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Persone, sostenibilità e competenze: ICM.S al fianco delle PMI per il 4.0

Giorgio Di Lorenzo di ICM.S
Ha da poco compiuto 20 anni, ICM.S, azienda nata a Villorba in provincia di Treviso, oggi SAP Platinum Partner e distributore SAP di riferimento in Italia: fornisce soluzioni software per PMI e grandi aziende, impiega 200 dipendenti (400 considerando l’intero ecosistema che fa capo a ICM.S) e ha un fatturato di circa 40 milioni di euro. “Persone, sostenibilità, competenze e cura del cliente” sono i valori che nel corso della sua storia l’azienda ha mantenuto inalterati, come spiega Giorgio Di Lorenzo, Partner di ICM.S e Vice President di Ethica Consulting Group, soggetto nato nel 2003 che opera attraverso diverse società controllate e partecipate, ognuna specializzata in ambiti specifici dell’offerta IT. Dietro al successo di ICM.S (anche) la scelta di concentrarsi – almeno inizialmente – nell’area del Triveneto: “Si tratta di una zona che da sempre ha visto il fiorire dell’attività delle PMI, oltre che di organizzazioni più grandi, soggetti sui quali nel tempo ICM.S si è orientata”, ammette il manager.

Il partner per ottimizzare i processi

Ripercorrendo gli inizi della storia di ICM.S, Di Lorenzo ricorda come a ottobre 1997 “un gruppo di persone con esperienze diverse” – tra cui l’imprenditore Ingegnere Ilio Sanguin – diedero il via all’avventura imprenditoriale. “Sin da subito la scelta ricadde su SAP, perché già all’epoca forniva prodotti con leadership di posizionamento internazionale”, continua Di Lorenzo. Il Vice President ricorda: “Per le imprese del territorio, il cambiamento tecnologico era l’occasione per una radicale trasformazione e ICM.S si configurava come il partner per questa attività”. Oggi, a distanza di 20 anni, c’è da ammettere che l’azienda ha vinto la sua sfida, diventando nel Gruppo Ethica il “punto di riferimento dell’offerta di SAP”. “La scelta di dar vita a un ecosistema di aziende ci permette di migliorare la nostra proposizione sul mercato e nel tempo si è rivelata la nostra ‘forza’, perché siamo stati in grado di essere scelti sia da organizzazioni che non possedevano un sistema informativo sia da chi lo possedeva, ma voleva implementare SAP modificando altri processi aziendali”. Sempre nell’ottica di essere riconosciuto come partner ideale, ICM.S ha “maturato logiche di implementazione che si sposassero con le PMI”: “Fast Start è una metodologia ideata in  coordinamento con SAP Italia che si rivolgeva alle aziende più piccole e che ancora oggi richiedono un progetto di implementazione dei sistemi informativi meno invasivo”, spiega Di Lorenzo.

Vicinanza ai clienti e presenza sul territorio

Dal Triveneto, ICM.S si è poi espansa, arrivando a Milano, Bologna, Firenze e Roma “per coprire le zone a maggior tasso di industrializzazione del Paese”. A queste sedi se ne sono poi aggiunte altre – alcune con logiche di partecipazione – per arrivare a coprire l’intero territorio. Perché questa scelta? “Gli imprenditori chiedono ai partner una vicinanza molto stretta e questo ci ha imposto di avere una capillarità in tutta Italia, nonostante la tecnologia consentirebbe la gestione di progetti anche a grande distanza”, ammette Di Lorenzo. Inoltre, i vantaggi di avere sedi in prossimità con le aziende clienti, consente a ICM.S di “parlare lo stesso linguaggio del cliente”: si tratta di aspetti che afferiscono alla sfera più ‘emozionale’ che, dall’esperienza di chi lavora sul territorio da 20 anni, hanno spesso consentito di avere maggiore appeal rispetto ai colossi dell’IT. Altra scelta distintiva è quella di essere legati a SAP, aspetto che ha permesso all’azienda di “accreditarsi presso i clienti” e nel contempo di “uscire dal Triveneto”. ICM.S, infatti, è VAR (Value Added Reseller) SAP dalla sua fondazione e il vendor tedesco riconosce l’eccellenza di ICM.S attraverso l’assegnazione di molteplici premi nazionali e internazionali, ultimo dei quali il recente Excellence Award EMEA per SAP S/4HANA consegnato a inizio 2017. “SAP ha lavorato molto negli ultimi anni per rendere le proprie soluzioni più semplici e oggi, grazie all’implementazione di nuove tecnologie di back e front-end, si è proposta una soluzione facile da usare e user friendly”, dice Di Lorenzo. Da anni ormai, inoltre, da partner Gold, ICM.S ha ottenuto la qualifica di Platinum Partner, grazie alla collaborazione con clienti che si sono aperti all’estero – per esempio delocalizzando – ma continuando a farsi affiancare dall’azienda stessa. Ma non è finita, perché ICM.S è stata tra i fondatori di United VARs, società costituita nel 2011: “Si tratta di una realtà nata tra gli operatori SAP che oggi rappresenta una rete affidabile di intervento nel mondo per ogni esigenza informatica”, spiega Di Lorenzo. Qualche numero per capire la portata di United VARs: 40 partner associati che coprono 80 Paesi (ICM.S è l’unica realtà italiana), oltre 9mila consulenti SAP e 8mila clienti. “La rete si configura come un team globale per soddisfare le richieste di clienti internazionali e consente le integrazioni grazie alle diverse esperienze (c’è infatti uno scambio continuo di competenze e di soluzioni), ma con attenzione alle regole locali”. United VARs è stata anche utile per “superare indenni alcune fasi di crisi domestica”: “Perché permette di soddisfare richieste che arrivano anche dall’estero”, dice il Partner di ICM.S.

