FabbricaFuturo, la Manifattura guarda al futuro
Come sta la Manifattura europea? Dopo il positivo rimbalzo che ha seguito la fine dell’epoca emergenziale post covid, l’Industria manifatturiera del Vecchio Continente ha vissuto un sostanziale momento di ‘calma’. Da sei mesi a questa parte, però, i dati nazionali ed europei stanno subendo un graduale calo, nonostante la generalizzata crescita del Prodotto interno lordo (Pil) dei vari Paesi, guidata principalmente dai servizi.
La Manifattura italiana, entrando nel particolare, non sta passando un momento roseo: secondo le analisi relative al mese di settembre riportate da S&P Global – conosciuta fino al 2016 come McGraw Hill Financial, è la società finanziaria statunitense proprietaria dell’agenzia di rating Standard & Poors – il comparto vive il momento più negativo dall’aprile 2020. Secondo gli analisti, a impattare maggiormente sull’andamento dell’attività industriale è la contrazione della domanda, impattata da un’inflazione ancora non arginata e da una politica monetaria europea piuttosto cauta, con i ‘falchi’ della Banca centrale europea (Bce) che a settembre hanno ancora aumentato i tassi di interesse di 25 punti base.
Analizzare i megatrend per accompagnare la Manifattura
Per le Piccole e medie imprese (PMI) italiane, divincolarsi da questa condizione è sicuramente complesso: non potendo direttamente intervenire sulle dinamiche economiche nazionali, le aziende hanno l’obbligo e l’opportunità di concentrarsi su loro stesse, investendo sugli ambiti di crescita che, oggi, hanno maggiore potenziale. In particolar modo, sono tre le direttive sulle quali le imprese si interrogano e agiscono: la transizione al digitale, quella green, la formazione con il reperimento di nuove risorse. CLICCA QUI PER SCOPRIRE IL PROGETTO FABBRICAFUTURO L’analisi e la discussione di questi temi è fondamentale per accompagnare il percorso di crescita delle organizzazioni e FabbricaFuturo, il progetto multicanale promosso dalla casa editrice ESTE che da oltre 10 anni osserva e racconta quanto accade nel settore manifatturiero, ha proprio l’obiettivo di creare momenti di confronto tra i protagonisti del settore per condividere riflessioni e Best practice. L’edizione 2023 del progetto, giunta oramai all’ultima tappa (Bari 10 novembre), ha visto il roadshow percorrere le strade di tutta Italia: Bologna il 10 febbraio; Torino il 3 marzo; Treviso il 14 aprile; Brescia il 7 luglio; Salerno il 29 settembre; Ancona il 6 ottobre. CLICCA QUI PER APPROFONDIRE LA TAPPA DI BARICompetenze e tecnologie per affrontare le transizioni gemelle
Durante gli incontri, aziende del territorio, esperti e rappresentanti della comunità accademica e dell’istruzione terziaria si sono confrontati sui megatrend della Manifattura e, anche nella tappa pugliese del roadshow, questi attori mettono in campo le loro esperienze e la loro competenza per fornire spunti di dibattito e punti di vista differenti. Come già accennato, la digitalizzazione delle PMI è uno dei focus cruciali: le organizzazioni sono sempre più consapevoli della necessità di automatizzare, modernizzare e rendere più efficienti i propri processi, soprattutto per restare competitive all’interno dei mercati internazionali, dove il livello di digitalizzazione è alto e le richieste di partner e consumatori sempre più esigenti. Al giorno d’oggi, però, la parola “crescita” può essere contemplata solo insieme con l’aggettivo “sostenibile”. La sostenibilità dei processi aziendali non è solo una questione di rispetto dell’ambiente, ma una condizione inevitabile per sopravvivere nel mercato globale, sia da un punto di vista finanziario, sia commerciale. Banche e istituti di credito si basano sempre di più su questo aspetto per collaborare con le imprese e, al contempo, i consumatori hanno una consapevolezza sempre maggiore. A manifestare maggiore sensibilità verso l’evoluzione sostenibile del sistema economico e produttivo sono, in particolar modo, le nuove generazioni. Con i più giovani, però, non tutte le imprese hanno trovato un punto di contatto: tra le differenze culturali e la difficoltà di reperimento e inserimento di giovani collaboratori, le organizzazioni sono sempre più in difficoltà. Una via d’uscita sono gli Istituti tecnologici superiori (Its), e della loro collaborazione virtuosa con le aziende. Queste scuole di formazione professionale post diploma possono essere una strada per portare la Manifattura italiana verso un futuro migliore.Laureato in Comunicazione e Società presso l’Università degli Studi di Milano, Alessandro Gastaldi ha iniziato il suo percorso all’interno della stampa quasi per caso, già durante gli anni in facoltà. Dopo una prima esperienza nel mondo della cronaca locale, è entrato in ESTE dove si occupa di impresa, tecnologia e Risorse Umane, applicando una lettura sociologica ai temi e tentando, invano, di evitare quella politica. Dedica il suo tempo libero allo sport, alla musica e alla montagna.
FabbricaFuturo, manifattura, scenari, Twin transition