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Robotica collaborativa e PMI, verso l’applicazione concreta

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Passare dalla tecnologia all’applicazione concreta, per far conoscere alle Piccole e medie imprese (PMI) i vantaggi dell’ecosistema collaborativo. È questa la direzione verso cui si sta muovendo il mercato degli End-of-arm tooling (Eoat), i componenti intelligenti pensati per agganciarsi a braccia robotiche sempre più in uso tra le aziende. Secondo l’ultimo World Robotics Report dell’International Federation of Robotics, le installazioni di dispositivi cobot sono aumentate del 23% nel 2018, con oltre 14mila nuovi ‘bracci’ sul mercato. E l’orizzonte è destinato ad allargarsi: secondo le stime, nei prossimi tre anni i robot collaborativi raddoppieranno il loro numero e una parte significativa dell’adozione sarà guidata proprio da componenti intelligenti.

Un’ulteriore occasione per le PMI

C’è un trend globale di crescita a un passo decisamente spedito. Nel territorio italiano è stato così negli ultimi due o tre anni, quando Universal Robots ha iniziato ad aggredire il mercato del nostro Paese”, conferma Enrico Rigotti, Area Sales Manager di OnRobot Italia, azienda danese specializzata in End-of-arm tooling. “Vediamo una crescita anche a doppia cifra, ma l’importante in questo momento è far sì che i clienti finali, cioè i veri utilizzatori delle tecnologie di robotica e automazione collaborativa, ne traggano beneficio. Siamo soddisfatti dell’aumento delle unità vendute, ma oggi il compito di chi lavora nel settore è far percepire i reali vantaggi di tutto l’ecosistema collaborativo alle PMI, ai commercianti e a chiunque decida di automatizzare attraverso la robotica collaborativa la propria linea produttiva”. I robot collaborativi, che lavorano in sicurezza insieme con gli umani in applicazioni quali imballaggio, test di qualità, movimentazione di materiali, asservimento macchine, assemblaggio e saldatura, rappresentano attualmente il 3% delle vendite globali di robot. La Federazione Internazionale di Robotica prevede che la quota salirà al 34% nel giro di pochi anni: il settore della robotica collaborativa dovrebbe raggiungere gli 8,5 miliardi di dollari di fatturato entro il 2025.

Focus sull’Automazione

Dal momento che la qualità degli Eoat è strettamente legata alle performance delle strutture robotiche, le imprese cercano modelli più leggeri, veloci ed economici per capitalizzare gli investimenti. Scelgono i bracci robotici attratti dalle garanzie di flessibilità, controllo della pressione e riduzione dei cicli di lavoro. “A livello globale cresce tutta la robotica collaborativa, ma il trend si focalizzerà soprattutto sugli strumenti per automatizzare”, spiega Rigotti. Secondo il Sales Manager, siamo di fronte a un’evoluzione del settore, legata alla comparsa di nuove aziende, soprattutto asiatiche, che propongono validi modelli. “Ci saranno più player nel mercato della robotica collaborativa e il cliente finale avrà più scelta. Si appianeranno le caratteristiche dei robot e ciò che farà la differenza sarà, da un lato, la capacità dell’azienda di trovare una soluzione collaborativa innovativa e, dall’altro, la disponibilità di strumenti forniti dai robot che si adattino all’applicazione concreta e alle specifiche esigenze del cliente”.

Semplicità, flessibilità e sicurezza

Seguendo il trend di mercato, OnRobot è cresciuta molto negli ultimi anni. Fondata nel 2015, ha acquisito aziende come Perception Robotics, OptoForce e Purple Robotics nel 2018. Ad aprile 2019 ha ottenuto anche la proprietà intellettuale di Blue Workforce. Adesso è al lavoro per ampliare la gamma di prodotti, portando l’offerta a un totale di 50 soluzioni entro il prossimo anno. “Il nostro obiettivo è diventare nel giro di pochi anni il primo produttore di strumenti Eoat”, conferma Rigotti. L’azienda danese punta soprattutto sulle PMI manifatturiere, per aiutarle a ottimizzare i processi, incrementare la flessibilità e l’output e migliorare la qualità. Sempre più integrati in aziende di grandi dimensioni, gli strumenti End-of-arm si stanno infatti diffondendo anche tra le PMI che ne apprezzano agilità, facilità di utilizzo e velocità di esecuzione. “Anche l’Italia, che pure viene da un substrato di industria classica legata all’Automotive e alla robotica industriale, sta cominciando ad abbracciare questo tipo di tecnologia”, continua Rigotti. Il nodo cruciale, per cui si sta spendendo OnRobot Italia, è il passaggio dalla tecnologia all’applicazione concreta. “Le imprese oggi cercano soprattutto semplicità di installazione e programmazione, grande flessibilità nel cambiamento degli strumenti e massima sicurezza nell’uso. Vogliamo essere un’azienda che risolve problemi reali con strumenti ad hoc”.

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