A FabbricaFuturo Torino le testimonianze della Manifattura piemontese
Un momento di confronto tra imprese del Manufacturing; un luogo in cui portare la propria testimonianza, raccogliere spunti e idee di business; un’occasione di aggiornamento sugli scenari di mercato: la tappa di FabbricaFuturo a Torino (8 aprile 2022) è tutto questo. Da 10 anni il progetto multicanale promosso dalla casa editrice ESTE (editore anche del nostro web magazine dedicato alla Manifattura) osserva e racconta quanto accade nel settore manifatturiero italiano, proponendo eventi nelle principali città del Paese, caratterizzate dalla vocazione produttiva. Mai come nell’attuale contesto socio-economico c’è bisogno di discutere dei principali macrotrend del Manufacturing, settore che vede (ancora) l’Italia al secondo posto in Europa e all’ottavo nel mondo. Per questo nel 2022, dopo le tappe di Bologna e Torino, FabbricaFuturo arriva a Treviso (13 maggio 2022), Brescia (8 luglio 2022), Ancona (14 ottobre 2022), Bari (11 novembre 2022).
A dare concretezza alla tappa di Torino è il ricco elenco di aziende che propongono il loro contributo intervenendo durante la giornata del convegno: APR, Astelav, Borsalino, Monge, Pastiglie Leone, Reynaldi Cosmesi, Sabelt, Sacla, Sambonet Paderno Industrie, Scam, Sebaste, Vitale Barberis Canonico.
Agli interventi delle aziende si affiancano i punti di vista del mondo della ricerca, dell’università, dell’economia e dell’associazionismo imprenditoriale del territorio. Protagonisti della giornata sono proprio le aziende piemontesi che raccontano come affrontano le sfide gestionali e produttive nell’attuale scenario economico, caratterizzato da continue incertezze.
Queste sfide accomunano tutte le Piccole e medie imprese (PMI) manifatturiere: seppur diverse tra loro – ognuna con il proprio bagaglio di storia e specificità, le aziende produttive della tappa di Torino di FabbricaFuturo sono tutte chiamate a fare i conti con i macro trend che guidano il futuro della Manifattura (digitalizzazione e innovazione tecnologica, formazione e reclutamento del personale, sostenibilità ed energy management).
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Digitale e formazione guidano la trasformazione delle aziende
Le testimonianze aziendali aiutano dunque a interpretare lo scenario attuale e a capire qual è il contesto in cui le imprese manifatturiere italiane sono chiamate a operare. Marco Gonzalez, Purchasing Officer di Monge, racconta le sfide della più importante realtà produttiva e industriale italiana nel settore del pet food con sede a Monasterolo di Savigliano, in provincia di Cuneo. Di componentistica parla Massimiliano Marsiaj, Executive Vice President di Sabelt, che si concentra sui nuovi progetti 4.0 dell’azienda produttrice di sistemi di sicurezza passiva per veicoli stradali e da competizione per molti importanti brand dell’Automotive. Innovazione nel solco della tradizione è il tema di Silvano Scaccaglia, Operation Director di Pastiglie Leone, iconico brand nato a Torino nel 1857, azienda dolciaria specializzata in pastiglie di zucchero. Chiara Ercole, Amministratore Delegato di Saclà, racconta le strategie dell’importante realtà piemontese del food Made in Italy, che opera nel mercato dei sottaceti e dei sottolio con una forte presenza anche nei mercati internazionali. Digitalizzazione e connettività sono alla base di nuovi modelli di co-creazione di valore sostenibile nei mercati B2B: uno studio svolto dal Politecnico di Torino, che ha coinvolto 30 eccellenze manifatturiere italiane, ha evidenziato come la digitalizzazione abbia rivoluzionato il modo in cui le aziende operano sul mercato, generando opportunità per identificare, creare e sfruttare nuovi modelli di business. Un caso concreto è quello raccontato da Danilo Ainardi, Chief Operating Officer di APR, azienda piemontese che fabbrica componenti per l’aeronautico e l’aerospaziale. Per supplire al calo produttivo del settore Aviazione Civile durante la pandemia, l’impresa ha saputo reagire tempestivamente e, mettendo a fattor comune le competenze ingegneristiche e di gestione di processi complessi, ha realizzato un dispositivo biomedicale – dallo studio, alla realizzazione del prototipo, fino alla vera e propria industrializzazione del prodotto – riconvertendo la propria produzione e contribuendo alla lotta al Covid.Coniugare innovazione e tradizione
