Visione sinergica e lungimirante: il Manifatturiero abbraccia il cambiamento
In tempi molto complessi come quelli attuali – caratterizzati da pandemia, inflazione, guerra e deglobalizzazione – le imprese devono attrezzarsi per intervenire sui loro punti di debolezza e risultare sempre più resilienti rispetto alle sfide dell’era delle incertezze. Questo deve tradursi nella capacità di abbinare, in modo proficuo, l’innovazione tecnologica con una nuova visione che punti su tempi di reazione rapidi alle criticità e su scelte validate da un’efficace valorizzazione dei dati in chiave predittiva. In sostanza è necessario che le aziende abbraccino il cambiamento con uno sguardo globale e lungimirante che sappia trasformare le diverse problematiche in opportunità di crescita.
Per raggiungere questi obiettivi, secondo Nicola Boni, partner della società di consulenza Vitale-Zane & Co, tra i relatori della tappa di Brescia dell’8 luglio 2022 di Fabbrica Futuro – il progetto multicanale promosso dalla casa editrice ESTE che da 10 anni analizza quanto accade nel settore manifatturiero – bisogna puntare su lucidità, metodo e disciplina: “Avere lucidità significa soprattutto agire senza farsi prendere dal panico e dallo sconforto, attuando scelte ponderate. Avere metodo, invece, vuol dire studiare approfonditamente il contesto di riferimento in cui l’impresa è inserita analizzando i competitor, realizzando benchmark e puntando sulla pianificazione. La disciplina, infine, deve essere interpretata come la capacità di mettersi sempre in discussione e di distinguere gli effetti legati alla crisi attuale da quelli invece dovuti a debolezze pregresse dell’azienda”.
La fase di profonda rottura e discontinuità che stiamo vivendo, secondo Boni, non deve dunque essere un alibi per non affrontare la situazione in attesa di scenari più chiari e stabili. Se infatti alcuni eventi sono fuori dal nostro controllo, il modo in cui cerchiamo di gestirli è tuttavia una scelta che deve essere fatta in modo mirato, attraverso una chiara visione strategica incentrata su obiettivi specifici. “Oggi più che mai l’azienda deve avere chiaro il suo posizionamento, i suoi punti di forza e di debolezza, mettendoli sul tavolo con onestà intellettuale”, ha spiegato l’esperto. A suo giudizio tutti gli elementi che costituiscono il modello di business e la forma imprenditoriale devono essere messi in discussione e riletti alla luce di nuovi scenari: dalle tecnologia dei prodotti, all’organizzazione, fino ad arrivare alle competenze a disposizione e a quelle mancanti, che invece devono essere acquisite.