La ricerca di giovani talenti

Accanto a questi aspetti ci sono poi le persone, altro tema centrale per ICM.S: nel corso degli anni anche le risorse umane sono sempre cresciute fino ad arrivare alle oltre 200 di oggi (sui 600 addetti di Ethica Consulting Group). “Ricerchiamo le persone più talentuose in diversi ambiti”, ammette Di Lorenzo, precisando come l’azienda prediliga laureati in Ingegneria ed Economia aziendale, pur non disdegnando anche altre specializzazioni. A fornire talenti a ICM.S ci sono le diverse “relazioni con le associazioni industriali del territorio”, ma pure i rapporti con le università (“Per esempio SDA Bocconi e Politecnico di Milano”, dice il manager), oltre agli “atenei locali”. Tra i soggetti cui si rivolge ICM.S c’è la Fondazione CUOA, scuola di management che svolge attività di formazione e sviluppo della cultura imprenditoriale e manageriale. Per entrare in ICM.S, però, non bastano queste caratteristiche, come spiega lo stesso Partner dell’azienda, che ammette l’importanza degli “aspetti caratteriali”: “Il cliente fa molta attenzione alle caratteristiche legate alle soft skill, da affiancare alle competenze tecniche, date praticamente per scontate”. Infatti, il personale di ICM.S si trova costantemente nella condizione di svolgere la propria attività “in gruppo” con consulenti e ovviamente con il cliente: “Quando si lavora in team emergono le qualità delle persone e si capisce chi è in grado di svolgere le attività come singolo e chi ha capacità gestionali; sono questi ultimi quelli su cui si applica anche un investimento manageriale, capace di incarnare i valori fondamentali dell’azienda”, spiega Di Lorenzo.

Sostegno alla digitalizzazione del Paese

Forte di questi valori, ICM.S ha interpretato al meglio il Piano Calenda. “Abbiamo creato un network di società certificate con revisori dei conti, commercialisti e avvocati per dare supporto ai clienti e per ‘risvegliare’ negli imprenditori la voglia di investire, soprattutto in quelle zone d’Italia a vocazione produttiva, come il Triveneto, la Lombardia, l’Emilia e alcune zone del Centro e Sud Italia”, dice Di Lorenzo il quale plaude anche alla fase 2 del Piano governativo sul 4.0, passato da Industria a Impresa 4.0. “La digitalizzazione ha facilitato i collegamenti con il gestionale”, prosegue Di Lorenzo, evidenziando come ICM.S ha creato “modelli da implementare costruiti su esperienze precedenti”: “In questo modo il cliente può introdurre soluzioni con un livello base per poi salire a livelli più complessi”. Un esempio di utilizzo del digitale in ottica 4.0, è quello introdotto nel settore della siderurgia, dove ICM.S è leader: “Le aziende di questa industry hanno da sempre grande attenzione per la sicurezza che non può essere risolta con il semplice uso di badge che autorizza l’accesso a determinate aree dell’azienda; è grazie ai sensori che si possono identificare oggetti e persone, quindi tracciarne la posizione ed evitare che entrino in zone off limit”. Tuttavia “la stessa tecnologia può essere applicata anche ai macchinari”, per esempio “per la manutenzione predittiva”, perché i sensori sono in grado di rilevarne il livello di utilizzo e di lanciare alert per controllo ad hoc”. Queste innovazioni hanno certo avuto bisogno dello stimolo governativo (si vedano tutti gli sgravi e gli ammortamenti messi a disposizione dal Piano 4.0), ma è pure servita una nuova maturità da parte degli imprenditori, che oggi “hanno maggiore cultura sulla digitalizzazione”. Anche in questo caso SAP “mette a disposizione soluzioni innovative”: “In ambito predictive le basi storiche non sono più legate solo al go-to-market, ma diventano strumenti per proiettarsi nel futuro, anticipando per esempio le tendenze di mercato”, dice Di Lorenzo. Tra i nuovi trend, oggi c’è di certo quello legato al cloud, un paradigma che soprattutto “libera dall’aggiornamento tecnologico”, in questo caso demandato a SAP, per “aggiungere processi più standardizzati e le applicazioni necessarie per il proprio business”. Al SAP Forum 2017, ICM.S ha presentato le innovazioni di prodotto studiate ad hoc per i suoi clienti, focalizzando l’attenzione su SAP S/4HANA Cloud, la piattaforma in grado di connettere persone, cose e aziende in modo intelligente e in particolare su SAP S/4HANA Cloud. Il SAP Forum 2017 è stata anche l’occasione per ICM.S per comunicare di essere stata selezionata da SAP per far parte del programma Lighthouse per l’adozione e la promozione sul mercato della soluzione SAP S/4HANA Cloud: “Siamo uno dei pochissimi partner sul mercato italiano a partecipare a questo prestigioso programma”, ammette Di Lorenzo. “E questo ci fa molto onore”.

ICM.S, industria 4.0, SAP


Dario Colombo

Dario Colombo, laureato in Scienze della Comunicazione e Sociologia presso l’Università degli Studi di Milano, è caporedattore della casa editrice Este. Giornalista professionista, ha maturato esperienze lavorative all’ufficio centrale del quotidiano online Lettera43.it dove si è occupato di Economia e Politica, e nell’ufficio stampa del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.