Megmi, 20 anni di evoluzione della manutenzione
Negli ultimi 20 anni, il mondo della manutenzione si è evoluto in ottica predittiva, passando dall’intervento per la gestione di un guasto alla prevenzione, anticipando un possibile evento negativo, grazie alle tecnologie. Proprio nel 2004 è nato il Master executive in Gestione degli asset industriali e della manutenzione (Megmi) – iniziativa congiunta della Scuola di Alta Formazione dell’Università degli Studi di Bergamo e della Graduate School of Management del Politecnico di Milano – che, in due decenni, ha saputo evolversi continuamente per anticipare le sfide. Per l’occasione del ventennale, l’università ha organizzato un incontro dal titolo “Evoluzione della gestione e manutenzione degli asset industriali: passato, presente e futuro” e i lavori sono stati moderati da Emanuele Dovere, Vicedirettore Master Megmi.
Come raccontato da Cristiana Cattaneo, Direttore della Scuola di Alta Formazione dell’Università degli Studi di Bergamo, e da Mauro Mancini, Associate Dean for Executive Education della Graduate School of Management del Politecnico di Milano, durante la cerimonia di consegna dei diplomi avvenuta a inizio giugno 2024, l’idea del corso non è solo dell’ateneo: a richiederlo sono state soprattutto le aziende, che avevano una forte esigenza di gestire gli asset con obiettivi chiari. Ne è un esempio Tenaris Dalmine, azienda di produzione di tubi in acciaio: la manutenzione, inizialmente considerata come una mera funzione tecnica, è stata poi ripensata grazie al Megmi e trasformata in un processo gestionale, organizzativo e finanziario, integrato nel sistema aziendale.
Proprio la relazione con le aziende – come ricordato da Sergio Cavalieri, Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo e Direttore del Master Megmi, e da Marco Macchi, Direttore del Master Megmi del Politecnico di Milano – ha garantito all’iniziativa accademica il suo sviluppo ventennale. Il master ha, infatti, realizzato negli anni progetti collaborativi e di ricerca che hanno coinvolto più imprese; inoltre, nell’ottica di creare un solido network, ha riunito persone provenienti da aziende e funzioni differenti: “Abbiamo capito che per creare un cambiamento duraturo era necessario che l’intera realtà aziendale fosse coinvolta. La cultura della manutenzione non si doveva limitare al singolo individuo, ma all’intera l’organizzazione”, hanno spiegato i responsabili del Megmi.
Lo sviluppo delle competenze grazie al Megmi
A testimoniare il valore della relazione aziendale con il Megmi sono state le aziende che hanno partecipato alla tavola rotonda moderata da Chiara Lupi, Direttrice Editoriale di Edizioni ESTE e Direttrice Responsabile di Sistemi&Impresa (la rivista che ha lanciato il progetto editoriale FabbricaFuturo). Le imprese hanno raccontato l’approccio alla gestione degli asset industriali e della manutenzione. È il caso di: Pierangelo Bertocchi, Amministratore Delegato di Uniacque, società pubblica per la gestione in house del servizio idrico integrato con un utile netto di esercizio 2023 pari a 4,6 milioni di euro e 420 collaboratori; Amelia Corti, Direttore Generale di Società dell’Aeroporto civile di Bergamo-Orio al Serio (Sacbo), società che gestisce la struttura aeroportuale da 200 milioni di euro di fatturato e 679 addetti; Matteo Diani, Head of Group Investments & Strategic Maintenance di Cogne Acciai Speciali, azienda siderurgica da 645 milioni di euro e 1.437 collaboratori, e Aldo Isi, Amministratore Delegato di Anas, società che si occupa di infrastrutture stradali da 3,4 miliardi di euro e 6.800 collaboratori.
Il fil rouge dei diversi interventi in tavola rotonda è stata la lunga collaborazione con il master (per esempio Uniacque ha sviluppato il primo progetto nel 2009), ma pure la consapevolezza che il guasto in sé è una opportunità se i dati sono analizzati nell’ottica di cogliere in anticipo i futuri segnali di anomalie. La tecnologia in questo è un valido alleato, perché permette di analizzare velocemente la mole di dati generati dai macchinari.
Per trarre valore dalle informazioni servono, però, come emerso nei diversi interventi del confronto, le giuste competenze dei tecnici di manutenzione, figure sempre più a tutto tondo che devono essere valorizzate all’interno dell’organizzazione. Un elemento di valorizzazione è, come più volte sottolineato in tavola rotonda, la formazione: per questo motivo continuare a collaborare con il Megmi è stato ritenuto dai relatori sempre più strategico e fondamentale.
Alessia Stucchi è giornalista pubblicista. Laureata in Lettere Moderne in triennale e in Sviluppo Economico e Relazioni Internazionali in magistrale. Nel 2023 ha vinto il premio America Giovani della Fondazione Italia Usa che le ha permesso di conseguire il master Leadership per le relazioni internazionali e il made in Italy. Nel tempo libero si dedica alle camminate, alla lettura e alle serie tivù in costume.
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