Sul fronte della Digital transformation si inserisce anche l’intervento di Matteo Rossi, Amministratore Delegato di Sebaste, azienda manifatturiera che da cinque generazioni produce torroni, tartufi e specialità al cioccolato: pur rispettando la tradizione legata alle eccellenze piemontesi e ai metodi di produzione, l’impresa ha saputo interpretare le potenzialità della digitalizzazione, riuscendo ad affrontare le nuove sfide di mercato. La transizione digitale chiama in causa un’evoluzione non solo tecnologica, ma pure delle competenze delle persone impiegate nelle aziende manifatturiere. E anche in questo caso le sfide sono numerose. Stefano D’Agostin, Responsabile del Personale dello storico lanificio biellese Vitale Barberis Canonico, affronta la questione ben nota a tante imprese della gestione del mix generazionale in azienda, in un contesto in cui anche le imprese centenarie e con una solida tradizione imprenditoriale sono chiamate a innovarsi per attrarre e mantenere i talenti. Marco Nicodemi, Human Resources & Organization Director di Borsalino, racconta invece la storia di un passaggio generazionale lungo ben 165 anni, spiegando come, per conservare intatto il suo valore nel tempo, l’iconico cappellificio – tra i simboli del Made in Italy – abbia dovuto investire nel trasferimento di competenze tra una generazione e l’altra. A questa sfida si aggiunge oggi l’obiettivo di trovare l’equilibrio tra tradizione e l’innovazione, puntando sui giovani.Sostenibilità ed energy management: verso nuovi obiettivi e processi
Le aziende manifatturiere di qualsiasi dimensione e settore di attività sono poi chiamate a seguire la direzione tracciata dall’Organizzazione delle nazioni unite (Onu) con la definizione degli obiettivi di sviluppo sostenibile inclusi nell’Agenda 2030. Gli imprenditori devono riuscire ad abbandonare gli ‘schemi tradizionali’ in favore di processi sostenibili. Ne sono un esempio gli interventi di Marco Berruti, COO di Monge; Giorgia Garola, Amministratore Delegato di Scam (azienda che opera nel settore dello scambio termico, chimico e petrolchimico ); Marco Piccolo, CEO di Reynaldi Cosmesi (impresa torinese specializzata nella produzione di prodotti cosmetici) e delegato alla sostenibilità ed etica delle imprese( CSR) in Confindustria Piemonte. Legato al tema della sostenibilità c’è infine l’Energy management: la transizione energetica dell’Italia è sicuramente tra le questioni più attuali e importanti per le imprese manifatturiere, particolarmente energivore. Ne può dare conferma Alessandra Coppo, Production Manager di Sambonet Paderno Industrie, azienda che produce posateria, vasellame, pentolame e accessori per la cucina. Manuel Odasso, consigliere dei Giovani Imprenditori, Unione Industriali di Torino e General Manager di Ri-generation – spin-off della storica azienda Astelav, uno dei principali distributori europei di accessori e ricambi per elettrodomestici – spiega come fare impresa sostenibile nel re-manufacturing di elettrodomestici.Giornalista professionista, Cecilia Cantadore ama raccontare storie di persone e imprese. Dopo la laurea magistrale in Culture e Linguaggi per la Comunicazione all’Università degli Studi di Milano, è entrata nel mondo dell’editoria B2B e della stampa tecnica e professionale lavorando per riviste specializzate. Scrive di cultura aziendale, tecnologia, business e innovazione, declinando questi macro temi per le testate cartacee e online con cui collabora come freelance. Dedica il suo tempo libero alla musica, ai viaggi e alle camminate in montagna.
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