’è chi già pensa ai prossimi 40 anni…

Dall’inizio del 2024, Sistemi&Impresa segue le celebrazioni per i quattro decenni della software house e system integrator di Parma, raccontando l’evoluzione di un’impresa nata da un’idea del suo fondatore Rosolino Pomi (oggi è Presidente) e da altri due amici-colleghi che negli Anni 80 intravidero l’occasione per offrire una tecnologia in grado di far evolvere le organizzazioni. E così la tradizionale chiacchierata con il CEO di Sinfo One non può che partire dalla storia dell’azienda, di cui Paola Pomi è diventata, insieme con Patrizia Pomi (Direttore Commerciale e Marketing), una testimone oculare della sua crescita, in termini di business e di organico: dà lavoro a 170 persone e fornisce servizi a oltre 200 clienti. Da 26 anni, infatti, Paola Pomi lavora nell’impresa di famiglia che nel corso del tempo ha visto vari cambi di governance: dall’uscita dei due dei soci fondatori con il capitale rilevato da un unico soggetto, all’entrata dei fondi che vede oggi la famiglia Pomi detenere il 65% delle quote, mentre il restante è diviso tra Unigrains Italia, società di investimento specializzata nel settore agroindustriale e correlati, e il Fondo Agroalimentare Italiano II (FAI II).

Proviamo a riassumere 40 anni di storia: quali sono state le tappe fondamentali del percorso di crescita dell’azienda?

La posizione geografica e l’estrazione dei tre soci fondatori (due ex dipendenti di Barilla e un consulente), nel primo decennio di vita siamo partiti dal territorio per sviluppare le prime soluzioni per il Food e l’Engineering to order (ETO). Questo legame con Parma ha guidato e caratterizzato gli anni successivi e, ancora oggi, è parte della nostra storia. Il secondo decennio è stato caratterizzato, invece, dalla crescita dei servizi di consulenza: è in quel periodo che è nata e si è sviluppata la soluzione SiFides, l’Enterprise Resource Planning (ERP) di Sinfo One. Inoltre, negli Anni 90 si è affrontato il tema delle alleanze strategiche con Oracle (JD Edwards, l’ERP della multinazionale Usa), che ci ha consentito di ‘aprirci’ a una nuova visione aziendale. Nel terzo decennio, poi, abbiamo completato la gamma di prodotti da proporre ai clienti, come l’ERP, la Business Intelligence (BI) e il Product Lifecycle Management (PLM), basati inizialmente sulle tecnologie di Oracle. Questo ci ha consentito di offrire un servizio più completo con soluzioni differenti consentendoci di seguire i clienti, partendo dalle necessità relative alla vendita (anche con supporto agli agenti su device mobili) fino alla produzione, dal Finance al Controllo di gestione, dal concepimento dei prodotti in funzione del loro al loro posizionamento sugli scaffali, senza dimenticare alcune peculiarità come qualità, regulatory, tracciabilità e rintracciabilità. A caratterizzare l’ultimo decennio è stata poi l’apertura all’estero, con l’ingresso, dal 2015, di grandi realtà straniere. È recente, invece, l’apertura del capitale di Sinfo One ai nuovi soci fino all’attuale assetto di governance.

Torniamo agli Anni 90: qual è stata la sua prima sfida entrata in azienda?

Entrai nel 1998, subito dopo la firma della partnership tra Sinfo One e Oracle. Fui tra le primissime persone chiamate a occuparsi del primo prodotto non sviluppato dalla nostra azienda. La soluzione JD Edwards, in quegli anni, era ancora agli albori: partecipai, quindi, ai corsi di formazione per approfondire gli aspetti tecnici e ammetto che mi aiutò la mia formazione accademica e la laurea in Ingegneria Elettronica. L’ambito al quale JDE fu assegnata, però, si concentrava sugli aspetti applicativi, in particolare il Finance, poco in linea con i miei studi. Dunque, la mia prima sfida non fu il linguaggio di programmazione – questione a me sempre cara, tanto che ancora oggi mi diletto a scrivere il codice – ma tematiche come fatture e Iva… Erano davvero un ostacolo: fino a quel momento, per me la ‘partita doppia’ era una partita di tennis! Con la formazione sono diventata Team leader dell’area finance e poi capo progetto, spostandomi verso attività per l’analisi dell’offerta e per intercettare le necessità dei clienti. È grazie a queste esperienze che è nata la passione per ‘avvicinare’ le soluzioni tecnologiche alle esigenze specifiche dei clienti.

Quanto ha pesato la partnership con Oracle rispetto alla sua crescita in Sinfo One?

Negli Anni 2000, con un collega ho creato l’infrastruttura per una delle nostre soluzioni in ambito Oracle, il verticale Food & Beverage, colmando e ampliando, di fatto, le funzionalità del software rispetto alle esigenze della nostra clientela. Per capire la portata dell’innovazione, si pensi che alla fine degli Anni 90, JD Edwards tentò di fare la stessa cosa, ma senza successo. Nel nostro caso ci siamo riusciti perché avevamo le competenze maturate con SiFides e una capillarità nel mercato italiano del Food. Nel corso degli anni, la service line Oracle è diventata sempre più importante in termini di numeri e quindi è stato naturale che un membro della famiglia di Sinfo One ne fosse il referente. In sintesi, quando si parla di SiFides si guardava a Rosolino Pomi (e poi a Patrizia), ma quando si affrontano le tecnologie Oracle, allora si guarda a me. Dopo l’esperienza come Service line manager di Oracle, sono poi diventata Direttore Generale e quindi CEO.

Quali sono le sue caratteristiche distintive di manager?

Sicuramente la curiosità, perché tutte le esperienze di questi anni le ho affrontate con uno sguardo curioso, una caratteristica fondamentale per Sinfo One. E la stessa cosa vale per l’apertura all’ascolto. Nel nostro caso, ascoltare vuol dire essere capaci di non proporre direttamente una soluzione al cliente, ma capire, dal suo racconto, che cosa voglia e quali sono le sue ambizioni e quali i suoi limiti. Da qui, attraverso similitudini e assonanze con altri progetti, cerchiamo di utilizzare al meglio le nostre soluzioni, puntando però, contemporaneamente, a migliorarle. Sono orgogliosa e testarda: nel primo caso faccio riferimento all’orgoglio generato da tutta la squadra di Sinfo One, capace di risolvere i problemi dove altre aziende non riescono a giungere; nel secondo mi riferisco alla tenacia nell’individuare i miglioramenti – anche piccoli – all’interno dei progetti che ci spronano a puntare sempre più in alto e anche su altri mercati.

L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Luglio/Agosto/Settembre 2024 di Sistemi&Impresa.
Per informazioni sull’acquisto di copie e abbonamenti scrivi a daniela.bobbiese@este.it (tel. 02.91434400)

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Dario Colombo

Dario Colombo, laureato in Scienze della Comunicazione e Sociologia presso l’Università degli Studi di Milano, è caporedattore della casa editrice Este. Giornalista professionista, ha maturato esperienze lavorative all’ufficio centrale del quotidiano online Lettera43.it dove si è occupato di Economia e Politica, e nell’ufficio stampa del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.